Meno di un mese fa vi abbiamo parlato di come vedevamo Gran Turismo Sport alla luce di una beta che doveva dare un'idea agli aspiranti piloti di come ci si comporta in pista nel 2017. Gran Turismo Sport ha dato prova di essere ciò che tutti gli appassionati della serie speravano che fosse: un bellissimo autosalone in grado di mettere su strada alcune delle vetture più belle e affascinanti che sia possibile trovare, e che probabilmente non proveremo mai nella vita. Vediamo se, dopo qualche settimana e dopo aver provato il titolo ancor più a fondo, possiamo finalmente tirare qualche somma.
Polyphony continua la sua fase di test di Gran Turismo Sport, in arrivo entro l'anno su PlayStation 4
Patchare, che passione
Proprio a ridosso della scorsa anteprima, Polyphony ha rilasciato una nuova corposa patch che è andata a migliorare una serie di elementi riguardo la fisica e il force feedback e, anche se non esplicitamente confermato, ha sicuramente ripulito in maniera sostanziale l'aspetto grafico. Come già espresso a suo tempo, Gran Turismo Sport vive della sua natura duplice, come ormai accade da una decina d'anni alla serie.
Per quanto Polyphony sia vogliosa di regalare ai giocatori un'esperienza che possa essere considerata simulativa, ciò che ci si trova di fronte è più un titolo tendente all'arcade, con qualche spruzzata di realismo a condire un piatto sicuramente corposo, ma poco omogeneo. Persistono i soliti immancabili problemi, tra cui l'assenza di danni che possano essere considerati tali, siano essi estetici o meccanici. C'è sicuramente tempo per andare a migliorare sempre più questi aspetti, ma è comunque evidente come Gran Turismo Sport non sarà quel passo epocale in termini simulativi che in tanti si sarebbero aspettati, data anche la sua natura competitiva. La struttura resta bene o male sempre la stessa: ogni giorno è possibile accedere ad una serie di aventi a tempo ai quali partecipare e che è possibile testare ogni qualvolta ci faccia piacere tramite le qualifiche. Allo scoccare dell'orario della competizione, tutti i giocatori si ritrovano nella stessa partita, pronti a sfidarsi per guadagnare il primo posto. In base alle proprie capacità e allo stile di guida si guadagneranno una serie di punti che andranno ad abbassare od innalzare il nostro rank. La classificazione, divisa in CP e CS, mette in correlazione due diverse tipologie di approccio alla gara. Mentre i primi rappresentano la classificazione del pilota e quindi i suoi risultati in pista, i secondi non sono altro che una valutazione della sportività che cresce e diminuisce in modo dinamico durante ogni singola gara. Ogni qualvolta uscirete di strada o urterete un'altra vettura i vostri punti CS caleranno. Al contrario, se completerete un intero settore guidando in modo pulito, vi sarà consegnata una quantità specifica di punti. Tutte e due le classifiche vengono gestite tramite una rank che va dalla E alla S, come di consueto.
Angoli smussati e orecchie ovattate
Come per la scorsa anteprima, inseriamo un box per discutere brevemente di ciò che riguarda l'aspetto tecnico del titolo, vero fiore all'occhiello della serie. È evidente come, a corollario dei vari aggiornamenti che vengono fatti alla beta, si vanno migliorando una serie di aspetti che lo avvicinano sempre più all'eccellenza. Sarebbe stupido non ammettere che il titolo dà il meglio di sé su PlayStation 4 Pro con la possibilità di godere di un HDR impressionante, ma anche su una console standard si difende più che bene. Persiste purtroppo un aliasing piuttosto importante che mina il risultato finale con scalettature veramente poco piacevoli da vedere. Discorso diverso per ciò che concerne l'audio, aspetto dannatamente negativo della serie e che non sembra aver fatto quel salto che ci si aspettava. Sia chiaro, se si mettono a confronto due stesse auto tra Gran Turismo 6 e Gran Turismo Sport, percepirete una differenza che in alcuni casi diventa anche importante. Purtroppo però, anche qui, siamo ben lungi da ciò che un simulatore fedele dovrebbe trasmettere, soprattutto quando si tratta del più bello autosalone che i videogiochi possono vantare.
La scampagnata della domenica
Abbiamo già analizzato la questione del garage e della gestione degli eventi nella scorsa anteprima. Qui vogliamo darmi qualche impressione più approfondita rispetto alle sensazioni che Gran Turismo Sport riesce ad incanalare quando si è in strada. Se siete amanti dei giochi automobilistici, o nello specifico della serie regina di questo genere, sapete anche che Polyphony è conosciuta tanto per la qualità della riproduzione, quanto per una serie di elementi che hanno spaccato l'opinione dei giocatori.
Gran Turismo Sport non si distacca da questa stessa eredità. Giocare è un piacere e vivere l'esperienza dell'eleganza e della cura di un Gran Turismo resta, almeno per chi scrive, l'eccellenza del racing, perlomeno a livello puramente emozionale. Allo stesso tempo sarebbe ingenuo non ammettere che, ritrovarsi ancora a giocare gare con un netcode che a volte fa - letteralmente - volare le macchina sopra la vostra testa per poi farle cadere sul tracciato, rende l'idea di quanto lavoro ci sia da fare per raggiungere l'obiettivo sperato. Se è vero che sono stati fatti passi avanti nell'esperienza online, siamo ancora ben lontani dallo standard che un titolo fortemente competitivo come Gran Turismo Sport dovrebbe avere. Proprio alla luce del fatto che nella beta non è possibile provare null'altro che la modalità Sport, non siamo in grado di dare un giudizio su quella che è l'intelligenza artificiale del titolo, altro grande punto interrogativo della serie. Lì dove Turn 10 è corsa ai ripari con una trovata geniale come quella dei "Driveatar" (seppur dipendenti dal quoziente intellettivo degli amici che vi ritrovate nella lista) non sappiamo se Polyphony sia stata in grado di dare all'intelligenza artificiale di Gran Turismo Sport una sua natura realistica. È difficile quindi uscire da una considerazione che appare sempre più chiara anche a noi mentre scriviamo queste righe: Gran Turismo Sport farà la gioia di tutti coloro che da vent'anni si divertono e adorano la serie di Kazunori Yamauchi, ma non si tratterà certamente del titolo che farà innamorare gli scettici che per anni l'hanno snobbato o che nel tempo si sono allontanati a causa di una serie di magagne inopinabili. Ci troveremo certamente di fronte alla solita battaglia campale tra chi difenderà il proprio titolo dalla cattiveria degli infedeli e chi invece passerà settimane e mesi a lanciare ingiurie contro coloro che "ancora buttano i loro soldi per Gran Turismo". La cosa positiva è che sembra esserci, ed essere ancor più rifinita, quella scala di grigi all'interno della quale potranno stanziarsi tutti coloro ai quali interessa semplicemente giocare e divertirsi, lasciando le diatribe a chi ha poco altro da fare in queste lunghe e calde giornate estive che ci aspettano.
CERTEZZE
- Polyphony sembra stia ascoltando alcune lamentele
- Ogni patch ci avvicina ad un risultato sempre più interessante
- La gestione degli eventi giornalieri è simpatica e divertente
DUBBI
- L'audio è ancora anni luce indietro
- Vogliamo i danni
- Il netcode è certamente perfezionare