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L'unione fa la forza

La pre alpha del vendutissimo survival preistorico approda anche sull'ammiraglia Microsoft

PROVATO di Andrea Centini   —   22/12/2015
ARK: Survival Evolved
ARK: Survival Evolved
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Nell'anno del ritorno al cinema di Jurassic Park, col controverso quarto capitolo Jurassic World, era inevitabile che i dinosauri tornassero a popolare anche le nostre piattaforme videoludiche, dopo un lungo periodo di quiescenza nel quale gli zombie hanno letteralmente preso il sopravvento come nemesi.

L'unione fa la forza

Dopo il discreto The Hunter: Primal firmato da Avalanche Studios e il riuscito LEGO Jurassic World, che ripropone in chiave ironica (ma accurata) l'intera saga cinematografica, proprio nei giorni in cui il film di Colin Trevorrow sbarcava nelle sale di tutto il mondo su Steam veniva lanciato in Accesso Anticipato Ark: Survival Evolved, un titolo che ha piazzato ben un milione di copie nel primo mese di vita e che tutt'oggi continua a macinare incassi e consensi. Nonostante il travagliato debutto a causa di problemi tecnici pesantissimi, alcuni dei quali permangono tutt'ora sotto il profilo dell'ottimizzazione, l'opera di Studio Wildcard è stata sottoposta a un costante processo di aggiornamento e rifinitura, che da sei mesi a questa parte si traduce in un rilascio praticamente quotidiano di patch più o meno sostanziose. I pesanti lavori in corso sulla versione PC non hanno tuttavia impedito alla software house di portare avanti anche lo sviluppo delle iterazioni console, e proprio in questi giorni è stata pubblicata in seno al programma Preview di Microsoft quella per Xbox One. Noi l'abbiamo testata a fondo ed ecco cosa ne pensiamo.

Il fascino preistorico di Ark: Survival Evolved sbarca in anticipo su Xbox One

Un mondo ostile

Prima di immergerci nell'intima analisi della versione per console, facciamo una veloce panoramica sulle caratteristiche generali del titolo, che conosciamo piuttosto bene dopo alcune decine di ore di gioco trascorse su PC. Ark: Survival Evolved, come suggerisce il nome, è fondamentalmente un survival alla stregua di DayZ con creature preistoriche al posto degli zombie. Ciò nonostante presenta un'infrastruttura ludica che, a differenza dell'opera Bohemia Interactive, spinge i giocatori a collaborare fra loro in gruppi numerosi e a creare enormi quanto sofisticati insediamenti. Benché sia possibile affrontare l'isola di Ark in single player, il divertimento e le possibilità aumentano esponenzialmente all'interno delle cosiddette tribù, alcune delle quali trasformatesi in affiatatissime community che spesso sono in lotta fra loro per il predominio del territorio.

L'unione fa la forza
L'unione fa la forza

Una volta creato il proprio avatar maschile o femminile, personalizzabile attraverso un semplice editor, si può selezionare l'area di spawn sulla mappa basandosi sui punti cardinali, che offrono livelli di insidia specifici. Entrati in gioco ci si trova innanzi alle classiche esigenze da soddisfare in un survival, come mangiare, bere e proteggersi dalle temperature variabili, che nel titolo Studio Wildcard abbracciano i due estremi. Le minacce alla nostra incolumità si celano ovunque e i circa cinquanta chilometri quadrati che compongono la mappa (trentasei dei quali di terre emerse) sono abitati da una sessantina di specie animali differenti, sia erbivore che carnivore. L'habitat è prevalentemente di tipo tropicale e sub-tropicale, ma non mancano zone peculiari come quelle innevate e paludose, popolate da creature endemiche come mammut lanosi, megaloceri e titanoboa, serpenti del Paleocene lunghi circa quindici metri. All'inizio dell'avventura le materie prime come legno, fibra, roccia e pelle sono utili per costruire utensili di base, oggetti contundenti, abiti e rifugi di fortuna, tuttavia salendo (molto) di livello e acquisendo i vari "Engrams" si può arrivare a produrre tecnologie decisamente avanzate, tra le quali troviamo armi da fuoco, armature e tutta una serie di strumenti e dispositivi utili per potenziare gli insediamenti; dai sistemi di irrigazione e refrigerazione sino alle fucine, passando per generatori e persino torrette mitragliatrici automatizzate. La lista di oggetti realizzabili è sconfinata e per avere il controllo di tutte le risorse presenti sono necessarie decine e decine di ore di gioco, se non centinaia, una delle ragioni per cui la collaborazione diventa fondamentale nell'economia del titolo. Tra le caratteristiche peculiari di Ark vi è indubbiamente l'addomesticamento di dinosauri ed altri animali dopo una lunga e laboriosa procedura di "taming", che consiste nel tramortirli, nutrirli e narcotizzarli sino al completamento di un'apposita barra. Buona parte delle specie può essere cavalcata e utilizzata per gli scopi più disparati, dall'attacco sino alla raccolta e al trasporto di materiali. Gli enormi Quetzalcoatlus, ad esempio, possono essere trasformati in vere e proprie case volanti, così come avviene per gli apatosauri a terra. Gli animali posseduti hanno un livello di crescita automatico ed è necessario nutrirli per farli sopravvivere, inoltre è possibile farli accoppiare per ottenere prole con caratteristiche distintive prese da ambo i genitori. Il ventaglio di opzioni e la profondità del gameplay sono semplicemente incredibili, donando enorme soddisfazione a chiunque decida di "crearsi una vita" all'interno dell'universo persistente progettato da Studio Wildcard. Benché manchino ancora diversi mesi al termine dello sviluppo, che verosimilmente continuerà a lungo anche dopo il lancio della build 1.0, Ark è perfettamente godibile anche in questo stadio, al netto di alcuni bug (più o meno sensibili) e dei già citati problemi di ottimizzazione. Ma come si comporta la versione Xbox One?

Si muovono in branchi (ma non troppo)

Tra gli elementi più criticati su PC vi è l'interfaccia un po' caotica, che ritroviamo praticamente inalterata anche sulla console Microsoft. Naturalmente tutte le funzioni sono state elaborate per essere fruite attraverso il joypad, e dopo un pizzico di disorientamento iniziale legato all'esperienza con mouse e tastiera ci siamo trovati perfettamente a nostro agio. Con il tasto B si accede all'inventario completo e ai vari menù dedicati al crafting e alla crescita del personaggio, mentre l'inventario veloce viene gestito attraverso la croce digitale e la pressione del modificatore LB, in combinazione con altri pulsanti. I grilletti sono deputati al targeting e all'attacco principale, RB a quello in mischia, A al salto e Y alle azioni, come la raccolta di bacche o l'uso delle cavalcature; sono presenti anche diverse combinazioni specifiche per la chat e altri input minori. Il codice del gioco in linea di massima è aggiornato a quello della versione PC, quindi ritroviamo anche tutti gli animali aggiunti di recente su Steam, come i piccoli e aggressivi compsognathus protagonisti del terzo capitolo di Jurassic Park. A proposito di specie, su Xbox One è presente in esclusiva anche una variante bionica del temibile T-Rex, che purtroppo nelle nostre peregrinazioni sull'isola ancora non siamo riusciti a incontrare. La discriminante principale tra le due versioni, come potete immaginare, risiede fondamentalmente nella componente tecnica, laddove il divario risulta particolarmente sensibile a discapito dell'ammiraglia Microsoft.

L'unione fa la forza
L'unione fa la forza

La risoluzione attuale adottata su console è piuttosto bassa (probabilmente 720p, anche se non possiamo confermarlo) e gli oggetti appaiono di conseguenza molto più sfocati e indefiniti, evidenziando anche un numero di particolari inferiore. È sufficiente osservare le chiome delle palme e gli arbusti per rendersi conto dei colpi di cesoia. Lo scenario risulta nel complesso più povero anche dal punto di vista della fauna e alcuni elementi sono stati completamente rimossi; la sabbia, ad esempio, non presenta più quella ricchezza di particolari come ciottoli, conchiglie e detriti organici che arricchiva la controparte PC, risultando in determinati frangenti totalmente piatta. L'assenza del V-sync innesca fenomeni di tearing evidenti, una soluzione a beneficio della fluidità che risulta solida perlomeno nelle condizioni meno stressanti per l'hardware. I fotogrammi al secondo, infatti, possono letteralmente crollare in presenza di più dinosauri su schermo, e talvolta è sufficiente imbattersi in un enorme apatosauro per ottenere un drastico calo. Sporadicamente si avvertono anche veri e propri blocchi di un secondo, fenomeni conosciuti anche dai giocatori PC. Con queste premesse è davvero difficile immaginare come gli sviluppatori riusciranno a gestire basi enormi stracolme di dinosauri, oggetti e giocatori (fino a un massimo di sessantaquattro), un insieme di fattori in grado di mettere in ginocchio anche PC di fascia alta. È dunque verosimile che verranno introdotti dei paletti per un giusto compromesso tra quantità e qualità. Nonostante il comparto estetico complessivamente inferiore, l'Unreal Engine 4 si comporta piuttosto egregiamente anche su console, riuscendo a regalare alcuni scorci davvero incantevoli, in particolar modo quando ci si addentra nella fittissima giungla. Purtroppo le animazioni robotiche delle creature spezzano un poco il fascino della veduta d'insieme, inoltre si riscontano comportamenti anomali nel ragdoll delle carcasse, compenetrazioni poligonali e fisicità degli impatti superficiale, tutte problematiche che nei prossimi sei mesi dovranno essere raffinate dagli sviluppatori. Tenendo presente che su Xbox One non sono disponibili molti survival e che il progetto risulta comunque molto interessante, se subite il fascino dei dinosauri e apprezzate il genere potreste dargli una chance anche in questo stato di sviluppo prematuro. Ark: Survival Evolved in questo momento è sicuramente problematico e affetto da numerosi bug, che a volte si traducono anche nell'instabilità dei server e in crash improvvisi, ciò nonostante offre una ricchezza nel gameplay e nei contenuti invidiabile, risultando parecchio divertente da giocare soprattutto se in compagnia di amici. A tal proposito ricordiamo che in futuro verrà introdotto anche lo split screen per due giocatori, una soluzione davvero coraggiosa considerando le problematiche tecniche da rettificare.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery Xbox Store
Prezzo 34,99 €
Multiplayer.it

Lettori (4)

5.7

Il tuo voto

PRO

  • Lo stesso, affascinante titolo per PC
  • Vasto e ricchissimo di cose da fare
  • Circa sessanta specie animali
  • Alcuni scorci davvero notevoli...

CONTRO

  • ... anche se sono presenti pesanti problemi tecnici
  • Animazioni dei dinosauri
  • Diversi tagli cosmetici