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Le migliori mod del 2016

Con il Capodanno in vista, dedichiamo qualche riga ad alcune delle modifiche più massicce interessanti del 201

SPECIALE di Mattia Armani   —   23/12/2016

Alcuni videogiochi nascono come esperienze finite mentre altri lasciano la porta aperta quei giocatori che hanno qualcosa da dire e possono trovare nelle meccaniche create da altri il giusto linguaggio per farlo. Questo approccio, quello del modding libero e gratuito, è una vera e propria bandiera del gioco su PC, uno strumento che oltre ad aver avvicinato diversi talenti al mondo dello sviluppo ci ha regalato nuovi generi, reinterpretazioni sanguinose, riletture nel segno di grandi saghe, conversioni caratterizzate da una minuziosa ricerca storica, migliorie tecniche a profusione e innumerevoli altre espressioni che forse non sarebbero mai state prese in considerazione da publisher e sviluppatori. Ma questi ultimi si svincolano da parecchi rischi lasciando la palla in mano ai giocatori e nel farlo permettono a titoli come Doom di sopravvivere per decenni nonostante i limiti dettati da un motore a dir poco datato. Ed è proprio dal classico id Software che inizia il nostro articolo dedicato alle modifiche più interessanti e corpose del 2016, quelle che superano il ritocco tecnico o la singola meccanica per regalare al giocatore esperienze completamente nuove.

Tra total conversion e rivisitazioni importanti, il 2016 è stato un buon anno per il modding

Orrore senza età

Doom è ancora un punto fermo della scena modding, tanto che l'originale è tornato a far parlare di sé anche nel 2015 grazie al lancio di Brutal Doom V20. La stessa matrice la ritroviamo in Brutal Doom 64 ma in questo caso, come avrà intuito chi conosce la serie, alla base c'è l'episodio uscito nel 1997 su Nintendo 64. Il motore è lo stesso dell'originale potenziato da Midway Games con l'aggiunta di antialiasing, dimensione verticale delle mappe, dinamiche avanzate e nuove texture, in modo da sfruttare l'hardware avanzato della console nipponica. Tutto questo ha permesso al titolo risultare più coinvolgente e oscuro, tanto da ottenere una valutazione tutto sommato positiva nonostante limiti enormi, resi ancor più evidenti dal già avvenuto boom della grafica 3D, come la mancanza del salto e del movimento verticale del mirino.

Le migliori mod del 2016
Le migliori mod del 2016

Ciononostante Doom 64 è comunque un'evoluzione rispetto ai primi Doom, una base che si traduce in una versione Brutal sempre sanguinolenta ma più avanzata delle altre, migliorata in numerosi aspetti, arricchita con i contenuti tagliati dall'originale e resa appetibile dal fatto che svela cosa è successo a Doomguy dopo la conclusione della serie originale ricollegandosi al Doom del 2016. Dell'eroe chiamato Dragonborn, invece, sappiamo quasi tutto, grazie alle migliaia di ore spese a spulciare ogni indizio di Skyrim e grazie a un'espansione tra le più riuscite che si ricordino. Qualcuno, però, potrebbe aver scordato qualcosa di Morrowind, un capitolo che ha colpito nel segno grazie a un design complessivo spettacolare, combinato con un balzo tecnologico che ha lasciato il segno nell'immaginario di molti. Proprio per questo c'è un grande interesse per Skywind, un adattamento che mira a rinnovare Morrowind utilizzando il motore dell'ultimo The Elders Scroll, un sacco di nuova grafica e persino una colonna sonora ripulita, allungata e migliorata grazie al lavoro di tecnici e compositori. Purtroppo l'ambizioso progetto è ancora in lavorazione e per questo ripieghiamo, per il momento, su Enderal: The Shards of Order, un progetto massiccio realizzato dal teutonico team SureAI, composto da dodici membri, che ha dato inizio ai lavori a addirittura un mese prima che Skyrim venisse al mondo. Il risultato è una creatura imponente, un racconto complesso che garantisce un mondo tutto nuovo e un minimo di trenta ore di gioco supportate da dialoghi doppiati e scene di intermezzo. Una modifica di questo spessore è un ottimo biglietto da visita per un team che vuole farsi notare ma dietro c'è anche tanta passione come dimostra il recente annuncio dell'espansione Forgotten Stories. Il grosso del lavoro, questa volta, ricade sulle spalle Nicolas Lietzau, un responsabile del progetto originale che ha deciso di migliorare ulteriormente l'esperienza aggiungendo tra le dieci e le venti ore di gameplay in parte realizzate recuperando materiale tagliato dalla release iniziale ma anche in questo caso impreziosite da un doppiaggio professionale. Purtroppo le tempistiche potrebbero essere lunghe e non sono esclusi incidenti, ma sarebbe poco saggio pretendere il contrario considerando che parliamo di qualcosa di gratuito e che gran parte del lavoro e delle spese ricadono su un solo sviluppatore.

Modifiche per tutti i gusti

Dopo l'inevitabile tributo alla vivace scena del modding dedicato a Skyrim, ripartiamo nel segno di Bethesda, spostandoci verso un futuro che non ci fa comunque mancare grandi eroi e mostruosità artigliate. Parliamo di Fallout 4, meno apprezzato del precedente ma senza dubbio adorato dai modder che hanno sfornato tonnellate di modifiche di ogni genere. Purtroppo i progetti più interessanti, quelli complessi e articolati che sono al centro di questo articolo, sono ancora in sviluppo, ma vale la pena menzionare l'overhaul FROST, erede del DUST Survival Simulator di Fallout: New Vegas che, come il suo predecessore, è incentrato sulle dinamiche di sopravvivenza. Ancora in versione 0.2, la modifica è acerba ma è un vero must per chi apprezza un tipo di gameplay che costringe il giocatore a fare i conti con una drammatica penuria di risorse, radiazioni realistiche, sanità mentale, nemici che consumano munizioni, schematiche per il crafting, assenza di armi troppo potenti e svariati altri fattori destinati ad aumentare realismo e difficoltà.

Le migliori mod del 2016
Le migliori mod del 2016

Tra l'altro FROST, pur essendo una modifica in gran parte volta a cambiare le meccaniche di gioco, non si dimentica del contesto cambiando i nemici, aggiungendo un sacco di informazioni, ampliando la metropolitana e alterando parti della mappa in modo da trasportarci nel 2077, alla fine della Grande Guerra che ha dato inizio a tutto. Davvero niente male per un progetto che pur non essendo una total conversion mette parecchia carne al fuoco pur non avvicinandosi lontanamente a Fallout 1.5: Resurrection, una delle modifiche più sorprendenti dell'anno almeno per chi apprezza la formula isometrica e riflessiva dei primi due Fallout. A dire il vero la versione originale, in ceco, è uscita nel 2013, ma la release internazionale della modifica di Fallout 2 ha portato con sè update importanti oltre a rendere finalmente disponibile per tutti gli anglofoni un progetto massiccio, un vero Fallout 1.5 che ci porta tra il primo e il secondo capitolo, regalandoci la classica atmosfera da western post-nucleare, una lunga trama dedicata a chi apprezza il tono viscerale dei primi Fallout, innumerevoli ore di gioco e una mappa tutta nuova. Abbastanza, insomma, per accontentare i fan della leggendaria Black Isle Studios, inevitabilmente pretenziosi quando si parla di giochi di ruolo di stampo classico. Lo stesso vale per i fan di S.T.A.L.K.E.R. che pur essendo uno sparatutto in prima persona è anche un gioco di ruolo, un simulatore e parecchie altre cose. Tutti elementi che non mancano alla modifica Call of Chernobyl, uscita nel 2015 ma arrivata alla maturazione nel 2016 con la patch 1.4. Sviluppata nel segno del survival sandbox senza confini, la modifica basata su S.T.A.L.K.E.R. Call of Pripyat include 32 mappe, miglioramenti netti all'intelligenza artificiale, possibilità di personalizzare la popolazione di una zona, statistiche approfondite e un sistema dedicato ai compagni. Non male considerando che alla base c'è un gioco vecchio di sette anni, mentre latitano progetti interessanti per The Witcher 3 nonostante l'enorme successo del recente RPG polacco. Le modifiche di grossa taglia sono davvero poche, probabilmente anche a causa dei grossi limiti del Modkit, ma il lavoro dietro a The Witcher 3 Wild Hunt - Enhanced Edition è massiccio, a partire dai cambi radicali nella gestione del combattimento, e merita un'occhiata. Lo stesso vale per The Great War, reinterpretazione di Hearts of Iron IV che pur essendo in beta è molto interessante, soprattutto per chi preferisce la Prima Guerra Mondiale alla seconda, e parlando di preferenze, vale la pena menzionare anche Counter-Strike: Classic Offensive che, previsto per il 25 dicembre, rappresenta un vero regalo di Natale, speriamo riuscito, per i fan della leggendaria versione 1.6 di Counter-Strike.