Benvenuti al decimo appuntamento con Auto in Gioco, la rubrica dedicata alle vetture presenti nei principali racing game di stampo simulativo disponibili sul mercato. Ricordiamo che i nostri prodotti di riferimento, attualmente, sono Gran Turismo 6, Forza Motorsport 6 e Assetto Corsa, rispettivamente per PlayStation 3, Xbox One e PC. Quando possibile, visto il numero limitato di vetture stradali, non mancheranno riferimenti al titolo multipiattaforma Project CARS. Le auto scelte per questo numero sono la vendutissima Renault Clio, l'Audi R8, la stupenda Alfa Romeo 4C e la sportiva ibrida Honda CR-Z, un'auto esclusiva del "Real Driving Simulator" targato Polyphony Digital. Non ci resta che augurarvi buona lettura.
Fascino, leggerezza e un occhio all'ecologia nel decimo numero di Auto in Gioco
L'auto per ogni giorno – Renault Clio
Nella sua lunga storia, iniziata nell'ormai lontano 1964, il prestigioso premio europeo "Auto dell'anno" soltanto in rarissime occasioni è stato assegnato due volte alla medesima vettura; tra esse vi è la segmento B francese Renault Clio, che lo ha conquistato nel 1991 e nel 2006. Prodotta in quattro serie a partire dal 1990, sin dal debutto sul mercato la piccola Clio è rimasta ben salda nella parte alta delle classifiche di vendita, superando le attese della stessa Renault che con questo modello dovette sostituire la leggendaria (ma ormai vetusta) Renault 5. Tra le ragioni del grande successo commerciale, oltre all'indiscutibile rapporto qualità/prezzo e alla solidità costruttiva, vi è anche il camaleontico design, che pur passando attraverso numerosi e sensibili "lifting", anche all'interno della medesima serie, ha sempre riscontrato consensi positivi da parte di critica e pubblico. L'ultima serie lanciata nel 2012 risulta profondamente differente dagli stilemi degli esordi, presentando una linea molto più aggressiva e giovanile, con dimensioni praticamente paragonabili a quelle di una compatta grazie al nuovo passo. Benché sia nota ai più come piacevole ed efficiente vettura cittadina, la Clio è stata proposta anche in diverse versioni dall'anima sportiva, alcune delle quali rimaste saldamente nei cuori degli appassionati. La Clio Williams del 1993, probabilmente la più celebre grazie all'iconica colorazione blu con cerchi dorati, equipaggiava un 2.0 L 16 valvole da 147 cavalli che le permetteva di raggiungere i 215 chilometri orari. Tra le varie esponenti della divisione RS (Renault Sport), la più estrema fu sicuramente la Clio V6 prodotta tra il 2001 e il 2004, un bolide a trazione posteriore con motore centrale (3.0 L V6 da 250 cavalli) che colpiva soprattutto per la cattivissima linea.
La Clio è apprezzata anche nell'ambiente del motorsport e la celebre Renault Clio Cup, che oggi si compone di quindici campionati nazionali (Italia compresa) e una Coppa internazionale, è una delle competizioni più amate e seguite, dove spesso si affermano piloti dal grande futuro. Il successo del modello è stato tradotto anche nel medium videoludico, dove risulta essere una delle "piccole" più utilizzate e apprezzate dai giocatori. La troviamo in Gran Turismo 6, Forza Motorsport 6 e anche in Project CARS, sebbene in quest'ultimo caso si tratti della versione racing. Nel simulatore giapponese la Clio è presente in ben nove varianti, che arrivano sino alla Lutecia RI Trophy V6 24 V del 2000 da 115.000 crediti e 465 PP (Punti Prestazione). La più recente è la Clio RS del 2011 da 36.400 crediti e 403 PP, un modello stradale ottimo per affrontare le competizioni di base del titolo firmato da Kazunori Yamauchi. Equipaggiata con un 2.0 L da 202 cavalli, la piccola francese risulta divertentissima da guidare, grazie all'eccellente maneggevolezza e alla risposta dei freni, che la rendono una delle auto meglio simulate in Gran Turismo 6. Il modello poligonale premium, splendido nell'iconico Liquid Yellow, presenta pochissimo aliasing negli esterni ed è totalmente assente negli interni, curati sia nei materiali che nella resa delle ombre. Peccato che il rombo del motore il classico "aspirapolvere" che caratterizza molte delle auto tradotte nella saga nipponica. Su Forza Motorsport 6 la troviamo in quattro versioni; dalla spettacolare Clio Williams sino alla recente RS 200 del 2013, oggetto della nostra analisi. Inclusa nella Classe D(353) e acquistabile per 26.000 crediti, la Clio si presenta docile ed equilibrata, tuttavia ha freni poco efficienti e non si trova a proprio agio nei cambi di direzione repentini, tendendo ad allargare troppo le traiettorie in curva. Emblematici i passaggi nella porzione finale del tracciato Catalunya, dove è necessario ridurre moltissimo la velocità per non mettere le ruote fuori pista. Il modello poligonale è ottimo ma soffre di aliasing sia negli esterni che negli interni, che risulta abbondante attorno all'autoradio, sul montante sinistro, sul contagiri e sulla calandra. Buono invece il sound del motore. In Project CARS, come già specificato, è disponibile la sola Renault Clio Cup, una delle migliori vetture - se non la migliore - del titolo Slightly Mad Studios. La ragione principale risiede nel fatto che è stata sviluppata col supporto di Nicolas Hamilton, fratello del campione del mondo di Formula Uno Lewis ed esperto pilota della competizione. Caratterizzata da un peso di soli 1.160 chilogrammi ed equipaggiata con un propulsore da 220 cavalli, la Clio Cup raggiunge i 243 km/h di velocità massima e stacca lo 0-100 km/h in 5,59 secondi, dati che la rendono brillante ma non "estrema" come altri bolidi presenti nel titolo, adattandosi anche ai novizi. L'assetto rigido garantisce un effetto force feedback solido e preciso, che si traduce in un coinvolgente piacere di guida suffragato dalla maneggevolezza e dall'agilità del mezzo. Il modello poligonale è splendido anche nella resa dei danni, inoltre presenta un ottimo rombo del motore. Se volete portarvi nel garage di casa la versione base della nuova Clio ci vogliono circa 13.600 Euro, ma per i più appassionati si trovano Clio Williams prima serie in buone condizioni a 7.000/8.000 Euro. Le estreme Clio V6 hanno invece prezzi che oscillano dai 30 ai 45.000 euro.
L'esotica - Audi R8
Se si pensa alle fuoriserie sportive con due posti secchi, il marchio Audi non è sicuramente il primo che balza in mente, tuttavia dal 2007 la casa dei quattro anelli vanta nella propria gamma uno dei bolidi più apprezzati della categoria, la bellissima R8. Tradotta dal fascinoso prototipo Le Mans Quattro presentato nel 2003 al Salone di Francoforte, la prima generazione della vettura (2007-2015) si basava sulla piattaforma e sulla tecnologia della Lamborghini Gallardo, con la quale dal 2009 in avanti ha condiviso anche il propulsore 5.2 FSI V10 da 525 cavalli, portato sino a 550 nella versione V10 Plus. Caratterizzata da un cambio all'avanguardia e dalla trazione integrale "quattro" su tutta la gamma, benché ripartita principalmente sulle ruote posteriori per esaltare il piacere di guida, la R8 è interamente realizzata dalla "quattro Gmbh", una società controllata da Audi che da anni, grazie all'esperienza nella lavorazione dell'alluminio, si occupa dei modelli più estremi come la RS6 e la RS4. La coupé colpisce per la linea sinuosa e l'avveniristica fanaleria a Led, che nel modello del 2015, basato sulla Lamborghini Huracan, è stata rivisitata ma non stravolta, in accordo con una silhouette maggiormente tesa. Oltre alla spyder, della R8 ne è stata realizzata anche una versione elettrica equipaggiata con un doppio propulsore elettrico da 313 cavalli e ben 820 Nm di coppia, mentre in ambito sportivo si è distinta con la versione R8 LMS, vincitrice del campionato del mondo FIA-GT3 2009, e la sua erede LMS Ultra.
Il successo commerciale ha reso la R8 molto ambita e popolare tra gli appassionati di auto, che al cinema hanno potuto apprezzarla anche come "mezzo ufficiale" di Tony Stark (Iron Man). Da quando è stata lanciata sul mercato la vettura tedesca ha letteralmente invaso i racing game, e non caso la troviamo riprodotta in tutti i titoli che curiamo in questa rubrica, incluso Project CARS. Iniziamo la nostra analisi con Gran Turismo 6, dove la R8 è presente in ben nove versioni, compresi il già citato prototipo Le Mans Quattro del 2003 (1.250.000 crediti) e vari modelli racing LMS. Il test lo abbiamo effettuato con l'apprezzatissima 5.2 FSI quattro da 199.400 crediti e 540 PP, splendida nell'iconico colore bianco IbisweiB. Il bolide tedesco risulta divertente, preciso e non troppo complesso da guidare, un valore aggiunto non indifferente considerando il nervosismo ingiustificato di altre 4x4 potenti come quelle della casa del toro. Il modello poligonale Premium è eccellente e negli esterni soffre solo un po' di aliasing sulle giunture e sullo spoiler posteriore, mentre negli interni, seppur validi, le ombre sono troppo scure e i grossi indicatori circolari della plancia peccano in precisione. Valido ma non particolarmente brillante il sound del motore, apprezzabile soprattutto ai minimi. Su Forza Motorsport 6 la R8 è presente in tre versioni, tra le quali troviamo una cattivissima LMS Ultra del 2014 da 650 mila crediti e una variante con livrea "Team Forza 10° anniversario" della V10 Plus 5.2 FSI quattro, vettura da 150 mila crediti inclusa nella Classe S(713) e oggetto del nostro test. Analogamente a quanto avviene nel titolo giapponese la R8 è nel complesso un'auto divertente e piacevole da guidare, ma in più offre un effetto force feedback raffinato e soprattutto un modello fisico più impegnativo da domare quando si esagera col gas. Il modello poligonale è perfetto sia negli interni che negli esterni, presentando solo un pizzico di aliasing nella porzione posteriore e il display digitale con informazioni un po' troppo sfocate. Meraviglioso il sound del motore, dotato di un campionamento assolutamente fedele a quello della vettura reale. Su Assetto Corsa la R8 è disponibile in due versioni: la V10 Plus, aggiunta gratuitamente da qualche settimana, e la R8 LMS Ultra del 2014, introdotta col pacchetto a pagamento Dream Pack 2. La vettura stradale, capace di raggiungere i 317 chilometri orari di velocità massima e staccare lo 0-100 in appena 3,5 secondi, offre un comportamento su pista entusiasmante grazie al pregevole modello fisico-dinamico e risulta perfetta per i circuiti veloci come SPA, sebbene non abbia una ripresa particolarmente brillante con le marce alte. Il modello poligonale, al netto di qualche bug sulle ombre laterali, potrebbe essere tranquillamente utilizzato in una locandina ufficiale Audi, mentre il vigoroso rombo del motore è cattivo e fedele come quello campionato in Forza Motorsport 6. Chiudiamo la nostra analisi della coupé tedesca con Project CARS, dove la R8 è presente con le stesse due versioni di Assetto Corsa. La V10 Plus risulta docile, divertente e piacevolissima da guidare, tradendo il pilota solo quando esagera col pedale dell'acceleratore. Grazie agli ultimi aggiornamenti il modello dinamico di questa specifica vettura è migliorato tantissimo, rendendola una delle più appaganti del simulatore inglese. Buonissimi il sound del motore e il modello poligonale dell'auto, benché quest'ultimo presenti shader meno raffinati rispetto a quelli adottati da Kunos Simulazioni. Per portarsi a casa una splendida R8 si parte da 40/45 mila euro per un usato del 2007 e si arriva sino ai 195 mila della 5.2 FSI quattro S tronic plus del modello 2015.
L'iconica - Alfa Romeo 4C
Solitamente nel paragrafo dedicato alle cosiddette vetture "iconiche" includiamo modelli con una lunga e prestigiosa storia alle spalle, tuttavia per questo numero abbiamo optato per la recente berlinetta italiana Alfa Romeo 4C, un'auto che sin dal debutto della concept car (2011) ha raccolto enormi consensi dagli addetti ai lavori e dagli appassionati di sportive. Presentata sul web e successivamente al Salone dell'automobile di Ginevra del 2013, la vettura è divenuta una dei simboli della rinascita ad alte prestazioni del marchio, iniziata con la 8C del 2007, proseguita con la 4C e che quest'anno sboccerà con l'attesissima Giulia. Prodotta presso lo stabilimento Maserati di Modena, la 4C è un concentrato di tecnologie all'avanguardia volte a contenerne il peso (inferiore ai 900 chilogrammi) e ad esaltarne il puro piacere di guida, una delle caratteristiche più amate del modello. Il telaio monoscocca in fibra di carbonio pesa solo 65 chilogrammi e le componenti in alluminio sono montate secondo peculiari procedure derivate direttamente dalle competizioni, ad oggi utilizzate solo su fuoriserie con prezzi e blasone elevatissimi. La carrozzeria è in materiale composito che riduce il peso del 50% rispetto alle comuni leghe leggere, mentre il motore, un quattro cilindri (da cui deriva il nome dell'auto) turbocompresso da 1.750 cc e una potenza di 241 cavalli, le permette di raggiungere circa 260 chilometri orari di velocità massima e staccare lo 0-100 in appena 4,5 secondi.
Al piacere di guida, esaltato dalla trazione posteriore e dalla distribuzione dei pesi, la 4C affianca una linea estremamente aggressiva e affascinante, che oltre ad aver vinto diversi premi internazionali rappresenta un inno alla storia del marchio italiano, richiamando modelli iconici come la 33 stradale, la Disco Volante e la Giulietta Sprint. Si tratta semplicemente di una delle due posti più belle e desiderabili degli ultimi anni, pur non equipaggiando propulsori esagerati in termini di cavalli e cilindrata. Purtroppo la 4C non è un modello molto diffuso nei racing game, tuttavia ritroviamo la concept in Need For Speed: Most Wanted e in Grid 2, mentre la versione definitiva è presente in DriveClub, in Forza Motorsport 6 (dove è stata tradotta da Forza Horizon 2) e nell'italianissimo Assetto Corsa. Nel titolo Turn 10 la 4C del 2014 costa 75 mila crediti ed è inclusa nella Classe B(532), necessitando di un passaggio in officina per essere competitiva nella classe di riferimento. Agile, veloce e maneggevole come e più delle Lotus pari livello, anche grazie alla miglior gestione del sottosterzo, la berlinetta Alfa Romeo è un concentrato di emozioni, da scatenare su circuiti tecnici come il bellissimo Road Atlanta, dove può esibire l'ottimo impianto frenante e la precisione in curva. Sebbene i dettagli circolari della plancia e il display siano poco definiti, gli interni risultano eccellenti soprattutto nella cura del volante, mentre gli esterni soffrono solo di un pizzico di aliasing nella parte posteriore dell'auto. Meravigliosa nell'iconico rosso, la 4C offre un ruggito del motore sublime, particolarmente apprezzabile ai minimi. Se in Forza Motorsport 6 è una vettura eccezionale, su Assetto Corsa raggiunge picchi nel piacere di guida ancora superiori: non è un fulmine, ma nel "pennellare" le curve ha davvero poche concorrenti, permettendo cambi di traiettoria impossibili da replicare con una tale efficacia ed eleganza da molti altri mezzi. Gli interni sono favolosi, dalla resa delle ombre sino alla cura dedicata per ogni singolo tessuto e materiale, impreziositi da shader così realistici da sembrare tangibili. Il display, grazie al recente aggiornamento introdotto nel sistema di rendering, risulta più chiaro e definito, mentre gli esterni, macchiati solo da un po' di aliasing dalle parti del cofano, sono assolutamente perfetti. Splendidi i riflessi sulla carrozzeria e il motore, che risulta potente e vigoroso come si conviene a una berlinetta con queste caratteristiche. Per portarsi nel garage un gioiello del genere non è necessario spendere un patrimonio, pur non essendo esattamente regalato: per un usato con meno di dieci chilometri servono circa 54 mila euro, mentre per il nuovo si arriva a 65.000 (75.000 per la spyder).
L'esclusiva – Honda CR-Z
La vettura esclusiva di questo numero è la bellissima quanto peculiare Honda CR-Z, la prima sportiva ibrida al mondo disponibile nel solo Gran Turismo 6, sebbene in passato abbia fatto la sua comparsa anche in Forza Motorsport 4. Presentata dal marchio giapponese come concept car al Tokyo Motor Show del 2007, la CR-Z, acronimo di "Compact Renaissance Zero", è stata lanciata sul mercato nel 2010 come erede ecologica della mitica CRX, vettura che dal 1983 al 1998, in tre serie compresa la cosiddetta "del Sol", è entrata nel cuore di moltissimi appassionati di auto. La CR-Z equipaggia un 1.5 L termico da 114 cavalli supportato da un'unità elettrica basata sulla tecnologia IMA (Integrated Motor Assist), già apprezzata sulla segmento C Honda Insight. Con essa il computo totale dei cavalli sale fino a 124 rendendo l'i-VTEC SOHC inline-4 particolarmente brillante, anche grazie al peso contenuto della vettura e alla trasmissione a variazione continua (CVT) a sei marce, una soluzione tutt'ora unica nel panorama delle sportive ibride. La CR-Z offre tre modalità di marcia, ovvero ECON, NORMAL e SPORT, da abilitare premendo appositi pulsanti sulla parte sinistra della plancia.
Nella modalità sportiva l'avveniristico display digitale si tinge di rosso e la CR-Z riesce a staccare lo 0-100 in circa otto secondi, come dimostrato da un test compiuto da Top Gear USA. Tra le caratteristiche più interessanti, oltre a un'eccellente maneggevolezza, vi sono i consumi, contenuti anche quando si affonda il piede sul pedale del gas nella modalità SPORT. Alle doti ecologiche la CR-Z affianca una linea particolarmente elegante, con una coda tronca assimilabile a quella della vecchia CRX e un frontale aggressivo pronto a "mordere" l'asfalto. Nel simulatore giapponese è possibile acquistarla per circa 25 mila crediti e possiede 356 Punti Prestazione, in linea con quelli di coupé e piccole sportive di pari livello. Splendida nell'iconico bianco "Premium White Pearl", la CR-Z risulta molto fedele al modello reale puntando forte su agilità e maneggevolezza, che la rendono particolarmente divertente da guidare. Gli interni sono buoni, nonostante il display risulti un po' troppo sfocato e presenti alcuni dettagli differenti da quelli originali, mentre gli esterni sono praticamente perfetti, soffrendo di aliasing solo su minigonne, cofano e parabrezza. Così come avviene per altre vetture ibride-elettriche, in Gran Turismo 6 la CR-Z ha un'interfaccia grafica con indicatori personalizzati, come quello che evidenzia il sistema di recupero di energia in frenata e la conseguente ricarica delle batterie al litio. Il sound del motore purtroppo non ricorda quello reale. In Italia è un'auto che ha avuto scarso successo commerciale, tanto che la seconda serie (2013) non è stata nemmeno commercializzata. Se volete portarvela nel garage dovete fare riferimento ai pochissimi esemplari usati messi in vendita, con un prezzo di partenza di poco inferiore ai 10 mila euro per quelli più "anziani" e con più chilometri.