What's the story? non è una rubrica seria. Se volete assumere anche la precedente dose di ironia, con protagonista Nathan Drake, potete cliccare qui.
È il 1995. No, cioè, per il mondo in realtà è il 1987 quando approda sui computer MSX2 il primo Metal Gear, che però è ambientato nel futuro lontanissimo dell'anno dopo USA '94. Il rigore sbagliato di Baggio contro il Brasile ha gettato il mondo nel baratro, dice. Solid Snake fa parte dell'unità speciale FOXHOUND, una squadra in cui tutti hanno dei nomi in codice buffi, tipo che il suo capo si chiama Big Boss e la segretaria Mary Jane Telascordi. Snake deve trovare un carro armato bipede munito di testate nucleari, il Metal Gear del titolo, a Outer Heaven, una micronazione in Sudafrica con un nome appropriatamente da pub anni '90. Un paradiso dei soldati in cui tutti ordinano drink appariscenti che non berranno mai, tipo l'angelo azzurro e il bloody mary, giusto per fare scena. Solo che il capo di Outer Heaven è segretamente lo stesso Big Boss, che ha preso Snake fino a quel momento per il naso, facendolo girare in tondo. Questo ispirerà poco dopo un altro gioco, altrettanto famoso nelle sale d'attesa dei dentisti di tutta Italia. Nel primo Metal Gear, Solid Snake è un tizio con la tuta verde da benzinaio daltonico e una fascia abbinata tra i capelli, ma sulla copertina è il Michael Biehn di Terminator. Non somiglia a, è proprio lui.
Il terzo, no, il secondo
Dopo il finto sequel rinnegato Metal Gear: Snake's Revenge, creato da Konami per gli USA dopo aver distratto Hideo Kojima lanciandogli un pacco di riviste piene di donnine sexy per farlo girare dall'altra parte, il seguito vero e proprio arriva nel '90 con Metal Gear 2: Solid Snake. È il 1999 e Snake è sempre più Solid, soprattutto perché ha conosciuto la bella giornalista Holly White e ce n'è. Il Nostro viene spedito dal nuovo capoccia di FOXHOUND, il colonnello Trautman di Rambo Roy Campbell, a ficcare il naso nell'ennesimo staterello militare armato fino ai denti di armi nucleari, Zanzibar Land, così chiamato in onore di Freddie Mercury. Forse. Dietro, ovviamente, c'è di nuovo Big Boss, sempre accompagnato da Gray Fox e affiancato da tizi con i nomi da hacker scappati di casa, come Running Man, Black Ninja, Night Fright, Jimmy the Phenomenon. Snake ha ora via codec la faccia e il capello lungo di Mel Gibson in Arma Letale. Perché sì.
Su PleiStéscio, l'apoteosi di una bandana
Nel nostro 1998, cioè otto anni dopo, la saga trasloca sulla prima PlayStation con Metal Gear Solid, che spacca il pianeta in due, viene giocato da tutti ed è doppiato pure in italiano. E oh, faceva strano sentire quei tizi dai nomi buffi parlare nella lingua di Dante. L'anno è il 2005 e una rimpatriata di FOXHOUND ha creato nuovi casini. La cumpa di terroristi ha preso possesso di Shadow Moses, un'isola in cui si infrattano testate nucleari e si riciclano la plastica e il cartone, e pretende i resti di Big Boss, da scambiare con i pupazzi originali di Uan, Four e Five, rapiti a Milano proprio nello stesso anno. Un caso? Interrogato in merito, Giacobbo ha risposto con il più classico dei "Noi crediamo di no". Alla guida dei villanzoni c'è Liquid Snake, fratello genetico di Solid insieme a Solidus, Semirigid e Barzott Snake. Stavolta ce n'è con la nipote di Campbell, Meryl Silverburgh, anche se Hal "Otacon" Emmerich continua a reggere il moccolo rompendo i coglioni via radio ogni due per tre. Alla fine il nuovo Metal Gear, il REX, viene distrutto, e Liquid eliminato con dei rotoloni di carta assorbente.
Snake, nel frattempo, è Christopher Walken con i capelli dritti e una fasciazza tamarra altissima in fronte, e si è dato al grigio e all'azzurrino. Colpa delle sue origini, il progetto di clonazione Les Enfants Terribles, destinato a produrre dei mostri già dalla scelta di un nome in francese, la lingua della malvagità. Torna in scena Gray Fox, in versione Ninja, e si uniscono alla banda boss epici come la cecchina Sniper Wolf, che non fosse morta sarebbe finita a vendere i CD di musica andina e i poster brutti dei lupi sul lungomare di qualche località di villeggiatura, il sioux Vulcan Raven e Psycho Mantis, un telepate che ti spia dentro la memory card della pleistéscio. E meno male che non è in grado di vedere che tipo di cassette girano dentro il tuo videoregistratore. Snake? Snaaaaaaaake? Ah, eccoti. Dov'eri finito? E rispondi a quel cacchio di codec, quando ti chiamano.
Lo scherzone di Ciccio Kojì
È il 2001. Il mondo intero si è precipitato a comprare un gioco per PlayStation 2 del quale gli frega poco o niente (Zone of the Enders, apprezzabile titolo robotico dalla longevità di una minzione breve, giusto per, prima di andare a dormire) pur di pupparsi la demo dell'attesissimo Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. Quella demo viene portata in trionfo, giù nelle strade, dal popolo in festa. Tutti a far casino sulla petroliera che porta il nuovo Metal Gear anfibio (il RAY), a sparare alle bottiglie, aspettando il gioco vero e proprio: Snake è tornato, gioite! Pure lei, signora Cesira, venga, venga! Fa niente che non sa cos'è una PS2, lasci il TG4 e venga, brigittebardò, bardò! Ma resta di stucco, è un vile Kojì-barbatrucco: Snake è protagonista solo del prologo sul Tanker, ambientato nel 2007.
Il resto dell'avventura è tutta per un biondino simpatico come un vigile di agosto e carismatico come un mimo chiacchierone, Raiden, che due anni dopo i fatti della petroliera deve fermare il RAY rubato, salvare il presidente degli USA e organizzare una grigliata come si deve per tutti sulla piattaforma Big Shell. E veloce. E muto.
Giocano con noi, come alla Ruota della Fortuna vintage, Solidus Snake, il fratello di Solid e Liquid e cugino del Dottor Octopus, e tanta altra gente buffa, come Fatman, il ballerino vampiro Vamp, un travestito, il braccio di Liquid che prende controllo del suo ospite (quel pirla di Revolver Ocelot), il Biondo di Luzzi, le sorelle Carlucci, il pupazzo Rockfeller. Snake è sempre più Plissken, tanto da spacciarsi per "Iroquois Pliskin", ed è pure sempre più, uh, Solid per le figlie degli ufficiali: in questo caso Olga Gurlukovich, erede del colonnello Sergei.
Tra i due, però, drammaticamente non decolla, perché lei non crede per motivi etnicoreligiosi nella depilazione ascellare.
Patrioti armati di vecchianza
Il bellissimo Metal Gear Solid 3: Snake Eater racconta, come noto, la storia di Naked Snake, il soldato che poi diventa Big Boss, invischiato negli anni 70 in altre organizzazioni dai loschi nomi francofoni come i Militaires Sans Frontières, versione più pericolosa e priva di San Marino e del conto alla rovescia con fischietto finale dei Giochi senza Frontiere. Perciò in questo contesto non ci interessa. Solid torna invece in azione nel 2008, su PlayStation 3, in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots. Il gioco è ambientato nel 2014 e il mondo è in mano a un'immensa rete informatica chiamata Sons of the Patriots. Praticamente uguale a Facebook, ma senza la gente che ti tagga nelle foto in cui sei venuto malissimo o ti invita agli eventi del sabato sera in Burundi. Solid è invecchiato male, è anziano e stanco, per un caso di malasanità da clonazione, e perciò si fa chiamare Prostata Old Snake.
Amareggiato dal fatto che Meryl alla fine sposa un altro, il nerdazzo Johnny Sasaki, dopo l'ennesimo scontro con quel rompicoglioni invadente di Liquid, Anzianott Snake pensa al suicidio, ma viene fermato da suo padre. Big Boss è infatti ancora vivo grazie al trapianto di parti degli altri Snake, i suoi figli in provetta, una roba da turbare legioni di psicologi per decenni. Big Boss muore, giusto per non regalare niente a Natale al figlio Solid/Old, lo stronzo, e Umarell Snake resta l'unico della sua scombussolata famiglia ancora in circolazione. Fino a quando?
Beh, boh. In Metal Gear Rising: Revengeance (ambientato nel 2018) viene citato in una chiacchierata via codec di Raiden e Kevin e sembra essere ancora vivo, ma in Metal Gear Acid 2 per PSP si scopre che il protagonista è un clone di Snake, visto che quello vero sarebbe morto un po' di tempo prima, suppergiù nel 2016, dopo il primo Acid. E ok, sono spin-off semi-canon, ma l'anno scorso è schiattato uno dei più grandi eroi della storia dei videogiochi e nessuno ha detto niente? Poi ogni estate ore e ore buttate ai TG per parlare del fatto che quando fa troppo caldo non devi uscire, devi bere molto e mangiare solo gelati alla frutta anziché al cioccolato. Bravi, eh. Bravi tutti.