Ci sono progetti potenzialmente capovolgenti che incontrano difficoltà incredibili. Quando questo accade molto spesso il fallimento è assicurato: la pressione esercitata dall'hype ai massimi livelli è incredibile, le spese per un titolo di primo piano enormi e, se si mette in mezzo anche una licenza, forte la volontà da parte di chi la detiene di non veder infangato il buon nome della proprietà intellettuale. Star Trek Online
sembrava aver quel destino segnato, dopo quattro anni di sviluppo da parte di Perpetual Entertainment, poi fallita, e i vertici della rete CBS sempre meno disposti a veder naufragare qualsiasi cosa portasse il glorioso nome della serie creata da Gene Roddenberry, specialmente perché in pieno rilancio e con in cantiere - al tempo, oramai alle spalle - l'ottimo film di sua insularità J.J. Abrams. A gennaio 2008 la svolta, con il passaggio della licenza nelle mani di Cryptic Studios, gente alla quale si può chiedere un MMORPG orientato all'azione senza nemmeno doversi prodigare in troppi dettagli, e la rifondazione di ogni aspetto dell'ambizioso progetto. La GamesCom 2009 è stata l'occasione giusta per vederlo e capire a che punto si è giunti, felici di apprenderne il convincete stato di salute.
Atterraggio
La seconda grande porzione di gioco è quella a terra, sulla superficie di uno dei numerosi pianeti, tutti istanziati, che Cryptic sta disegnando e sui quali adottare invece la classica visuale in terza persona, dando il controllo al giocatore del proprio alter ego e facendolo accompagnare da un massimo di quattro compagni umani, con la possibilità di portarsi l'Ufficiale di Bordo e lasciarne il controllo all'intelligenza artificiale, per rimpiazzare gli eventuali avventurieri mancanti. Lo scorcio di missione mostrato ha visto un furioso scontro contro i Klingon su un pianeta dalla natura lussureggiante e il buon level design, per quanto vincolato a
precisi percorsi, pochi minuti per far capire quanto l'intenzione sia quella di porre sì nella condizione di usare le solite abilità, disposte a fondo schermo nell'apposita barra, ma di farlo lasciando da parte la strategia; un'impostazione a vedere di scrive corretta, sufficiente a non complicare troppo un titolo che già di suo è spaccato in due parti dalle meccaniche totalmente diverse e che deve stare attento a non perdere in fruibilità. Sempre controllando il capitano della propria nave si potrà, tra una scorrazzata nello spazio e una a terra, passare del tempo nella social hub della propria fazione, uno spazio dove incontrarsi e poter personalizzare uno spazio abitativo proprio; nulla dal peso specifico enorme sul gameplay ma un'elemento atto all'ulteriore aumento di empatia. Visivamente, quando in terza persona alle spalle del personaggio, resta il lavoro artistico di qualità ma è evidente la necessità di lavorare ancora su parte del materiale, visti alcuni modelli non esaltanti, le piante su tutti, e alcune texture slavate.
Ancora tanto è da verificare non essendosi visti a dovere alcuni elementi cardinali, su tutti i raid da 25-30 persone denominati Fleet Actions, ma già da ora si può individuare in Star Trek Online uno degli MMO più interessanti in sviluppo, il più accattivante tra quelli derivati da una licenza assieme a The Old Republic. Aspettiamo ulteriori aggiornamenti.
CERTEZZE
- La doppia struttura riesce a rendere al meglio l'universo di Star Trek
- Grandi possibilità di personalizzazione e profondità quando nello spazio, senza che diventi eccessivamente complesso
- Bello da vedere quando al comando dell'astronave...
DUBBI
- ... meno, per il momento, quando sulla superficie di un pianeta
- Ancora molte carte da scoprire