Il 2010 non é iniziato granchè bene per una delle aziende più amate dai videogiocatori occidentali e orientali: Nippon Ichi ha dichiarato infatti una perdita di quasi quattrocento milioni di yen sul fatturato stimato per l'ultimo anno fiscale.
L'intenzione della softco cha ha dato luce a franchise famosissimi come Disgaea é adesso piuttosto chiara: conquistare vecchi e nuovi fan con prodotti decisamente più appaganti. E mentre Nippon Ichi anticipa già ora l'uscita di un nuovo episodio di Disgaea su PlayStation 3 entro il 2011 e di ben sette nuovi videogiochi, anche in formato portatile, l'Occidente si prepara ad accogliere Last Rebellion.
Dalle barzellette ai drammoni
Last Rebellion in un certo senso si discosta dalle tipiche produzioni Nippon Ichi, se non altro per lo stile grafico adulto e le atmosfere molto più cupe e drammatiche. La società giapponese ha raggiunto il successo non solo grazie all'ideazione di gameplay originali e profondi, ma anche per aver raccontato storie esilaranti e personaggi a dir poco folli e strampalati.
In Last Rebellion c'è ancora molta bizzarria ma il tono é completamente diverso: in un mondo stremato dal conflitto tra il dio della morte e il dio della vita, i guerrieri chiamati Blade sono in grado di ferire i non-morti ma solo i maghi o Sealer sono in grado di porre fine alla loro esistenza, perciò le due categorie sono costrette a lavorare in coppia. All'inizio dell'avventura il protagonista del gioco, Nine, é un Blade testardo e strafottente che si ritrova a dover collaborare con una Sealer, Aisha, che dopo aver causato una catastrofe anni prima é stata cresciuta senza alcun contatto con il mondo esterno. Inutile dire che i due dovranno affrontare la tradizionale minaccia al pianeta, in una storia che si sviluppa attraverso artwork statici e dialoghi scritti e parlati: una scelta piuttosto all'antica, impreziosita tuttavia dalla qualità delle immagini, caratterizzate da tinte pastello che conferiscono anche alle location e ai modelli tridimensionali in-game un aspetto abbastanza originale.
Dinamico Duo
Nippon Ichi é sempre riuscita a congegnare meccaniche originali e intriganti che celano dietro alla già notevole complessità anche una profondità davvero incredibile. Chi ha giocato Disgaea, Phantom Brave o Soul Nomad si aspetterà grandi cose da questo primo esperimento davvero "next-gen" per la softco nipponica, eppure il sistema di combattimento, per quanto astruso, non sembra riservare particolari sorprese: il giocatore può controllare solo uno dei due personaggi per volta e cambiarli all'occorenza, senza perdere il turno relativo durante lo scontro con i nemici.
E' essenziale scambiare Nine con Aisha o viceversa al momento giusto perchè i nemici non possono essere uccisi normalmente: devono essere prima segnati dai colpi fisici di Nine, applicabili sulle varie parti del corpo che diventeranno vulnerabili alle magie di Aisha. Bilanciare quindi la frequenza e i bersagli degli attacchi di Nine con le magie distruttive di Aisha rappresenta infatti l'elemento strategico nelle battaglie di Last Rebellion, il concatenamento di più attacchi e magie diventa presto fondamentale per evitare che gli scontri si protraggano fino a diventare estenuanti... problema che é stato ampiamente sottolineato alla release orientale: la critica giapponese non é stata di certo affabile verso Last Rebellion, giudicato noioso e complicato. Se questo sia vero, e se ci troviamo di fronte a un buco nell'acqua da parte di Nippon Ichi, lo sapremo ad Aprile quando la versione PAL sarà disponibile nei negozi.
CERTEZZE
- Sistema di combattimento interessante
- Nippon Ichi sorprende sempre
DUBBI
- Tecnicamente deludente
- Gameplay complicato