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Le prime informazioni su Necromunda: Underhive Wars

Un titolo estremamente complesso esce allo scoperto durante il What's Next di Focus, saprà sorprenderci?

ANTEPRIMA di Tommaso Valentini   —   01/03/2018
Necromunda: Underhive Wars
Necromunda: Underhive Wars
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Focus Home Interactive da quando ha stretto l'accordo con Games Workshop per la pubblicazione dei videogiochi su licenza non si sta veramente risparmiando. I risultati, sotto gli occhi di tutti, sono però altalenanti e vanno dal più che discreto Blood Bowl II all'elitario Space Hulk: Deathwing, che vedrà tra le altre cose arrivare una nuova versione proprio quest'anno. Cercando di fare manbassa di più brand possibili, Focus si è accaparrata anche la licenza di Necromunda e a sorpresa ha deciso di trasformare il gioco di miniature Citadel in uno sparatutto tattico in terza persona che non disdegna alcuni momenti di pura pianificazione e strategia, miscelandoli sapientemente con scontri in tempo reale. Il risultato, un po' confusionario, non è sicuramente da buttare via ma lo stato embrionale della build che ci è stata mostrata di sicuro non ha fatto gridare al capolavoro annunciato.

Dal tavolo al monitor

Necromunda: Underhive Wars è basato sul gioco da tavolo omonimo, un prodotto che anche i fan più accaniti di Warhammer potrebbero non conoscere dato che negli anni è sempre stato apprezzato solo da una ristretta nicchia di giocatori. Nell'ultimo periodo però, GW si è prodigata nel farne una nuova versione ed è proprio sulla scia del recente lancio che Rogue Factor spera di cavalcarne la popolarità. Il background di Necromunda, per chi non lo conoscesse, è comunque molto affascinante e vede un pianeta inospitale a causa delle ceneri e delle radiazioni abitato sotto la sua superficie da bande organizzate in guerra tra loro. Mentre i nobili vivono nelle alte guglie sopra le nuvole, le casate sottostanti di poveri disperati lottano regolarmente per la sopravvivenza e le principali rappresentate all'interno del gioco sono la casata Golia e quella Escher, composta esclusivamente da guerriere. Il giocatore potrà dunque scegliere una qualsiasi delle fazioni presenti, che vedranno il loro numero aumentare mano a mano che lo sviluppo procederà, andando poi ad allinearsi in parallelo con le squadre del gioco da tavolo. Una volta schierati potrete poi personalizzare singolarmente i singoli componenti, equipaggiandoli di tutto punto con armamentari, gadget e abilità mutandone le capacità sostanzialmente mano a mano che progredirete nella campagna. Non si tratterà solo di cambiarne le semplici funzioni in battaglia, ma potrete deciderne anche i talenti e le abilità per un controllo più che soddisfacente sul vostro team. Ricordatevi solo di non fare troppo affidamento sui vostri soldati, perché se è vero che nelle partite multigiocatore la morte non avrà conseguenze (se non quelle di farvi perdere malamente il match) durante la campagna le uccisioni costeranno carissimo, visto che saranno permanenti, ma anche infortuni e mutilazioni potrebbero costringervi a cambiare strategia o ripiegare su quelle che fino a un momento prima avevate considerato mere riserve.

Le prime informazioni su Necromunda: Underhive Wars

La dura lotta per la sopravvivenza

La demo presentata alla Rue de Richelieu non prendeva però in considerazione la modalità singleplayer, proponendo invece un semplice scontro pvp tra due sviluppatori. Lo stato dei lavori era molto arretrato, parliamo di una versione pre alpha della build, utile solo per dare una vaga infarinatura sul titolo e quindi poco attinente con il gioco completo, con tanto di mega crash finale che ci ha impedito di vedere lo scontro nella sua interezza. Ad ogni modo qualche meccanica interessante si è vista: una partita è sezionata in più fasi, divise a loro volte in turni basati sui singoli personaggi. Ogni combattente ha poi dei punti azione specifici che possono essere utilizzati in quel turno, punti spendibili per il movimento sulle mappe 3D (dove la verticalità resta un elemento di primaria importanza) ma anche per piazzare trappole o per attivare elementi dello scenario o ancora scalare le superfici. Questa parte del match è tutta in tempo reale e a grandi linee i pesanti movimenti delle bande ricordano alla lontana le animazioni di Gears of War. Con così tante azioni da compiere e un solo pool di punti limitato viene da sé che tutta questa fase, pur essendo in tempo reale, diventa estremamente strategica vista l'impossibilità di tornare sui propri passi o pianificare anticipatamente le proprie mosse. Non appena uno qualsiasi dei nostri guerrieri entrerà in contatto visivo con un avversario il gioco entrerà in pausa ed inizierà la fase a turni. Le azioni precedentemente descritte si tramutano in controlli specifici per il combattimento, con la barra dei punti azione che ora viene sfruttata per sparare, ricaricare, riparare un inceppamento o eventualmente muoversi ancora, magari uscendo dalla linea di tiro dell'avversario e rientrando nella fase in tempo reale. È un miscuglio molto difficile da spiegare, e per quel poco che abbiamo visto anche estremamente difficile da giudicare senza metterci prima le mani sopra, ma lascia comunque intravedere meccaniche interessanti da approfondire in futuro. L'impatto visivo è di sicuro piacevole anche se come dicevamo possiamo basare le nostre impressioni sull'unica mappa mostrataci e sulle sole due fazioni al momento presenti, di sicuro dovremo tornarci sopra tra qualche mese: nel frattempo continueremo a seguirne da vicino lo sviluppo.

Tirando le somme abbiamo a che fare con un concept interessante e alcune idee carine, ma prima di poter dire quale sia il vero valore della produzione toccherà mettere le mani su una build più completa, o quantomeno capace di farci vedere una partita intera e anche qualcosa in più sulla campagna. Il gameplay sembra particolarmente complesso e la qualità della connessione tra i giocatori durante i match competitivi potrebbe risultare di fondamentale importanze una volta raggiunti gli scaffali virtuali. La commistione tra combattimento a turni e gioco strategico ha sicuramente del fascino ma sulla sua reale applicabilità ci riserviamo qualche dubbio di troppo.

CERTEZZE

  • Setting e atmosfera di gran spessore
  • Meccaniche interessanti...

DUBBI

  • ...ma dalla difficile applicazione
  • Estremamente complesso