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Una prova di oltre tre ore con Onrush

Un nuovo arcade racing game dalle mire competitive si appresta a tagliare il traguardo!

PROVATO di Tommaso Valentini   —   20/03/2018
Onrush
Onrush
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Il 2018 segna prepotentemente il ritorno sulla scena dei racing game arcade. Milestone si è lanciata sul mercato con Gravel, appoggiandosi all'Unreal Engine 4 e sfruttando le capacità del nuovo motore grafico, Electronic Arts rispolvera il suo Burnout Paradise con una eccellente remastered mentre Codemaster tenta di seguire la scia lasciata dal caro Motorstorm con Onrush, un titolo corsistico adrenalinico e velocissimo in arrivo il prossimo 5 giugno su PC e console. Non si è parlato molto di Onrush negli ultimi mesi a causa della scarsezza di informazioni e l'evento organizzato a Londra da Koch Media è risultato davvero perfetto per darci un'idea più chiara sul gioco in questione. Interessante sapere e scoprire le influenze che hanno portato alla creazione di Onrush, a partire da i più ovvi Flatout e SSX fino ad arrivare a titoli inaspettati come Street Fighter, Overwatch e Rocket League. Carichi di curiosità abbiamo dunque allacciato le cinture e ci siamo seduti a provare singleplayer e modalità competitive di una alpha build apposita per più di tre intense ore.

Una prova di oltre tre ore con Onrush

Sabbia, polvere e adrenalina

L'idea alla base di Onrush è la voglia di riscrivere i racing game, di portare l'azione estrema e le sportellate nei giochi di guida, dove sbattere fuori pista un avversario e cercare di metterlo KO sono importanti tanto quanto, e forse più, disegnare le traiettorie perfette e inanellare velocemente i vari checkpoint. C'è un'azione non stop affiancata da takedown e combo dove il rischio e la sfida sono sempre dietro l'angolo, ad aspettarvi. Se il divertimento, dunque, viene prima di tutto la velocità non può certamente essere in secondo piano e il titolo potrà godere di 60 frame per secondo solidissimi e del supporto in 4K su PlayStation 4 Pro e Xbox one X. Onrush non è però il classico gioco di corse con le auto più disparate uscite fiammanti da un concessionario ma butta nella mischia ben otto classi di veicoli, con abilità e poteri unici, e quattro modalità differenti indispensabili per mantenere alta la rigiocabilità, dando così ai piloti virtuali un buon motivo per restare attaccati ai server. C'è la classica gara attraverso i checkpoint in una folle corsa contro il cronometro, una modalità a eliminazione basata sugli scontri tra veicoli, gare a circuito e anche una modalità a zone di controllo, tutte tipologie di gioco accomunabili più agli sparatutto in prima persona che alle gare clandestine. Non solo competizione e testa a testa tra le altre cose ma trova spazio anche una parentesi per chi ama gettarsi nella mischia spalla a spalla con i propri compagno e online sarà possibile appoggiarsi a un comodo sistema di drop in drop out con un matchmaking basato sui medesimi livelli di abilità, da verificare ovviamente nella versione finale del titolo.

Ingrana la prima!

Il gioco non lesina caos nemmeno per un istante e non appena la gara prende il via si viene letteralmente sommersi da input visivi e sonori. L'interfaccia di gioco è strapiena di numeri, di scritte al neon che compaiono rapidamente per indicare bonus e power up attivabili mentre le vetture lasciano scie luminose che confondono e accecano. Onrush basa il gameplay sostanzialmente su una singola meccanica: avere il boost carico il più a lungo possibile è la chiave di lettura essenziale per vincere le partite e durante le gare tutto ruoterà attorno a questo. In pista scenderanno dodici contendenti, divisi in due squadre da sei, e mentre si cerca di conquistare l'obiettivo prefissato bisognerà sempre buttare un occhio sui vari power up da raccogliere e tentare di speronare gli NPC che invaderanno i circuiti. La produzione Codemaster si ispira a Titanfall per buttare nel calderone veicoli controllati dalla IA, utili unicamente a dare bonus di velocità ai giocatori in caso di impatto, forzando la mano persino con i respawn iniettati violentemente nelle sessioni di gioco con l'unico scopo di tenere alto il ritmo del match. Si colpiscono gli avversari, si rimbalza sugli NPC e si cerca di passare le porte luminose per accumulare preziosi secondi prima che il cronometro tocchi lo zero assoluto. In tutto questo ci sarà da capire quanto riuscirà Onrush a imporsi sulla community, quanto l'esport tanto decantato e sognato dagli sviluppatori inizi a scorrere nelle vene di chi parteciperà alle partite classificate online. Per dare un po' di profondità alle sfide ci si mettono le abilità specifiche di ogni classe: ci sono moto in grado di creare onde d'urto per eliminare più avversari contemporaneamente, altre che creano scie per dare un po' di turbo agli alleati o rallentare gli avversari e altre ancora che piazzano dei cancelli trasparenti indispensabili per frenare l'avanzata dei piloti concorrenti e ostacolare il passaggio attraverso i checkpoint. Il tutto ovviamente legato a un caricamento della ultimate che ricorda tanto quella vista in Overwatch ma che, diversamente, non si esaurisce nel caso decidessimo di cambiare vettura tra un respawn e l'altro, amplificando la selezione strategica del mezzo anche nel cuore della gara. Ogni classe è abbinata a una vettura ma l'impressione che abbiamo avuto è che queste siano davvero poco carismatiche, con un design delle stesse piuttosto scialbo e dimenticabile. Se insomma negli sparatutto i vari protagonisti sanno farsi amare ed entrano nel vivo dell'immaginario dei giocatori, trovare questo elemento in Onrush sarà estremamente difficile. Per cercare di attenuare questa problematica gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire tutta una serie di personalizzazioni estetiche da trovare nelle ormai onnipresenti casse premio, modifiche casuali sia per i piloti che per le auto con skin, decal e sfondi per la tag del giocatore da raccogliere e accumulare.

Una prova di oltre tre ore con Onrush

Dove sono le derapate

Il parco macchine si limita, come dicevamo, a solo otto veicoli e la differenza sostanziale tra le varie buggy presenti risiede principalmente nel peso dei mezzi con una velocità di crociera più o meno similare per tutte quante. È una scelta estremamente strana in un gioco di corse e l'effetto elastico viene addirittura accentuato, con boost in velocità nel caso il gruppo vi lasci troppo indietro. Guardare una gara di Onrush è come osservare un branco di bufali impazziti correre nella savana, mentre si prendono a spallate e cercano inutilmente di superarsi l'un con l'altro. Cambia il modo di accumulare boost, con le moto ad esempio capaci di eseguire trick aerei, ma l'attenzione è sempre e unicamente sul gioco sporco. Ci saremmo aspettati qualcosa di diverso anche dal sistema di guida, molto basico, con veicoli ancorati al terreno che derapano in maniera composta e controllabile per un sistema di guida e delle collisioni forse un po' troppo semplicistiche persino per un titolo di questo tipo. Aspettiamo comunque la versione finale per il verdetto definitivo.

Una prova di oltre tre ore con Onrush

Ci aspettavamo qualcosa di molto diverso da Onrush e questo, in fin dei conti, non può che essere un bene. Codemaster prova a riscrivere la formula dei giochi competitivi arcade, miscelando insieme tanti elementi vincenti di altre produzioni. Come e e se il risultato funzionerà come previsto lo potremo però sapere quando apriranno i server al grande pubblico e gli scontri entreranno nel vivo. Al momento sbilanciarsi prevedendone il successo sarebbe una mossa molto azzardata, continueremo quindi a seguirne lo sviluppo da vicino curiosi di vederne il risultato finale.

CERTEZZE

  • Tante nuove idee per un gioco di corse
  • Partite velocissime e ricche di azione

DUBBI

  • Forse troppi elementi diversi buttati nel calderone
  • Singleplayer ridotto a una serie di campionati in sequenza