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Il duro lavoro del giornalista

Venite con noi a scoprire i segreti del giornalismo videoludico

ANTEPRIMA di Luka Sanzin   —   07/12/2015
The Game Magazine
The Game Magazine
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In molti credono che lavorare come giornalista nel mondo dei videogiochi sia una sorta di vacanza a vita in cui si viene pagati per non fare assolutamente nulla dalla mattina alla sera. Giochi gratis, voli in prima classe e convention all'estero in cui ci si circonda di stupende ragazze che non aspettano altro che farsi raccontare le ultime novità sul prossimo Mortal Kombat: sono gli ingredienti quotidiani alla base della vita di ogni redattore, che gira in Ferrari gentilmente offerte da publisher dal cuore d'oro. Purtroppo le cose non vanno proprio così e nonostante le fantasie adolescenziali di chi sogna un'occupazione fatta di divertimento e spensieratezza, quella del giornalista videoludico è un lavoro che richiede professionalità e capacità di gestire relazioni talvolta complicate. Ma perché ne parliamo in questa sede?

The Game Magazine vuole portare i giocatori nel cuore di una rivista del settore

Dentro la redazione

The Game Magazine ha l'ambizioso compito di catapultare il videogiocatore direttamente all'interno di una redazione nei panni di Steve, il direttore, che partendo da un sogno condiviso fra un gruppo di amici si trova a dover man mano gestire una rivista del settore sempre in espansione.

Il duro lavoro del giornalista

L'utente, quindi, ha la necessità di sapersi muoversi in un ambiente che col tempo diventa per certi versi più ostile nei suoi confronti, dato che con la crescita del proprio magazine si hanno sempre più responsabilità nei confronti non solo dei dipendenti a cui viene pagato lo stipendio, ma anche verso i publisher che si fanno sempre più pressanti verso il povero Steve per ottenere votazioni più alte o maggiore visibilità. Proseguendo nell'avventura, le scelte che si è tenuti a fare diventano sempre più difficili e mettono a dura prova i principi etici del direttore che deve privilegiare la crescita del proprio prodotto o il mantenimento delle relazioni umane. L'etica è il cardine su cui si sviluppa la narrazione centrale dell'opera e sta al giocatore impostare la linea editoriale alla base della rivista: si può optare per una gestione senza scrupoli che permette di scegliere la via più facile verso la ricchezza oppure mantenere dei principi morali intaccabili che di certo non vengono visti di buon occhio da tutti i publisher. Basta poco per rendersi conto che mantenere una linea editoriale bilanciata e neutrale non è sempre così semplice nel momento in cui il business si ingrandisce e si ha un dovere nei confronti di un numero sempre maggiore di persone, siano essi redattori piuttosto che sviluppatori o lettori. Col passare del tempo diventa di importanza vitale saper gestire a fondo quelle che sono le dinamiche alla base della rivista. Il gioco si sviluppa per fasi temporali che tracciano un'evoluzione nella crescita del magazine e nella vita di Steve in cui bisogna chiarire alcune questioni che vengono poste all'attenzione del giocatore: fra tutti i problemi che vanno risolti almeno uno rappresenta un dilemma che mette alla prova il sistema di valori del direttore e di fatto innesca una serie di conseguenze che incidono sull'esito della storia.

Il duro lavoro del giornalista

Ovviamente la conseguenza di ogni decisione è inizialmente incerta ma procedendo con l'avventura viene sempre giustificata in modo chiaro e conciso. L'intento degli sviluppatori è, con i distinguo del caso, far capire al pubblico quali sono le dinamiche che governano il backstage di una redazione giornalistica e le sfide che devono essere affrontate di giorno in giorno da coloro che si occupano della creazione di una rivista. Le relazioni che si sviluppano proseguendo nella storia sono probabilmente l'elemento più importante e il punto principale attorno al quale far nascere un prodotto di qualità. Il piccolo team di sviluppo dietro questo gioco ha l'esperienza necessaria per realizzare un qualcosa del genere, dato che è composto da giornalisti che lavorano nel settore da oltre dieci anni e quindi hanno una conoscenza approfondita di quella che è la vita e le situazioni che possono nascere durante la realizzazione di una testata giornalistica; per questo motivo risulta interessante notare che all'interno della storia viene sviluppato un arco narrativo che non contiene soltanto situazioni inventate per l'occasione, ma anche fatti realmente accaduti ai vari membri del team di sviluppo.

Il team di sviluppo e Multiplayer.it

Per amore di chiarezza è giusto sottolineare che alcune figure del team di sviluppo, Simone Tagliaferri e Andrea Rubbini, sono anche parte della redazione di Multiplayer.it. Trattandosi di una semplice anteprima non si pongono grossi conflitti d'interesse, essendo più che altro un testo informativo, ma è giusto che il lettore tenga a mente la cosa.

Un RPG atipico

Di base il gioco è un RPG sullo stile dei classici del genere che tuttavia non pone l'enfasi sul combattimento e la crescita fisica o muscolare del personaggio, bensì sviluppa un sistema che si basa sulla morale e l'etica. Steve, il direttore in carica, può in ogni momento accedere al PC redazionale per rispondere alla posta in arrivo, assegnare i giochi da coprire ai collaboratori o accettare nuove quest da completare: la gestione del magazine è sempre nelle mani del giocatore che deve ottimizzare in modo sapiente quelle che sono le sfide che vanno affrontate giornalmente.

Il duro lavoro del giornalista
Il duro lavoro del giornalista

Oltre all'aspetto prettamente amministrativo si ha a disposizione un'interna città da esplorare in cui conoscere gente nuova e interagire con l'ambiente circostante, mentre decine di quest porteranno Steve in altrettanti posti diversi, ognuno con i suoi personaggi unici. Il videogame, inoltre, prevede tantissimi dialoghi di ogni genere, da quelli assolutamente folli ad altri molto più commoventi e un gran numero di assegnazioni secondarie facoltative, che permettono di approfondire il mondo di gioco e la psicologia dietro ai soggetti che lo popolano. Grazie ad esse si ha la possibilità di migliorare o talvolta peggiorare i rapporti inter-redazionali con i colleghi, ciascuno dotato della propria personalità ben definita e delle proprie idee su come portare avanti la rivista, che non sempre coincidono con quelle di Steve. Tutto questo non solo incide sulle questioni lavorative che vanno affrontate ogni giorno, ma ha un effetto diretto anche sulla psicologia del protagonista e sulle conseguenze della sua vita privata sia nella sfera amorosa che in quella sociale. L'avventura è ambientata in un dettagliato mondo in 2D liberamente esplorabile realizzato con il nuovo RPG Maker MV e si svolge in una cittadina con molteplici quartieri e un gran numero di personaggi non giocabili con cui si può interagire per svolgere qualche missione o semplicemente per scoprire i retroscena e le storie di ciascuno di essi. Le premesse per avere tra le mani un buon gioco ci sono e dato il background dei ragazzi della Liminal Productions ci si aspetta un prodotto che rispecchi in modo abbastanza fedele quelle che sono le varie dinamiche dietro la gestione di una redazione: in questo caso oltre al lato prettamente ludico, che è comunque quello più importante per ovvi motivi, il giocatore ha la possibilità unica di scoprire cosa significhi fare il giornalista in ambito videoludico. Vi ricordiamo che per il momento non è ancora nota la data di rilascio del titolo, anche se è lecito aspettarsi che avvenga per il 2016, mentre da poco è stata presentata la campagna su Steam Greenlight.

CERTEZZE

  • Il team di sviluppo ha approfondite conoscenze del settore
  • Interessante l'enfasi sulla psicologia del personaggio...

DUBBI

  • ...ma se non ben sviluppata può rivelarsi un'arma a doppio taglio