Red Dead Redemption 2 uscirà il 26 ottobre di quest'anno. Del gioco non sappiamo ancora quanto vorremmo, perché Rockstar ha mantenuto il più assoluto riserbo su molte delle sue caratteristiche, ma vogliamo comunque provare a capire cosa ci piacerebbe trovarci, partendo non tanto dal suo predecessore, ormai vecchiotto, quanto dal più recente e di maggior successo Grand Theft Auto V. Insomma, chiediamoci cosa sarebbe bello che Red Dead Redemption 2 ereditasse dall'ultimo titolo di Rockstar. Tranquilli, perché tra qualche giorno pubblicheremo anche uno speciale gemello in cui ci interrogheremo sull'esatto contrario. Ma ora bando alle ciance e procediamo.
Soluzioni tecniche d’avanguardia e… versione PC (con magari il supporto per le mod)
Uno dei punti forti di Grand Theft Auto V è sempre stato il suo lato tecnico, impeccabile su ogni piattaforma su cui è stato lanciato. Non è azzardato affermare che si tratti di uno dei titoli tecnicamente migliori di questa generazione, nonostante sia uscito nei primi anni della stessa e provenga da quella precedente. Non parliamo solo di qualità dell'immagine in sé, comunque altissima, ma del complesso delle soluzioni adottate da Rockstar in ogni campo. Immaginiamo che Red Dead Redemption 2 seguirà la stessa strada, migliorando il migliorabile. In questo senso ci aspettiamo moltissimo, in particolare dalle versioni PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Più che altro speriamo che la loro maggiore potenza venga sfruttata a dovere e non solo per aumentare la risoluzione e aggiungere qualche dettaglio. Insomma, vorremmo vedere una cura simile a quella adoperata da Guerrilla nel far risaltare la versione PlayStation 4 Pro di Horizon Zero Dawn, invece di un semplice potenziamento grafico, comunque gradito. Rockstar è sempre stata eccellente nello sfruttare le caratteristiche uniche delle diverse piattaforme su cui ha lavorato e lavora, quindi speriamo che lo faccia anche in questo caso.
Tanto è facile ipotizzare che Red Dead Redemption 2 sia traghettato anche sulle console di prossima generazione, come avvenuto con Grand Theft Auto V, quindi le soluzioni tecniche d'avanguardia non dovrebbero mancare. Del resto ci piacerebbe vedere il gioco anche su PC con il supporto per le mod. Su questo Rockstar è rimasta vaga: probabilmente la versione PC uscirà poco prima di quelle PlayStation 5 e Xbox Next, in modo da fargli da apripista, tecnologicamente parlando. Ipotizziamo a fine 2019 o nel 2020.
Sperimentazione narrativa
Un'altra eccellenza di Grand Theft Auto V è indubbiamente rappresentata dal suo lato narrativo. Rockstar è nata dall'amore dei fratelli Houser per il cinema, di cui titoli come la serie GTA, The Warriors, i primi due Red Dead, Bully e altri sono la diretta conseguenza. In Grand Theft Auto V i due hanno sperimentato una forma di narrazione mai vista prima, con la possibilità per il giocatore di seguire contemporaneamente le vicende dei tre protagonisti, saltando dall'uno all'altro in tempo reale. Ovviamente non chiediamo che Red Dead Redemption 2 copi lo stesso sistema, ma che sperimenti qualcosa di altrettanto efficace e unico. Sinceramente se anche Rockstar perdesse il coraggio di osare, chi potrebbe più permettersi di farlo?
Se pensiamo alle campagne di molti recenti tripla A viene da mettersi le mani nei capelli (a chi sono rimasti), tanto sono banali e stereotipate le storie raccontate, nonché le soluzioni adottate per farlo. Ci sono delle lodevoli eccezioni, ma il quadro generale è abbastanza sconfortante. Enormemente meglio si sono comportate diverse produzioni medie e alcuni indie, ma la cosa non ci consola. Certo, Rockstar non è più una software house prolifica come un tempo, ma speriamo che provi ancora una volta a lasciare il segno raccontandoci una storia che valga la pena di vivere.
Completa autonomia del single player, senza acquisti in-app
Se vogliamo questo punto deriva direttamente da quello precedente. Grand Theft Auto V non solo ha avuto il coraggio di sperimentare dal punto di vista narrativo, ma anche quello di lasciare la modalità single player completamente autonoma dall'online. Chi acquista il titolo di Rockstar si porta quindi a casa una lunga campagna che da sola vale il prezzo dell'intero gioco e che non fa sentire il bisogno di andare online per giustificare i soldi spesi. Se pensiamo a come vengono ormai concepiti moltissimi tripla A, concentrati soprattutto sull'online e con campagne single player messe tanto per fare presenza, si tratta di una caratteristica che è difficile dare per scontata e che, proprio per questo, risulterebbe tanto più gradita in Red Dead Redemption 2.
Insomma, speriamo che Rockstar si dimostri più attenta della concorrenza da questo punto di vista e non si inventi sistemi di progressione nel single player piagati dalle microtransazioni o sezioni create apposto per spingere agli acquisti in-app.
Supporto al multiplayer
Immaginiamo che Rockstar non abbia bisogno di un consiglio simile, visto il successo di Grand Theft Auto Online, la modalità multiplayer di Grand Theft Auto V, che ancora oggi gli fa vendere milioni di copie (quindici nel 2017, circa cinque anni dopo il lancio), ma noi vogliamo darglielo lo stesso: Red Dead Redemption 2 deve avere un multiplayer dello stesso livello di quello della sua serie principale, se vuole continuare a macinare milioni di dollari anche anni dopo il lancio. Non sarà facile, perché il brand non ha lo stesso richiamo della serie GTA, ma nondimeno crediamo che sia realistico ipotizzare che Red Dead Redemption 2 possa riuscire a dotarsi di una base utenti tale da rimanere profittevole negli anni a venire, grazie alle vendite continue e alle microtransazioni, queste ultime amatissime in GTA Online. In fondo Red Dead Redemption 2 ha due grossi vantaggi sulla concorrenza: dispone delle risorse di Rockstar e... non ha concorrenza.
In effetti l'unico titolo online ambientato nel vecchio west che potrebbe rivaleggiare con il titolo di Rockstar è Wild West Online, il che è tutto dire visto che lo sviluppo procede a rilento, gli aggiornamenti languono e, sostanzialmente, il gioco è quasi completamente vuoto, sia di contenuti che di giocatori. Insomma, non basta uno scenario affascinante per convincere i potenziali acquirenti, bisogna anche dargli un sistema di gioco decente e un supporto costante con l'aggiunta di contenuti e attività, come fatto con Grand Theft Auto Online. Sappiamo che a qualcuno GTA Online com'è oggi non piace e noi stessi non siamo dei fan sfegatati di alcune delle dinamiche più diffuse. Purtroppo sono dovute soprattutto a un certo modo di interpretare il gioco da parte dei giocatori, con Rockstar e tutti quelli che invece cercano altro che si sono dovuti adeguare o sono dovuti scappare altrove.
Dettagli ed Easter egg a profusione
Una delle caratteristiche secondarie più amate di Grand Theft Auto V, che spinge molti giocatori ancora oggi ad esplorarne ogni recesso, è la ricchezza di dettagli e la presenza di numerosi easter egg. Che si tratti di cadaveri rinvenuti in un tratto di mare fuori mano o dei segni della presenza degli UFO, Gran Theft Auto V straripa letteralmente di piccole trovate sparse in ogni dove e pronte a palesarsi quando un meno se lo aspetta.
Se Red Dead Redemption 2 seguisse questa strada, sempre nel rispetto del diverso scenario, immaginiamo che moltissimi giocatori gradirebbero, perché in fondo le sorprese inaspettate sono sempre le migliori e, soprattutto, quelle che fanno parlare di più. Difficile dire quali e quante potrebbero essere inserite, perché tra citazioni di film western e di altri videogiochi c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Del resto a Rockstar non mancano i mezzi economici per curare anche questi aspetti secondari, quindi saprà sicuramente stupirci come già fatto in passato, visto anche quanto ambisce a vendere.