Consegnare agli utenti la possibilità di influenzare realmente il proprio destino di gioco è da molti ritenuto il graal degli RPG single player moderni, soprattutto da quando esistono gli MMORPG.
Questa necessità probabilmente è nata quando, di contro, gli MMORPG promettevano un universo vivo che sarebbe stato costruito dai videogiocatori e che quindi concretamente avrebbe funzionato così. Oggi quella promessa degli MMORPG è stata in larga parte disattesa, ma la fissa per le decisioni è rimasta nella testa di tutti i gamedesigner.
Molto spesso i due scenari in cui si arenano queste ambizioni sono o che le modifiche apportabili al proprio personaggio sono marginali oppure che il mondo intorno a lui è talmente ottuso da accorgersene in minima parte.
Dragon Age, ovviamente, ricopre senza problema il suo ruolo del teatrino dell'hype anche su questo tema.
Venite alla tana, abbiamo fatto un sacco di scelte, tutte sbagliate.