La serie di Gran Turismo si appresta a raggiungere i vent'anni di onorata carriera, un amore indissolubile con le piattaforme PlayStation che in pratica ha accompagnato l'intera l'evoluzione e il successo delle console di Sony, diventandone la serie automobilistica di riferimento.
La cosa interessante è che ha seguito il suo percorso infischiandosene di cosa succedeva attorno, come l'occhio del ciclone rispetto alla devastazione smodata che lo circonda. È indubbio che nel corso degli ultimi due lustri Gran Turismo sia stato affiancato e superato - in aspetti specifici - da diverse simulazioni automobilistiche, ma Kazunori Yamauchi e Polyphony sono rimasti impassibili dinnanzi a tali repentini accadimenti, perpetuando tempi di sviluppo - oggi - biblici e curando aspetti all'apparenza meno importanti nell'economia di una produzione videoludica. Basta osservare, come di recente abbiamo fatto, l'iconico creatore giapponese mentre spiega, calmo e rilassato, le caratteristiche della sua creatura - anche se ha il vizietto di fumare due sigarette tra un'intervista e l'altra, o quasi - in forma smagliante e sempre pronto nel cimentarsi in qualche gara reale, come la ventiquattro ore del Nurburgring nella quale ha sempre ottenuto ottimi risultati.
Dall'ufficio al gioco
Il suo ufficio è una sorta di casa dei balocchi, al cui interno ci sono varie TV e volanti, una serie infinita di obiettivi fotografici, tre pianoforti, un salottino e tanto spazio nel quale rinchiudersi per pensare alla prossima mossa. Pensate che durante la nostra intervista abbiamo sforato ampiamente il tempo a nostra disposizione, e mentre il PR di Sony risultava inamovibile dinnanzi alla richiesta di un'ultima domanda extra, alla nostra pronuncia della parola "vino" Yamauchi San è impazzito chiedendo di poter rispondere, poiché ama il Pinot Noir e la ricerca di grandi vini a prezzi bassi. Su un lato della parete ci sono quattro grandi cantine refrigerate piene di bottiglie, chiuse addirittura con dei lucchetti: che intenda forse espressioni da 1000 euro anziché da 5000 o 10000?
In relazione a GT Sport, ci piace sottolineare qualche aspetto della follia che abbiamo bonariamente inserito nel titolo di questo articolo, emerso con forza non soltanto durante la presentazione, ma perfino dal PDF che elenca le caratteristiche salienti del titolo. Partiamo dal comparto tecnico, che al supporto 4K (checkerboard) e HDR, affianca lo spazio colore True Wide Color in congiunzione con una luminosità massima pari a 10.000 nits. Questa combinazione è in pratica ad appannaggio solamente di televisori di fascia altissima, ed è in grado di restituire un contrasto e una gamma di colori ancora più realistici e vicini a quelli percepibili all'occhio umano. La realizzazione delle macchine rappresenta la sublimazione del lavoro "artigianale" operato da Polyphony. Si parte dal classico laser scan per creare la struttura di ciascun bolide sotto forma di piccoli puntini, a questo punto passa tutto in mano agli artisti allo scopo di creare una rappresentazione digitale il più simile possibile alla controparte reale: pensate che per ultimare ciascuna vettura ci vogliono circa sei mesi di lavoro da parte di una singola persona.
Kazunori Yamauchi ha affermato che la loro realizzazione ha previsto un numero di poligoni e di dettagli chiaramente superiori a quelli che PlayStation 4 è in grado di gestire; saranno pronte quindi, testuali parole, per essere trasferite su "hardware futuri". In effetti da quanto abbiamo potuto appurare la loro realizzazione è eccellente, con una verosimiglianza in taluni casi incredibile grazie anche al grandioso sistema di illuminazione che regala una ulteriore patina di realismo. Osservando cerchioni, fari e il resto, si possono notare micro dettagli che elevano le macchine del gioco rispetto a gran parte della concorrenza.
L'ultima follia
Il suono del rombo dei motori è sempre stato uno degli aspetti maggiormente criticati dagli stessi fan della serie, e perlomeno sulla carta le novità appaiono evidenti. Mr. Yamauchi ci ha detto che è davvero difficile posizionare un microfono in maniera tale da catturare il suono come se fosse un orecchio umano ad ascoltarlo. Detto questo, Polyphony ha creato in collaborazione con Sony un nuovo simulatore in grado di ottenere maggiore verosimiglianza nel campionamento dei suoni, in maniera tale da far discernere, ad esempio, la partenza differente dei cilindri delle macchine e l'oscillazione di coppia proveniente dai diversi tipi di trasmissione. Troppo presto per emettere un giudizio dopo una prova in un ambiente pieno di postazioni e giornalisti, di sicuro abbiamo ravvisato un sonoro più "definito", soprattutto selezionando la visuale sull'asfalto.
La follia ultima di Yamauchi, ad ogni modo, riguarda un paio di aspetti agli antipodi del gameplay vero e proprio. Innanzitutto il museo delle case automobilistiche, un meraviglioso compendio di informazioni ed immagini storiche legate a ciascun costruttore ed agli accadimenti del periodo. Dulcis in fundo, alcuni sviluppatori di Polyphony se ne sono andati in giro per il mondo allo scopo di raccogliere 1000 (MILLE!) e passa fotografie con macchinari di alto livello, scattate da una precisa angolazione per farle diventare sfondi HDR nei quali posizionare una o più macchine e comporre la foto perfetta, da condividere online o nella propria galleria. Un atto d'amore verso fotografi professionisti e non, grazie ad una quantità di strumenti semplicemente impressionante: panning, apertura, tipologia di messa a fuoco, velocità di scatto, esposizione e una pletora di altre opzioni, che faranno sentire a casa chi utilizza programmi quali Lightroom e compagnia. Ricordiamo ancora divertiti un precedente press tour londinese nel quale Yamauchi San si è soffermato oltre venti minuti su questa caratteristica, ma dobbiamo dire che i risultati che si possono ottenere sono eccezionali. Chissà quanto avrà inciso sui tempi di sviluppo l'inserimento di una modalità del genere, ma siamo sicuri una miriade di foto verranno condivise grazie a questi preziosi strumenti.
La serie di Gran Turismo per noi può essere accomunata al carattere di una persona nel pieno della maturità fisica e mentale, scaturita magari da tante esperienze in giro per il mondo: immutabile ma con un occhio vigile sullo specchio dei tempi. Prendere o lasciare, inutile incazzarsi avanzando richieste che mai verranno accolte se non prima di essere assorbite, elaborate e implementate a modo da chi ha inventato la serie venti anni or sono. Ed in fondo proprio questo approccio ha rappresentato il successo della serie di Polyphony Digital, dapprima orientato verso la volontà di trasmettere sotto forma di videogioco la passione in toto per l'automobilismo, poi nell'ottica di regalare un'esperienza ludica in grado di divertire coinvolgendo. La parola passa adesso a GT Sport, il prossimo 18 ottobre.