Durante la presentazione della line up 2017/2018 di Focus Home Interactive uno dei titoli che attendevamo di vedere con maggior interesse, oltre a Vampyr e Call of Cthulhu, era senza ombra di dubbio Werewolf: The Apocalypse. Il titolo, basato sul gioco di ruolo cartaceo omonimo nato nei primi anni '90, si farà ancora attendere qualche mese prima di mostrarsi al pubblico e una veloce chiacchierata con gli sviluppatori è stato tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere in questa occasione. Si è parlato quindi esclusivamente di concept, di idee sulla gestione dei Garou (i lupi mannari di Werewolf) ma soprattutto delle basi su cui verrà poi costruito l'intero impianto ludico/narrativo della produzione. Il gioco è al momento in sviluppo da sole tre settimane e tutto quello che state per leggere potrebbe cambiare in maniera considerevole prima dell'uscita definitiva del gioco. Alcune idee ad ogni modo ci sono sembrate convincenti e l'ambientazione di sicuro interesse per i tanti appassionati.
Werewolf sembra mettere sul piatto tante buone idee, incrociamo le dita per la riuscita del progetto
Il mostro
Il punto portante dell'intero gioco, secondo il CEO Tobias Sjogren e il lead storyteller Martin Ericsson, sarà la possibilità di giocare nei panni del mostro, una creatura spietata e violenta con un conflitto interiore incredibile. La storia promette di essere molto interessante e di attenersi in maniera estremamente fedele al lore proprietario di White Wolf. I Garou saranno quindi i protettori della terra e ora che l'apocalisse si sta avvicinando è giunto il momento per loro di scendere in campo e fermare lo scempio che la razza umana ha portato sul mondo intero.
Guerre, inquinamento e povertà hanno messo la Terra in ginocchio e i Garou hanno deciso di porre fine all'esistenza della razza responsabile di tutto questo. Inizierà così una profonda guerra tra i lupi mannari e l'umanità che porterà a un massacro senza pari. Il giocatore sarà ovviamente parte integrante di questa rivolta ma come ci ha spiegato Martin sarà importantissimo decidere se cercare di risolvere la questione con i dialoghi o permettendo al lupo che c'è in noi di prendere il sopravvento. Lasciando spazio alla bestia, infatti, la volontà umana viene meno e si potrebbero massacrare innocenti o creare danni collaterali indesiderati. La storia offrirà quindi bivi e soluzioni differenti per le varie problematiche arrivando ad avere finali differenti a seconda delle scelte fatte dal giocatore. È importante in questo caso sapere che i Garou di Werewolf: The Apocalypse non sono i classici muta forma che si trasformano con la Luna piena, né tanto meno persone infettate in seguito a un morso come la credenza popolare vorrebbe suggerire. I Lupi mannari disegnati da White Wolf sono nati così, venuti alla luce da un rapporto tra un Garou e un umano e hanno il pieno controllo sulla trasformazione. Possono quindi restare celati tutto il tempo che desiderano e atteggiarsi come persone qualsiasi, oppure liberare il lupo e ritornare allo stato primordiale. La Luna ha comunque un ruolo importante, anche se piuttosto che essere l'innesco per la trasformazione varia semplicemente la potenza del Garou: al massimo delle sue capacità con la Luna piena e indebolito nelle fasi calanti. Questo design dei lupi mannari ha permesso a White Wolf di dare vita a tutta una serie di società segrete, di branchi riuniti sotto insegne di numerosi clan che lottano e collaborano per raggiungere un obiettivo comune, nascosti e infiltrati nelle maggiori città umane sin dagli albori dei tempi. I Garou sono i protettori della terra, pronti a rivelarsi solo in caso di estremo pericolo o di disastro naturale, un sistema immunitario progettato dallo stesso pianeta Terra come auto difesa.
Questo forte legame con il pianeta arriva ovviamente dagli spiriti che si nascondono dentro ogni cosa, dagli alberi agli altri animali ma che sopravvivono persino all'interno degli oggetti tecnologici, che i Garous riescono a sfruttare alla perfezione. I branchi sono tribù sciamaniche e nel corso del gioco potremo assorbire potere dagli spiriti della terra per migliorare le nostre statistiche o la nostra efficacia in combattimento. Ci è stato portato l'esempio di un lupo che potrà assorbire lo spirito della corteccia per migliorare le proprie difese ma le possibilità saranno molteplici e tutte da esplorare nella versione finale della produzione. Purtroppo con sole tre settimane di sviluppo alle spalle tutto il comparto tecnico resta piuttosto fumoso e possiamo solo provare a fantasticare su quale stile verrà scelto per rappresentare il World of Darkness, dipinto solitamente come un catastrofico universo oscuro. A fare da contraltare e a rappresentare la minaccia più importante per i Garou sarà infine il Wyrm, una forza primordiale pronta a risvegliarsi non appena l'apocalisse avrà inizio. È la prima volta che il mondo di Werewolf viene trasposto in videogioco, con i tentativi precedenti falliti per i più disparati motivi. Questa potrebbe invece essere l'occasione giusta per avere finalmente un gioco di successo dedicato completamente ai Garou, così come lo era stato con i vampiri di Vampire the Masquerade negli anni 2000, ancora oggi ricordato con estremo piacere dai moltissimi sostenitori dell'epoca. Cyanide potrebbe essere lo studio di sviluppo adatto per riuscire nell'impresa, forti di un'esperienza in continua crescita e affiancati da molteplici altri studi di sviluppo sotto etichetta Focus che stanno producendo titoli dalla struttura molto similare, cosa che potrebbe portare gli sviluppatori a superare con discreta facilità i problemi principali nello sviluppo. Non ci resta che tenere le dita incrociate e sperare, nel 2018, di scoprire quale destino attenderà la Terra, gli umani e i Garou.
CERTEZZE
- Una licenza potenzialmente esplosiva
- Idee interessanti...
DUBBI
- ...ma è ancora tutto solo sulla carta