Ci sono alcuni momenti, in tutte le storie, nei quali una scelta giusta o sbagliata può condizionare irrimediabilmente il corso degli eventi. In questo speciale vogliamo analizzare e ripercorrere con la mente tutte quelle idee geniali che, una volta realizzate all'interno di uno specifico titolo, hanno poi condizionato il loro intero genere o addirittura qualsiasi produzione a venire. Si tratta, nella stragrande maggioranza delle volte, di alcune intuizioni partorite da leggendari game designer i cui effetti non erano forse ancora totalmente ben chiari al momento della loro uscita sul mercato. A queste introduzioni i giocatori si sono mostrati talmente entusiasti che il mercato dei videogiochi non ha potuto far altro che seguire le richieste e le volontà del grande pubblico. Altre volte, invece, è avvenuto un fenomeno opposto, ovvero che l'industry si sia interrogata su come risolvere problemi comuni e sia infine riuscita a venirne a capo introducendo elementi inediti di rottura, ma anche di grande successo. Tra i più famosi protagonisti di queste piccole rivoluzioni non possiamo non citare il caro vecchio Shigeru Miyamoto, se non altro perché una grandissima parte di idee rivoluzionarie è stata partorita proprio dalla sua mente vivace, ma il mondo dei videogiochi è pieno di storie e piccoli grandi eroi del loro tempo. Gente che ha letteralmente creato il gameplay moderno e il modo in cui oggi usufruiamo di qualsiasi titolo a prescindere dal genere e dalla piattaforma. Personaggi che hanno segnato un nuovo inizio con le loro idee e le hanno applicate in modo dirompente nei loro videogiochi: scopriamo quali di questi hanno segnato la svolta!
Un piccolo passo per l'uomo, ma un gigantesco balzo per il mondo dei videogame!
Doom
Se Halo 2 ha rappresentato il punto di non ritorno per l'online e Half Life un punto di svolta nel campo della narrazione, Doom è stato invece il "seme" di ogni videogioco moderno. Sebbene possiamo considerare i vari Super Mario, Street Fighter, Half-Life e tanti altri capolavori come grandi innovatori in tantissimi punti chiave del medium, quest'ultimo deve la sua accezione moderna a un gioco solo: Doom. Che la vediate da un punto di vista prettamente tecnico oppure per il suo gameplay, Doom rappresenta il punto di svolta dell'intera industria. Il movimento che seppe creare (insieme a Quake) fu assolutamente innovativo per l'epoca. Tecnicamente parlando, pur essendo stato anticipato di poco da Wolfenstein 3D, è considerato uno dei primi giochi 3D della storia. Nel 1995 era così popolare che, nel mondo, c'erano più copie installate di Doom che di Windows 95.
Final Fantasy VII
Final Fantasy VII apportò all'intero genere una lunga serie di novità e innovazioni con le quali da lì in futuro si sarebbe dovuto rapportare chiunque avesse voluto sviluppare un gioco simile. Il grande successo della prima PlayStation fece da trampolino di lancio per quella serie che già esisteva su Super Nintendo, ma era rimasta fino ad allora nel cuore dei soli appassionati. Il suo gameplay bilanciato lo fece amare proprio a tutti: fan, amanti dei JRPG, videogiocatori dell'ultim'ora. Non si trattava tanto di aver rivoluzionato qualcosa nel cuore del gameplay, che invece risultava piuttosto standard, ma di aver saputo interpretare alla perfezione un momento storico irripetibile. Milioni di persone si avvicinavano per la prima volta ai videogiochi, incontrandosi con gli stessi che li masticavano da tanti anni. Un sapiente uso della grafica 3D e una colonna sonora da brividi decretarono il successo di uno dei RPG più amati di sempre, nonché di un gioco le cui orme furono d'ispirazione per tutti i game designer.
Grand Theft Auto III
È cosa piuttosto nota di come il primo Grand Thef Auto per PlayStation 2 abbia rivoluzionato l'intero settore videoludico, contribuendo alla sua espansione. Concettualmente, il suo "vai dove vuoi e fai quello che ti pare" ha cresciuto un'intera generazione di potenziali killer spietati e innescato una polemica mondiale contro i videogiochi per adulti. L'autoriflessione è il primo passo verso l'evoluzione, e con Grand Theft Auto III il passo è stato enorme, sia in termini culturali che di gameplay. L'innovazione che ha permesso il suo miracolo tecnologico è quella dell'open world, un'unica enorme mappa senza caricamenti nella quale svolgere una serie di missioni/azioni senza limiti spaziali e temporali. Esistevano già giochi che permettevano questa libertà di movimento (pensiamo, ad esempio, alla serie The Elder Scrolls) ma GTA è stato capace di rendere ancora più vivo quello spazio e saper motivare i giocatori a viverci dentro, creando un mondo pulsante come non mai che potesse regalarci migliaia di cose da fare, nell'ordine da noi preferito.
Half-Life
Half-Life è stato un vero e proprio laboratorio di innovazioni che hanno per sempre modificato il modo di fare videogiochi, a tutti i livelli e in qualsiasi genere. Il level design innanzitutto: non una serie di mappe o livelli indipendenti ma un unico vasto universo interamente collegato, dentro il quale il giocatore si trovava immerso grazie a pre-caricamenti che non spezzavano ritmo e ambientazioni, che si succedevano una dopo l'altra senza soluzione di continuità. Un altro elemento assolutamente innovativo era poi il modo di narrare la storia e raccontare gli eventi durante il gioco senza bisogno di ricorrere a filmati d'intermezzo: ogni scena era in real time e sempre in soggettiva, con gli occhi di Gordon Freeman dall'inizio alla fine. Il primo Half-Life, inoltre, ha dato grande stimolo a tutti gli sparatutto per un utilizzo più intelligente e creativo degli script, ovvero delle sequenze pre-calcolate unite a un'intelligenza artificiale inedita. Half-Life ha rappresentato un'evoluzione così netta nell'ambito FPS che ogni titolo a seguire ne fu ispirato.
Halo 2
Ancora prima dell'originale Halo: Combat Evolved, mettiamo nella nostra speciale classifica dei giochi che hanno saputo innovare l'intero mondo dei videogiochi, il secondo capitolo della fortunata saga Xbox. Il motivo è molto semplice. Seppur Halo abbia introdotto molte novità nel genere, successivamente riprese da ogni sparatutto uscito sul mercato (citiamo ad esempio lo scudo ricaricabile), il salto di qualità è stato fatto con Halo 2 e il suo matchmaking online che ha definitivamente cambiato il modo di concepire il gaming online su console. È vero che su PC alcune cose si facevano da secoli, ma è altrettanto innegabile che il matchmaking perfezionato da Microsoft con Halo 2 è stato un punto di svolta per l'intero settore. Il modo di giocare online cambiò: il sistema ricercava automaticamente giocatori da mettere in squadra, bilanciava i due team e gestiva l'inizio di ogni partita in modo da non crearne mai di sbilanciate. L'automazione della ricerca / aggregazione in partite in base a criteri precedentemente scelti dal giocatore e dell'host migration (in caso di disconnessione, ad esempio) sono solo alcune delle idee perfettamente riuscite in Halo 2. Praticamente ogni FPS moderno oggi usa queste innovazioni e il modo in cui questo gioco gestiva le partite online (e spesso ancora non ci riescono!).
Metal Gear Solid
Tutta la saga creata e sviluppata da Hideo Kojima è ricca e costellata di grandi idee e innovazioni che hanno per sempre cambiato il modo di concepire i giochi stealth e action. Non ci soffermiamo su ogni singola idea che la serie ha introdotto perché sarebbero decine e decine, non tutte poi destinate ad avere lo stesso successo, piuttosto su un modo nuovo di creare un videogioco, con elementi che richiamavano molto più i film hollywoodiani che i precedenti titoli dello stesso genere. I riconoscimenti che apparivano sui titoli iniziali, il sapiente utilizzo delle inquadrature action, unite alla colonna sonora di respiro internazionale e orchestrata come ogni grande produzione cinematografica, hanno saputo trasportare l'intero genere verso un livello di qualità superiore per l'epoca. Dal primo episodio per PlayStation, il modo di creare un gioco d'azione o stealth era definitivamente cambiato; da quel momento Metal Gear Solid ha rappresentato una svolta epocale nell'intero mondo dei videogiochi.
Resident Evil
Dopo l'uscita del titolo Capcom, nessun gioco horror sarebbe più stato lo stesso. Le tante innovazioni portate da Resident Evil e il successo che ebbe all'epoca portarono ogni sviluppatore a riprendere tutte le geniali trovate inventate dal designer Shinji Mikami. Resident Evil segnò un vero e proprio punto di rottura sia all'interno del suo genere che in un ottica più ampia. I suoi punti di forza erano elementi allora inediti, mai visti o quantomeno mai sviluppati a dovere da nessun altro. Le inquadrature fisse claustrofobiche hanno rappresentato un must spesso imitato, ad esempio. Le stanze per i salvataggi, per dirne un'altra, luoghi sicuri che avevano il compito di permettere la registrazione del punto in cui ci trovavamo ma anche di "spezzare" la tensione di tanto in tanto. Un'altra grande novità, dopo una serie infinita di giochi in cui si sparava e uccideva a volontà, era la razionalizzazione delle pallottole, fattore che ha contribuito a creare un'intera generazione di trentenni ansiosi e ansiogeni. Da quel momento in poi il fattore "thriller" non era più rappresentato dal nemico in sé, piuttosto dalla nostra debolezza e la paura di lasciarci le penne da un momento all'altro.
Street Fighter II
È quasi impossibile oggi immaginarsi un gioco di combattimenti senza le combo. Street Fighter II le inventò quasi per sbaglio (si narra tutto nacque da un bug) e da allora non esiste picchiaduro che non le contenga. Nel capolavoro Capcom videro la loro evoluzione le special, mosse più devastanti di quelle base che si ottenevano a determinate condizioni, e il bilanciamento del gameplay fu un cardine portante del suo successo, visto che da quel momento era possibile scegliere uno tra gli otto lottatori disponibili, ognuno di essi con colpi diversi e modi di giocare altrettanto differenziati. Street Fighter II non avrebbe avuto il suo meritato successo senza il suo fatidico bilanciamento: una qualità con la quale ogni picchiaduro avrebbe dovuto fare i conti da quel momento in poi. La colonna sonora memorabile e l'universo che gli girava intorno (pensiamo solo che ogni personaggio aveva una sua storia, ad esempio) lo resero presto uno dei massimi capolavori del genere e dell'intero mondo dei videogiochi.
Super Mario 64
Tutti gli episodi di Super Mario hanno saputo far evolvere contemporaneamente il platform e l'intera industria dei videogiochi. Con Miyamoto alle spalle, ogni capitolo ha apportato una serie infinita di innovazioni, sia in termini di gameplay che di hardware (è cosa nota che Nintendo sviluppi le proprie console in funzione dei suoi brand più famosi). Super Mario 64 è uno dei capitoli che ha saputo contribuire alla crescita dei videogiochi in modo più netto e dirompente. Il controller di Nintendo 64 possedeva lo stick proprio per permettere a Mario di correre in modo analogico nei nuovi mondi tridimensionali, calibrando la velocità di corsa e rendendo i controlli molto più precisi e adatti al nuovo mondo 3D. Super Mario 64 non era certamente il primo gioco tridimensionale della storia, ma era sicuramente il primo a concepire un level design in tre dimensioni così raffinato e a riuscire a sfruttare al massimo tutte e tre le direzioni, compresa l'altezza. Super Mario 64 è il non plus ultra dei platform 3D ancora oggi e praticamente ogni gioco nato successivamente gli deve qualcosa.
The Legend of Zelda
Non vogliamo inserire un capitolo in particolare della serie, ma il brand intero. The Legend of Zelda, in ogni sua incarnazione, ha saputo innovare e apportare una serie di nuove idee all'intero mondo dei videogiochi tanto che i suoi effetti si notano ancora oggi. Come non citare la prima cartuccia con i salvataggi? Grazie al Memory Management Controller Chip inserito nel primo The Legend of Zelda su NES era possibile salvare la posizione di gioco (fino ad allora si usavano codici e password), innovazione di non poco conto dettata dalla necessità di non dover iniziare da capo, ogni volta, un gioco così lungo e massiccio. Ocarina of Time inventò lo Z-Lock con il tasto Z appositamente creato nel controller di Nintendo 64, un modo per bloccare la visuale sul nemico tenendo premuto il grilletto sul retro. Uno degli aspetti più innovativi di tutta la serie era la non linearità nella storia. All'epoca, il team responsabile lavorava in parallelo a Super Mario Bros. e al primissimo The Legend of Zelda. La parola d'ordine era proprio quella di separare le esperienze di gioco in "lineare" per quanto riguarda Mario, e "non-lineare" per il secondo titolo, obbligando il giocatore a pensare prima di poter procedere nell'avventura. Tutto ciò era possibile soprattutto grazie al fatto che Link potesse utilizzare svariati oggetti e armi, dando vita al moderno action RPG e un modo di concepire i videogiochi assolutamente fresco. Esattamente come successo per Super Mario, ancora oggi nella grande maggioranza dei videogiochi moderni si notano pesanti influenze di questa importantissima serie, probabilmente la più influente di sempre.