Senza ombra di dubbio il legame che tiene uniti videogiochi e tutto il mondo di internet è sempre stato molto forte. Tanto uniti che la storia di entrambi ha praticamente corso insieme, su binari paralleli dai loro primordi a oggi. Questi due mondi, speculari e influenzati l'uno dall'altro da decenni, hanno nel tempo generato centinaia di tormentoni che proprio sul web hanno trovato il loro naturale sfogo. Chiamateli meme se volete, fenomeni di internet altrimenti, parliamo di tutte quelle idee, icone, immagini e frasi celebri che hanno in qualche modo colpito la comunità online e creato dei "mostri" virali che hanno preso forza e popolarità proprio nelle comunità di fan. Spesso questi elementi rimangono confinati in alcune zone specifiche del web, magari forum specializzati, altre volte riescono ad espandersi trasversalmente e allargarsi a macchia d'olio in tutto il mondo in brevissimo tempo, con modalità molto simili se non identiche a quelle di un virus. I meme legati ai videogiochi sono da sempre stati particolarmente fortunati perché molto divertenti e sfruttati spesso anche nella vita reale: molti di essi sono addirittura diventati comuni e entrati nel linguaggio parlato, soprattutto oltreoceano, dimostrando la propria forza virale e popolare sul grande pubblico, non solo tra gli appassionati. Vogliamo con questo speciale fare un punto della situazione e ricapitolare quelli a nostro giudizio più potenti e efficaci che nel corso degli ultimi anni hanno saputo entrare nell'immaginario pop. Cerchiamo di ripercorrere la loro storia, come sono nati e da dove provengono i dieci meme scelti dalla redazione, rigorosamente in ordine sparso.
I tormentoni del web legati al mondo dei videogiochi sono i più spassosi!
Giant Enemy Crab
Quella fucina di meme che risponde al nome di E3 ne sfornò svariati in quel maggio del 2006 quando ebbe luogo una famosissima conferenza Sony che rimase nella storia. Uno dei momenti clou dello show fu durante la presentazione di uno dei giochi di lancio: Genji: Days of the Blade che entrò nella memoria collettiva per ospitare uno dei boss più famosi di sempre. Era proprio il mitico Giant Enemy Crab annunciato con tanta (e incomprensibile) veemenza dal presentatore che fece andare in visibilio migliaia di appassionati in tutto il mondo. Solo qualche giorno dopo internet era già invaso di video che remixavano la conferenza con il super granchio protagonista: era già Giant Enemy Crab mania. Fu quello uno dei rari casi di "combo" in quanto lo stesso elemento produsse in realtà ben due meme, il secondo era esattamente la frase successiva alla presentazione del granchio, ovvero l'altrettanto famosa: "attack its weak point for massive damage". Applausi a scena aperta!
Arrow in the knee
Talvolta la nascita di un meme risulta inspiegabile e rapidissima. È questo il caso della famosa frase "I used to be an adventurer like you, then i took an arrow in the knee", pronunciata da svariati personaggi non giocanti di The Elder Scrolls V: Skyrim, gioco fantasy nel quale la ripetizione di questa frase, molto forte e iconica, non è passata inosservata a tutti gli internauti e videogiocatori più smaliziati. Probabilmente tutto nacque lo stesso giorno dell'uscita del gioco all'interno di un forum di GameFaqs nel quale l'utente "Aggrobiscuit" faceva notare la divertente frase pronunciata nell'avventura. Nessuno saprà mai come ma soprattutto perché la nota frase si sia quasi immediatamente diffusa sul web creando fotomontaggi, video su youtube e addirittura merchandise originale.
Leeroy Jenkins
La leggenda di Leeroy Jenkins si dipana attraverso il tempo e lo spazio varcando i confini del web nel momento stesso in cui un video della gilda PALS FOR LIFE venne messo in circolazione sul forum ufficiale di World of Warcraft e successivamente, solo mesi dopo, su YouTube. Il guerriero Leeroy decise di immolarsi in un raid pianificato dai compagni buttandosi nella mischia senza un perché, alla faccia di tutti gli altri che da minuti stavano buttando giù una strategia di attacco. Forse troppo preso dal pollo che stava cucinando (memorabile la frase a fine battaglia, "Least I ain't chicken"), il giocatore Ben Shulz non aveva ascoltato minimamente tutto il preambolo all'imminente raid, buttandosi tra le braccia del nemico con ferocia e idiozia. Il meme che ne è conseguito è uno dei più potenti, efficaci e duraturi di tutto internet, facendo acquisire popolarità a quell'inconsapevole ragazzo di Denver che, addirittura, è invitato costantemente alla BlizzCon dagli sviluppatori.
All your base are belong to us
Torniamo un po' indietro nel tempo con uno dei meme più diffusi e famosi del web e non solo. A causa di una errata traduzione dal giapponese all'inglese del gioco Zero Wing per Sega Mega Drive, la frase che doveva essere su per giù "abbiamo il controllo delle vostre basi" si è trasformata nella ben più celebre e fortunata "tutte le vostre basi sono appartengono a noi", nell'originale "all your base are belong to us". Lo stesso gioco e le stesse trascrizioni ballerine hanno generato altri popolari meme come per esempio "Somebody set up us the bomb", "You have no chance to survive make your time" e "For great justice", famose ma che sicuramente hanno avuto una penetrazione in tutti i settori inferiori alla prima che invece si è velocemente espansa nella musica, nella TV, in tutto internet. Tutto iniziò probabilmente sul sito americano Something Awful, portale web umoristico dove hanno anche spopolato i Chuck Norris Fact. Successivamente alcune animazioni in flash e immagini sono state riprese da altri siti internet e così nacque il fenomeno mondiale.
Weegee
Weegee è un famosissimo meme che vede come protagonista un curioso Luigi, con una immagine tratta dalla versione DOS del gioco educativo Mario is Missing! sviluppato da Software Toolworks nel 1992. Si trattava all'epoca dell'unico videogioco che vedesse il fratellone di Super Mario come protagonista, almeno fino al 2001 e l'uscita di Luigi's Mansion. Questo meme prende tutte le caratteristiche di un altro fenomeno di massa: il photobombing. La faccia (o meglio, lo sprite) di Luigi è talmente inquietante da sembrare quasi quella di un maniaco sessuale e per questo motivo è ovviamente stata associata tramite photoshop a tantissime foto di ragazze spaventate o irritate. Il nome Weegee deriva da una traslitterazione in giapponese della parola Luigi e dalla mancanza nella lingua nipponica di un segno corrispondente alla lettera "L", mentre i primi meme apparsi online arrivano, indovinate un po', ancora una volta dal canale random di 4Chan dal quale poi sono stati ripresi in tutto il mondo con mille varianti.
Translator san
Ancora una volta una conferenza Sony ci regala gioie non solo dal punto di vista ludico, ma anche per quanto riguarda la produzione di meme originali e irriverenti. Durante l'E3 2009 e l'intenso intervento di Kazunori Yamauchi di Polyphony Digital, il traduttore dal giapponese all'inglese che gli stava accanto prendeva impassibilmente e seriosamente appunti su un foglio e senza mai distogliere lo sguardo da esso ripeteva in lingua inglese i suoi discorsi. La sua aria distaccata ha ovviamente attratto l'attenzione dei mass media presenti ben più della conferenza stessa, rinominandolo semplicemente in "He Just Doesn't Give a Fuck" ovvero "non gliene importa un fico secco di niente", più brevemente "translator san". Un video della conferenza apparve immediatamente su Youtube ricevendo in poco tempo centinaia di migliaia di visualizzazioni, e da lì il fenomeno prese piede in praticamente tutti i forum specializzati del globo generando una quantità di immagini photoshoppate incredibile.
It's Ridge Racer... Ridge raceeeer
Tornano le esilaranti conferenze Sony di qualche anno fa e torna prepotentemente quel personaggio di Kaz Hirai che durante la presentazione di PSP e della sua lineup esclama in un modo incomprensibilmente entusiasta e pomposo che, ragazzi... "It's Ridge Racer... ridge raceeeeeer!" urlando una seconda volta verso un pubblico a metà strada tra il divertito e lo spaventato. Ora, proprio perché sappiamo che bene o male ogni lancio di una console Sony è da sempre stato accompagnato da un capitolo del popolare racing Namco, c'era proprio bisogno di sottolinearlo così, come fosse una cosa pazzesca e imprevedibile? Il puro genio di Kaz aveva forse previsto che la sua immotivata enfasi fosse presto diventata un celebre meme internettiano, meme che ha quindi moltiplicato le citazioni al gioco e la pubblicità a PSP stessa. Vi lasciamo al video, che è stato inserito nella spassosissima classifica sui "momenti più imbarazzanti di sempre all'E3".
Le banane di Satoru Iwata
Torniamo a Nintendo e passiamo a un meme storico che provoca sempre tanta ilarità: parliamo di "Iwata Holding Bananas" ovvero dell'ex presidente Nintendo che tiene in mano il famoso casco di banane e lo fissa dritto negli occhi. Il video originale nacque come "coda" alla conferenza E3 2012 di Nintendo nella quale veniva presentata tutta la nuova lineup di Wii U, compreso New Super Mario Bros e Nintendoland. La gag surreale ha ovviamente scatenato i più attenti del web generando all'istante migliaia e migliaia di immagini modificate (con tutt'altro al posto delle banane) e video remixati con tematiche più disparate. Qualcuno si è spinto oltre addirittura realizzando un video Youtube della durata di ben 5 ore consecutive nel quale si vede solo e solamente Iwata che guarda le banane, spostando lo sguardo sporadicamente verso la telecamera. Ad oggi, digitando su google le parole "Iwata Banana" si possono trovare veramente qualsiasi tipo di file multimediale legato a quella felice immagine di un uomo in giacca e cravatta che regge la frutta come fosse un moderno Amleto e il suo teschio.
But Our Princess is in Another Castle!
Nintendo e Sony si rimbalzano il pallino dei meme più belli della storia e questa volta è il turno di un famosissimo tormentone legato a Super Mario Bros, parliamo del citatissimo "But our Princess is in another castle", frase apparsa nell'originale per NES del 1986 e replicata in massa secondo lo schema "Sorry X, but your Y is in another Z" e modificata a secondo dell'esigenza, ma in ogni caso sempre legata a qualcuno che cerca qualcosa nel posto sbagliato. Probabilmente non c'è bisogno di spiegare l'origine di questo meme, basti sapere che era legato al fatto che Mario non trovasse mai nel castello di fine mondo la sua amata principessa, che invece si trovava nell'ultimo e temibile schema. Questa frase non diventò subito famosa perché nel lontano 1986 internet era ancora in uno stato embrionale e dovette aspettare una decina di anni prima di diventare virale ed espandersi praticamente in tutto il globo senza ritegno.
The Cake is a Lie
Portal diede vita a uno dei meme più potenti del web chiamato "Cake is a Lie". Nel gioco, una sedicente intelligenza artificiale chiamata GlaDOS incoraggia il giocatore a partecipare a una serie di enigmi ed esperimenti incoraggiandolo con la promessa di una torta come premio. Avanzando all'interno dei livelli si noteranno, scritte sui muri da qualcuno passato prima di noi, le frasi ripetute "Cake is a lie" (la torta è un inganno). Internet si è ovviamente scatenata regalandoci migliaia di immagini meme con questa popolare frase entrata nell'immaginario collettivo di videogiocatori e non solo, legando il suo significato su per giù al concetto di motivare il raggiungimento di un obiettivo con un premio che in realtà non esiste o non c'è nessuna intenzione di dare. Questa frase è entrata rapidamente nel vocabolario comune, soprattutto nei paesi anglosassoni e non solo tra gli appassionati di videogiochi.