È davvero difficile capire quali siano le politiche lavorative dei Vanillaware, secondo quali ritmi operino e quanti sviluppatori siano effettivamente impegnati in ognuno dei loro progetti. Il talentuoso team nipponico non è mai stato particolarmente attento ai social o alla comunicazione, dopotutto, e le uniche certezze che lo riguardano sono le seguenti: non è molto grosso, lavora lentamente, e se si tratta di grafica 2D vanta alcuni degli artisti più incredibili al mondo. Questa dedizione al mondo dei videogame bidimensionali ha reso quasi tutti i loro progetti dei piccoli cult: i giochi Vanillaware non invecchiano col passare degli anni, e ancora oggi vengono osannati per il loro mix di azione riuscita e impatto visivo. Odin Sphere: Leifthrasir è stato il videogame che forse più di ogni altro ha dimostrato tale assunto, grazie a un lavoro sopraffino svolto non solo sul - comunque straordinario - aspetto grafico del gioco, ma anche sulle sue meccaniche (migliorate in quasi ogni elemento nella remaster, prendendo esempio dai prodotti più moderni della casa). Eppure tra le creature della software house non è Odin Sphere quello considerato quasi all'unanimità il migliore, bensì un altro picchiaduro a scorrimento di nome Dragon's Crown, capace di ricatturare in chiave moderna lo spirito di storici beat 'em up come Golden Axe e Dungeons and Dragons: Shadow Over Mystara, e ora finalmente in arrivo sui lidi di PlayStation 4. Proprio il lavoro fatto su Leifhtrasir ha quindi alzato a dismisura l'asticella delle nostre aspettative, quando siamo andati a provare Dragon's Crown Pro a Milano negli uffici di Koch Media... sarà una remaster altrettanto curata?
Il vecchio e il nuovo
Il fascino di Dragon's Crown Pro non è difficile da spiegare, e non risiede solo nei suoi sfondi, che non sfigurerebbero se incorniciati e appesi ad una parete. Parliamo di un gioco d'azione, dove tutto si basa sull'eliminazione di numerosi nemici, grossi boss, ed elementi aggiunti che ampliano alla grande lo spettro tipico dei giochi di questo genere, comunemente dotati di una durata scarsa o piagati da una pesante ripetitività. Non che in Dragon's Crown le cose a un certo punto non possano farsi ripetitive, ma le sei classi a disposizione del giocatore - elfa, guerriero, amazzone, stregone, incantatrice, e nano - sono incredibilmente diversificate, vantano mosse uniche e abilità sviluppabili a forza di guadagnare esperienza, e devono farsi strada tra una serie di livelli ricchi di pericoli, a cui una volta ottenute le difficoltà più alte si aggiungono diramazioni aggiuntive con avversari più ostici e boss sensibilmente più brutali.
A tutto questo si aggiunge una brillante modalità cooperativa (locale o online), arricchita dalla possibilità di guadagnare esperienza extra con quest continuative in gruppo e l'uso del cibo tra le pause, e da un loot system complesso che permette ai personaggi di raggiungere impressionanti livelli di potenza una volta trovate le giuste armi ed armature (ed eventualmente anche di eliminare in singolo i boss più terrificanti del gioco alla massima difficoltà). Insomma, in parole povere, parliamo del "vero" erede spirituale del già citato Shadow over Mystara: un beat 'em up stratificato, longevo, dal gameplay finissimo, e migliorato esponenzialmente grazie all'ibridazione con i giochi di ruolo. Nel complesso, il meglio di due mondi fuso in un solo splendido gioco (sempre che si ami il genere, ovviamente).
Ma cosa aggiunge la versione Pro a tutto questo ben di dio? Beh, ecco... in verità non molto. Laddove Leifthrasir mutava sensibilmente il gameplay, eliminandone tutte le legnosità, con Dragon's Crown non è stata fatta un'operazione simile, e il titolo sembra pressoché identico alla sua versione per PS3, fatta esclusione per la presenza di un'opzione per la risoluzione 4K e una maggior definizione generale. Da una parte è comprensibile: Dragon's Crown non aveva realmente problematiche nei controlli e ben poco andava cambiato; d'altro canto, ci sarebbe piaciuto vedere qualche aggiunta contenutistica, dei ribilanciamenti di certe abilità, o anche semplicemente nuovi poteri per le varie classi, giusto per mostrare la volontà di offrire un prodotto differente rispetto a quello base. Le nostre comunque sono solo vuote lamentele: anche su PS4 il gioco è splendido, e l'approdo sull'attuale ammiraglia Sony è una bella occasione per farlo conoscere a chi non ha avuto modo di provarlo nella precedente generazione. Lo aspettiamo a braccia aperte.
Non sarà un'operazione al livello di Odin Sphere: Leifthrasir, ma la versione PlayStation 4 di Dragon's Crown Pro resta magnifica, ed è una grande occasione per dare maggior diffusione a quello che forse è il miglior gioco mai sviluppato da Vanillaware. Anche senza grosse modifiche, dopotutto, parliamo di uno dei più eclatanti picchiaduro a scorrimento di sempre, e non vediamo l'ora di vederlo in azione sull'ammiraglia di Sony.
CERTEZZE
- Graficamente resta magnifico, e lo è ancor più in 4K
- Gameplay invecchiato bene, probabilmente allo zenith del suo genere
DUBBI
- Al di fuori della definizione, non sembra esser stato migliorato in alcun modo