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Dinamico duo

Nuovo avvistamento di Scalebound alla GamesCom, con qualche inedita informazione sul gioco

ANTEPRIMA di Fabio Palmisano   —   20/08/2016
Scalebound
Scalebound
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Avvolto ancora nel mistero sotto molti aspetti e forse anche proprio per questo tanto bramato dalla community Xbox One, Scalebound si è presentato a questa GamesCom in forma tristemente non giocabile, ma un appuntamento a porte chiuse con Hideki Kamiya e un paio di membri del team Platinum Games ci ha consentito perlomeno di scoprire qualche nuovo dettaglio sul rapporto di Drew e del suo drago Thuban in termini strettamente ludici. Andiamo a capire di che si tratta.

Ancora non è giocabile, ma Scalebound comincia pian piano a scoprire le sue carte

Kamiya-hame-ha!

Evidentemente non troppo entusiasta di trovarsi a Colonia, Kamiya ha trascorso la maggior parte del tempo seduto in un angolino della stanza dello stand Microsoft riservato a Scalebound, aggiungendo saltuariamente qualche commento al discorso di un altro membro di Platinum Games che ha effettivamente guidato la presentazione.

Dinamico duo

Dopo averlo visto tra i protagonisti della conferenza Microsoft all'E3, abbiamo provato un certo disappunto nel notare che il titolo non era nemmeno protagonista di un giocato hands-off, ma di una serie di video che illustravano due componenti fondamentali del gameplay del prodotto. La prima parte era tutta dedicata al drago e alla sua evoluzione nelle mani del giocatore: come già noto, Thuban potrà far parte di tre classi distinte (Rex, Tank e Wyvern) con punti di forza e debolezza ben definiti, ma la cosa interessante è che si potrà livellare la creatura attingendo a tutti i parametri delle varie categorie, andando così a creare letteralmente un drago su misura anche per ciò che concerne le sue corazzature, anch'esse ampiamente personalizzabili. L'obiettivo dichiarato di Platinum Games è proprio fare in modo che ogni giocatore arrivi a modellare il proprio compagno alato sulla base del suo stile di gioco, elemento che dovrebbe esprimere il massimo potenziale nella modalità cooperativa quando i membri del team potranno collaborare sfruttando appunto le caratteristiche peculiari delle loro cavalcature alate. Interessante poi che l'evoluzione delle abilità di Thuban corrisponda a una sua tangibile mutazione fisica: per dimostrare questo, un altro video ha fatto vedere il morphing di un drago che passava da una tipologia all'altra, e abbiamo potuto apprezzare cambiamenti radicali nella forma e dimensione di ali, corna, coda, arti e via discorrendo. È venuto poi il momento di spiegare un'altra feature fondamentale di Scalebound, ovvero quel cosiddetto Dragon Link che consente a Drew di assumere temporaneamente il controllo diretto di Thuban.

Dinamico duo

Anche in questo caso, la spiegazione degli sviluppatori è stata accompagnata da un video nel quale si poteva vedere la coppia protagonista alle prese con un gigantesco nemico simile a un gorilla. Premendo il tasto deputato al Dragon Link, la telecamera passa a una visuale in prima persona dagli occhi di Drew (che in questi momenti però resta immobile e vulnerabile), dalla quale si comanda Thuban allo scopo di eseguire una particolare mossa al momento giusto: nel caso specifico del filmato, si vedeva il drago utilizzare un attacco stordente sul mostro, con il giocatore che tornava poi velocemente a controllare Drew per infliggere all'avversario ingenti danni colpendo il suo punto debole. Un semplice esempio di una meccanica che nelle intenzioni degli sviluppatori sarà uno dei leitmotiv dell'esperienza sia single player sia cooperative e che accresce ulteriormente le curiosità nei confronti di un progetto che sembra sempre più corposo. Certo però che il motore grafico ha bisogno di più di una sistemata se riesce a scattare persino nei video realizzati apposta per una presentazione alla stampa...

CERTEZZE

  • Grande personalizzazione del drago
  • Meccaniche di gameplay molto interessanti
  • Bella enfasi sul cooperative

DUBBI

  • Non si è visto nulla di giocato in diretta
  • Il motore grafico continua a non convincere