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Ratchet & Clank: il film

Un approfondimento dedicato alla pellicola e alla discutibile versione italiana

SPECIALE di Giordana Moroni   —   03/07/2016
Ratchet & Clank
Ratchet & Clank
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È doloroso ammetterlo, ma non ci siamo. Dopo la visione, il film di Ratchet & Clank non riesce a convincere del tutto per una lunga serie di motivi: il risultato è una pellicola scricchiolante fatta di più bassi che alti e che lascia un grande amaro in bocca, specialmente se si parla dell'adattamento italiano. Procediamo quindi senza indugio con lo speciale dedicato a questo film dopo esserci avvicinati all'operazione con la speranza di vedere qualcosa che potesse rendere giustizia a una grande saga che, tra l'altro, proprio quest'anno è riuscita a tornare in grande spolvero con un titolo di qualità.

Abbiamo visto il film di Ratchet & Clank: ecco le nostre impressioni!

Un peso insostenibile

Chi ha giocato almeno una volta a Ratchet & Clank sa che non abbiamo a che fare con un "gioco di trama", perché le avventure del giovane Lombax e del suo amico di latta sono sempre state molto lineari, basilari e senza troppi colpi di scena, anche se caratterizzate fortunatamente da un buon ritmo. Ciò che ha fatto ovviamente la fortuna della saga è il solidissimo gameplay, capace di conquistare giocatori di tutte le età, convincendo con lo stile colorato e cartoon i più piccoli e con un po' di umorismo sottile gli adulti. Il film di Ratchet & Clank però non eccelle quanto l'ultimo gioco, che abbiamo ampiamente apprezzato e premiato in fase di recensione, perché spogliato del gameplay non ha la forza per reggere da solo un'ora e mezza circa ci film; la trama è esattamente quella dell'ultimo gioco, con la differenza che la storia fa grandi balzi per essere contenuta nella durata del film, perdendo d'efficacia e risultando ancora più banale del previsto.

Ratchet & Clank: il film

Una cosa che avevamo apprezzato del nuovo remake/reboot era proprio il twist narrativo più fresco che il gioco aveva assunto, dove la storia veniva direttamente raccontata dal capitano Qwark, costante voce narrante dell'avventura. Fortunatamente il sarcasmo tipico della saga fa capolino e nei momenti giusti, anche se troppo sparuti, è intervallato da scene d'azione davvero ben fatte... forse si sente la mancanza di altri set durante la pellicola, principalmente girata in spazi chiusi o nello spazio, luoghi quindi dalle palette un po' spente che non rendono giustizia ai toni vibranti che invece caratterizzano i coloratissimi pianeti del gioco, anche perché le poche volte che lo spazio si apre su un pianeta, le scene sono così belle che viene voglia di esplorare tutto e di rompere le casse di Bolt sullo sfondo; le animazioni e gli effetti sonori poi sono parecchio riusciti e assai fedeli al gioco. Insomma, sembra di vedere un lunghissimo patchwork di cutscene, uno di quei video riassuntivi che si possono trovare su YouTube e che dopo venti minuti di visione cominciano già a mettere alla prova l'attenzione dello spettatore, richiamata come dicevamo da rari momenti di comicità in stile Ratchet & Clank e qualche "easter egg" davvero simpatico. Non è stupefacente ma non è nemmeno un disastro, un risultato tra il discreto e il buonino. Se non fosse che la versione italiana presenta alcuni aspetti veramente molto difficili da digerire e che rendono a tratti la visione del film quasi impossibile.

This isn't for the players

Il problema fondamentale della versione italiana è rappresentata dal doppiaggio, doppiamente penalizzato da due scelte: la prima di non utilizzare le voci storiche dei protagonisti e il secondo di aver inserito due guest star non preparate in ruoli secondari. Badate bene però: i discorsi sono slegati l'uno dall'altro e vanno affrontati separatamente. Assolutamente imperdonabile la scelta di non includere due voci importantissime appartenenti alla saga videoludica: se Simone D'Andrea, doppiatore dei primi tre capitoli della saga e poi sostituito nel reboot da Alessandro Rigotti, è tornato a donare la sua voce al pelosissimo Lombax, Aldo Stella e Gianni Gaude, rispettivamente Clank e Qwark, sono stati sostituiti.

Ratchet & Clank: il film

Stando alla sfuriata dello stesso Stella dopo l'annuncio del cast, il doppiatore non è stato nemmeno contattato dalla produzione, vedendo il piccolo robodifetto passare nella mani di Massimo Lopez che, per quanto molto bravo, con Clank non c'azzecca proprio nulla. È una tortura per le orecchie, specialmente per chi ha giocato a tutti i seguiti ed ha ormai associato i personaggi a determinate voci. Nella produzione americana James Arnold Taylor, David Kaye e Jim Ward (rispettivamente Ratchet, Clank e Qwark) hanno mantenuto il loro ruolo in ogni capitolo della saga e sono approdati al cinema senza problemi; inoltre, per innalzare il livello della produzione, sono state aggiunte al cast voci di attori di tutto rispetto come quelle di Paul Giamatti, Rosario Dawson e Sylvester Stallone (doppiato nella nostra versione dalla voce ufficiale dell'attore, Massimo Corvo). In Italia invece si è deciso di estromettere due doppiatori storici nel momento più importante del franchise - l'approdo su grande schermo - nonostante sia stato affidato per anni a questi professionisti il compito di rendere al meglio quei personaggi. Non sappiamo quali siano state le cause di questa decisione e riserviamo alla produzione il ragionevole dubbio... anche se difficile in questa sede credere al motto "This is for the players" , perché se fosse stato veramente un film per i giocatori probabilmente sarebbe andato in modo diverso.

Una scelta che svantaggia tutti

Si arriva poi alla seconda questione, che riguarda la partecipazioni di due guest star direttamente provenienti da YuoTube, ovvero FaviJ nel ruolo del robo-assistente Zed e di Greta Menchi nei panni di Cora. I più saranno prevenuti ma credeteci quando vi diciamo che tutto sommato le performance di entrambi sono buone. Ostuni è stato aiutato molto dal sul personaggio perché privo di espressioni (in quanto robot) e dalla sua natura parecchio comica.

Ratchet & Clank: il film

Il taglio dato ad un film come Game Therapy, prima prova attoriale per lo youtuber, era forse fin troppo serio/serioso e il ragazzo sembrava trovarsi fisicamente a disagio sul set, quindi una sala di doppiaggio e un personaggio decisamente più nelle sue corde l'hanno favorito, del resto FaviJ nei suoi video lavora molto con la sua voce. Più traballante la performance della Menchi, che non riesce mai fino in fondo a modulare il suo tono di voce, facendolo sempre sembrare troppo strascicato. Come dicevamo, però, poteva andare molto peggio... ce la ricordiamo tutti Asia Argento in Mirror's Edge? Quindi... dove sta il problema? Singolarmente le due interpretazioni si meritano più che la sufficienza, giustificata anche dal fatto che si percepisce il grande impegno che i due hanno profuso nella performance di doppiaggio; il problema è che non sono due voci avulse da tutto ma sono solo una piccola parte di un grande gruppo... e il confronto con il resto del cast è inevitabile. Nei dialoghi in cui intervengono più personaggi il raffronto, anche se involontariamente, viene fatto e questo perché i due ragazzi, a differenza dei colleghi del cast, non sono professionisti del settore e purtroppo si sente (specialmente nella dizione).

Ratchet & Clank: il film

Sappiamo tutti per quale motivo i due youtuber sono stati inseriti nel progetto: un film d'animazione basato su un videogioco in Italia è già un investimento a perdere in partenza, quindi per massimizzare il guadagno è stato deciso di passare sopra i desideri dei giocatori in favore del pubblico che questi due personaggi avrebbero assicurato. Non è la prima volta che questo viene fatto nell'ambito del gaming italiano ma nessuno continua a capire un semplice fatto: queste decisioni non fanno altro che ledere l'immagine pubblica di questi giovani youtuber. Fama e riconoscibilità non sono sinonimo di capacità, un ragazzo poco più che maggiorenne che di mestiere intrattiene un pubblico di teenager sul web non ha necessariamente le capacità per sorreggere una performance del genere e buttarlo in mezzo ad un gruppo di mestieranti navigati lo svantaggia e basta, anche se quest'ultimo si è impegnato come non mai (ci si può mettere tutto l'impegno possibile ma serve anche esperienza). Su YouTube esistono tanti professionisti che avrebbero potuto regalare interpretazioni migliori, ma ovviamente non hanno la stessa fan base. Ma alla fine di tutto questo chi si prende i rimproveri, chi viene criticato? Non di certo le produzioni e i reparti marketing ma gli stessi youtuber. Ovviamente una partecipazione di questo tipo non è stato sicuramente un pro bono e ci auguriamo che tutti fossero consapevoli delle proprie scelte... ma ci auguriamo anche che questo semplice concetto venga prima o poi afferrato, anche perché non stiamo parlando di ragazzi limitati o incapaci, anzi, parliamo di giovani svegli e pieni di voglia di fare che hanno solo bisogno di capire quale strada intraprendere e, sopratutto, se sono disposti a sacrificare la facile fama dell'influencer per lanciarsi nel mondo dei veri professionisti. Un vero peccato, perché il progetto aveva le potenzialità per poter fare molto di più, e come al solito noi italiani ci siamo comportati... da italiani, fino in fondo.

CERTEZZE

  • L'ironia del gioco c'è
  • Scene d'azione promosse
  • Tecnicamente ben fatto

DUBBI

  • Scenaggiatura troppo debole
  • Trama banalizzata
  • Pessime scelte per il cast di doppiaggio italiano