Seppur costretti ad assistere all'eterno dibattito tra chi vorrebbe un ritorno dei Saints Row alla struttura dei primi due capitoli e gli strenui difensori della direzione presa con il quarto episodio, i Volition sembrano aver ormai deciso la propria strada. La strada, per la cronaca, è quella del "buttiamo tutto in caciara": una soluzione difficile da criticare, poiché all'interno del popolosissimo mondo degli open world puntare sul divertimento puro e sull'umorismo scanzonato era indubbiamente la mossa migliore per ritagliarsi una nicchia stabile. La casa di sviluppo ha però scelto al contempo di non portare avanti la sua serie di maggior successo, bensì di creare uno spin-off dei Saints Row chiamato Agents of Mayhem, allo scopo di innovare la formula senza allontanarsene eccessivamente. Del gioco si parla da qualche mese, ma solo nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di testarlo a fondo, durante un evento di qualche ora in quel di Milano. Oggi ovviamente vi daremo le nostre prime impressioni, e se siete fan dei Saints è il caso di continuare a leggere, perché Agents of Mayhem ha davvero tanto a cui spartire con la loro roboante saga.
Tutto comincia da Gat
Cominciamo dalla premessa del gioco, che proprio da Saints Row ha avuto origine: Agents of Mayhem si svolge in un universo alternativo nato da uno dei finali di Gat Out of Hell (quello dove l'universo viene "ricreato" grazie alle azioni del protagonista) e non sorprende quindi che abbia numerosi collegamenti con trame e personaggi della saga primaria. La connessione principale è quella con Persephone Brimstone, che proprio nel finale sopracitato veniva nominata, e nel nuovo titolo di Volition è la fondatrice dell'organizzazione M.A.Y.H.E.M. di cui i tanti personaggi controllati dal giocatore fanno parte. A parte questo aggrovigliato filo conduttore, ad ogni modo, il titolo ruota attorno a una narrativa semplicissima che vede il team di Persephone scontrarsi con i L.E.G.I.O.N. - tipico gruppo di super cattivi desideroso di distruggere il pianeta - nell'ultramoderna città di Seoul. Tutto qui: i Volition non sembrano aver voluto creare una storia eccessivamente complicata, concentrandosi invece sull'umorismo senza freni per cui sono ormai noti nell'ambiente e su personaggi tanto eccessivi quanto memorabili.
Ah, se non l'aveste capito, qui niente personalizzazione del protagonista. Agents of Mayhem vanta una dozzina di agenti utilizzabili che vanno sbloccati in missioni dedicate durante la campagna, tutti dotati di poteri specifici e di capacità sovrumane che avvicinano molto il gameplay a una versione più rifinita e variegata di quello visto in Saints Row 4. Il team di tre combattenti del prologo rappresenta in pratica solo un primo assaggio delle novità, perché durante l'avventura avrete modo di personalizzare la vostra squadra a piacere all'interno di un quartier generale super tecnologico chiamato Arca, e persino di costruire l'esperienza attorno a un preciso stile di gioco, grazie ad elementi GDR più marcati di quelli a cui la software house ci ha abituato nei suoi precedenti lavori.
Una squadra di matti
L'Arca è pur sempre attrezzata con professionisti e venditori di vario tipo, specializzati in macchinari che ampliano i poteri degli agenti e ne cambiano le caratteristiche. Ci spieghiamo meglio: ogni agente è dotato di un'arma propria e di due tecniche, una delle quali è praticamente una super mossa utilizzabile solo una volta caricata la barra energetica dedicata; sia la bocca da fuoco che questi poteri sono modificabili con dei gadget sbloccati avanzando nella campagna (a cambiare sono caratteristiche come la rosa di fuoco dell'arma, la presenza di scudi energetici dopo l'attivazione di alcune abilità, e via così) che rendono ancor più specifico il ruolo dei vari guerrieri a disposizione del giocatore. Questa divisione è legata in primo luogo alla possibilità di usare tre eroi per volta (basta un tocco per passare dall'uno all'altro, con un tempo di ricarica limitato per la sostituzione), ognuno con barre degli scudi e dei punti vita propri e mobilità variabile. Non bastasse, oggetti noti come "Tecnologie Gremlin" offrono mosse extra che vanno da campi di stasi a bolle energetiche esplosive, per massimizzare il caos controllato delle battaglie.
Nell'insieme, in parole povere, siamo di fronte a un titolo che enfatizza al massimo l'azione e la varietà degli scontri, offrendo all'utente missioni ricche di nemici, una gran varietà di gameplay e personaggi ben studiati. Molto bene, specie se si unisce il tutto al già descritto umorismo e a una gran varietà di missioni dedicate allo sblocco proprio degli eroi, che non solo permettono di apprendere le loro caratteristiche ma vengono introdotte da scene animate molto curate e spassose. Peccato solo che l'entusiasmo scemi leggermente quando si va a valutare il titolo più nel dettaglio. Per quanto sia infatti innegabilmente sensato per Volition voler mantenere la rotta ormai tracciata, sarebbe forse stato il caso di spingere un po' sull'acceleratore della fantasia e dell'innovazione con Agents of Mahyem, che risulta abbastanza carente in alcuni aspetti.
l'importante è spaccare tutto
I dubbi si palesano ad esempio quando si vanno a valutare i fondamentali delle sparatorie nel gioco: il gameplay di Agents of Mayhem mantiene la spettacolarità del quarto Saints Row, grazie a personaggi agilissimi (la maggior parte sono dotati addirittura di triplo salto), armi poderose, attacchi in corpo a corpo devastanti e la generale capacità di provocare danni al pari di una piccola bomba nucleare sia tra la popolazione innocente che tra i nemici (senza ripercussione alcuna, almeno nelle missioni da noi giocate). Lo shooting vero e proprio è però piuttosto rozzo, con aiuti alla mira notevolissimi (il magnetismo è marcato, e personaggi "cecchino" come Rama centrano spesso i nemici anche se il mirino a malapena li sfiora, risultando devastanti), una fisica dei colpi non particolarmente soddisfacente e avversari che - seppur variegati e generati proceduralmente con abilità speciali - non si muovono in modo particolarmente brillante per le mappe, limitandosi ad essere molto aggressivi e a corrervi in faccia.
Nel complesso la situazione si risolleva grazie alla presenza di difficoltà multiple, che permettono di guadagnare più punti esperienza e denaro al completamento delle varie quest, e a boss discretamente carismatici che richiedono un minimo di strategia per essere sconfitti, ma non aspettatevi uno shooter di fino: l'ultima opera dei Volition vuole spingervi a fare più casino possibile con un sorriso in volto, non trasformarvi in professionisti dello sparatutto. Al di fuori degli scontri, comunque, viene mantenuta l'esplorazione tipica dei Saints Row, con tanto di automobili modificabili, possibilità di rubare i vari mezzi cittadini, forze dell'ordine robotiche che possono intervenire nel caso si decida di fare una strage tra la popolazione, e numerose skin per ogni eroe. Sembra invece, paradossalmente, che sia stata eliminata la modalità cooperativa, molto divertente nei predecessori e particolarmente indicata per la nuova formula di gioco. Difficile capire il perché di questa scelta, ma nell'arca abbiamo visto delle funzionalità online, e siamo curiosi di scoprire cosa comportino nel gioco finito.
Non verrà certo ricordato per essere il più innovativo e originale sparatutto in circolazione, ma Agents of Mayhem sembra sulla buona strada per catturare lo spirito di Saints Row 4 e migliorarne quasi ogni caratteristica, inserendo le sue basi all'interno di una struttura più variegata e vicina alle produzioni moderne. I dubbi non mancano, ma è bello vedere una software house che sembra volersi concentrare quasi esclusivamente sul divertimento e sull'umorismo, laddove molte altre case si buttano in progetti ambiziosi senza un piano preciso.
CERTEZZE
- Spassoso, politicamente scorretto, eccessivo e casinista
- Varietà notevole nei personaggi
DUBBI
- E la cooperativa?
- Tecnicamente vecchiotto