Per diversi anni dopo aver fondato Multiplayer.it, Andrea Pucci ha scritto una serie periodica di editoriali chiamati Il Diario del Capitano, nei quali si commentavano e si condividevano riflessioni sul mondo dei videogiochi e sul lavoro di redazione dietro la testata. Oggi Andrea è a capo di NetAddiction (l'editore di cui fa parte anche Multiplayer.it) e in occasione dei 25 anni del sito gli abbiamo chiesto di aggiungere una nuova pagina al suo storico Diario. Buona lettura!
Natale 1997, Gez Pub, Terni, Umbria
Ci sono quattro computer collegati in LAN e sto giocando a Quake 2 in multiplayer con un gruppo di amici. L'esperienza è un fulmine di adrenalina, incredibile. Rimango folgorato. Nelle sere successive torniamo lì a giocare, più e più volte. Non posso fare finta di niente, qualcosa è scattato in me. Sento forte l'incontenibile bisogno di condividere quell'esperienza con quante più persone possibili. Il mondo non può ignorare il multiplayer, nuova frontiera del divertimento elettronico.
Aprile 1998, NetCity, Terni, Umbria
Ho passato gli ultimi tre mesi a progettare e infine realizzare una delle prime sale giochi LAN in Italia, con 24 computer collegati in rete. Sono riuscito a convincere mio padre e degli amici (e i loro genitori) a mettere soldi per comprare l'attrezzatura, l'arredamento (tutto costruito in casa per risparmiare) e i PC necessari alla causa. Tutto il mondo presto avrebbe giocato in multiplayer grazie a me, e mi sentivo come Cristoforo Colombo partito per un lungo viaggio (questa sensazione dopo un quarto di secolo non mi ha mai più abbandonato).
Dicembre 1998, la mia camera da letto, Terni, Umbria
Non ho più vita sociale, ho comprato un libro di HTML e sto cercando di creare un sito internet sul multiplayer. Ho compiuto da poco 23 anni, il fuoco mi brucia dentro. Tutto intorno è un'annunciazione di miracoli economici e tecnologici di Internet, quello della prima mandata, il www. Ogni cosa sta evolvendo alla velocità della luce. Consulto ogni giorno Bluesnews, un sito americano che dà notizie su nuove mod da installare su Quake 2. Il mio sito deve diventare qualcosa di simile a Bluesnews, notizie veloci sul mondo dei videogiochi. Perché non chiamarlo Multiplayer.it?
Febbraio 1999, annuncio al mondo
Scrivo a un po' di siti americani che Multiplayer.it è nato. Sono molto orgoglioso di questa gestazione durata molte notti insonni e di averlo fatto tutto da solo nella mia cameretta. Le cose migliori sono nate nella solitudine della camera da letto, praticamente l'equivalente italiano del garage americano. Fin dal primo giorno scrivo un editoriale quotidiano, 365 volte all'anno. Lo chiamo "Diario del Capitano" e andrà avanti per una decina d'anni, ininterrottamente.
Settembre 1999, presentazione PlayStation 2 al Tokyo Game Show
Un amico va in vacanza in Giappone con l'intento di visitare il TGS. Gli chiedo di registrare dei video della presentazione della PlayStation 2 (all'epoca ancora su telecamere con cassette VHS o MiniDV, non ricordo precisamente). È un mondo ancora poco globalizzato, nulla è dato per scontato e le notizie si muovono abbastanza lentamente. Il mio amico torna con le cassette dalla sua vacanza a Tokyo, trasferisco i video in digitale e li pubblico su Multiplayer.it. È il primo "scoop internazionale", la prima volta che pubblico qualcosa di inedito, globale, enorme. Il provider di Multiplayer.it non è assolutamente pronto ad assorbire l'impatto di utenti da tutto il mondo, il sito rimane irraggiungibile per giorni e giorni. Sono terrorizzato e felice, esiste un modo per farsi notare e trasformare un sito amatoriale in un'azienda, e dunque in una missione di vita, NetAddiction.
Febbraio 2024, ufficio di NetAddiction, Terni, Umbria
Sto scrivendo queste righe e sono passati 25 anni dal primo Diario del Capitano. A volte mi sento un anziano un po' rincoglionito, che racconta i bei tempi passati che non ci sono più. Ho da molti anni ormai ceduto il testimone di Multiplayer.it affinché la passione alla guida non passi mai in secondo piano rispetto all'evoluzione dei (miei) gusti personali. Giocano per me i miei due figli - che hanno 16 e 19 anni. Il multiplayer non è più un'eccezione, ma la regola. Semmai l'eccezione è diventata il contrario. Passo il tempo a interrogarmi "What's next?" e oggi le uniche parole che mi battono in testa sono due: intelligenza artificiale. Mi prendono un po' per il culo per questa mia monomaniacalità ma ormai mi fido del mio intuito e so che un po' come il 1998 quando internet era lì lì per travolgere tutto, oggi siamo con l'AI che sta facendo capolino in tutti i settori e presto farà parte della vita di ognuno di tutti i giorni. La sfida ora per Multiplayer.it non è se, ma come abbracciarla. L'unica certezza è rimanere a bordo, parola del Capitano.