In un mondo formato apparentemente soltanto da un immenso oceano, si sfidano due gigantesche divinità armate di spade. L'esito dello scontro è un pareggio e le due entità sembrano morire, restando immobili per un periodo di tempo talmente lungo da diventare due continenti: su entrambe fioriscono due civiltà distinte, una organica e l'altra meccanica. Quest'ultima decide di cominciare una guerra contro gli esseri umani, costretti a combattere un nemico spietato e quasi invulnerabile. In sintesi, questa è la decisamente originale premessa di Xenoblade, il nuovo RPG partorito da Monolith Soft, softco famosissima per aver dato vita a due brand entrati nel cuore di migliaia di giocatori: Xenogears e Xenosaga.
Attenzione però, Xenoblade non ha nulla a che fare con le precedenti produzioni del team Monolith, sviluppate per PSOne e PlayStation 2 (anche se qualcuno giura di aver visto KOS-MOS aggirarsi nel mondo di Xenoblade). Il titolo originale di Xenoblade era infatti Monado: Beginning of a New World fino a qualche tempo fa, ma il direttore del progetto, Tetsuya Takahashi, ha deciso di cambiarlo per fornire un punto di aggancio, e cioè il termine Xeno, tra questo nuovo franchise e le precedenti opere di Monolith Soft.
Da Xeno a Xeno
Il prefisso Xeno, proveniente dal greco Xenos, significa "diverso"... un tema che sembra sarà fondamentale nello sviluppo narrativo di Xenoblade, ma anche nelle meccaniche stesse del gioco. Per quanto riguarda Monado (o Monad), il nome si riferisce a una particolarissima arma sovrannaturale che avrà un'importanza significativa. Le stranezze di Xenoblade non finiscono qui: il team di Takahashi ha ben pensato di ambientare l'intera avventura sul corpo delle due divinità decedute, l'esplorazione sarà infatti una componente cruciale del gameplay e si svilupperà spesso verticalmente. Il gioco inizierà letteralmente ai piedi di una delle due divinità e i protagonisti risaliranno questo "mondo" interagendo con la fauna e le colonie fiorite su di esso. L'esplorazione è totalmente seamless: non ci sarà nessuna interruzione nel passaggio da un'area all'altra, i caricamenti saranno compiuti dal Wii man mano che il party esplora ogni zona, garantendo una sensazione di palpabile epicità e grandezza. Il giocatore controllerà principalmente il leader del party, composto da massimo tre personaggi, e avvicinandosi a un nemico inizierà il combattimento, senza alcuna transizione: a quel punto i compagni di squadra saranno controllati dall'Intelligenza Artificiale, intanto il leader attaccherà automaticamente il bersaglio e effettuerà gli attacchi speciali selezionati dal giocatore, che avrà dunque un'ampia libertà di controllo sullo scontro.
Il sistema di combattimento ricorda dunque un incrocio tra quello di Final Fantasy XII e Final Fantasy XIII, con combinazioni di attacchi, magie (chiamate Arts) e altro ancora. Inoltre, la sinergia tra i membri del party pare che sarà influenzata anche dal rapporto che il protagonista avrà costruito con essi: alcune quest, infatti, aumenteranno l'affinità tra i vari personaggi, diventando più che semplici contenuti opzionali. Il mondo di gioco è ricco di missioni secondarie e attività extra, tanto che Monolith Soft ha ben pensato di aggiungere un sistema simile agli Obbiettivi/Trofei presenti nei titoli PlayStation 3 e Xbox360, che tiene traccia dei traguardi raggiunti dai giocatori. Fra questi, per esempio, la ricostruzione di una città (o forse più) caduta in rovina, attraverso la donazione di oggetti e denaro, sviluppandone le diverse aree per personalizzarla e renderla più efficace. Ce n'è davvero per tutti i gusti, insomma.
Uomo VS Macchina
Le premesse per un grandissimo titolo, insomma, sembrano esserci tutte. Ma come si comporta il Wii in questa situazione? Ora che il gioco è già stato distribuito in Giappone, fioriscono video di gameplay che confermano le nostre già ottime aspettative. Permane qualche perplessità circa la caratterizzazione dei personaggi, non particolarmente originali, ma i modelli poligonali dei personaggi sembrano essere davvero l'elemento meno curato dello staordinario comparto grafico.
Le ambientazioni, collegate senza alcuna transizione, sono immense e maestose, forniscono la veduta di panorami mozzafiato fatti di imponenti cascate, ampi laghi, vaste praterie, strapiombi da scalare e montagne torreggianti. Il dettaglio sembra elevatissimo e perfino il tempo scorre, variando i cromatismi delle location quando si passa dal giorno alla notte e viceversa. Le zone sono popolate da creature di varie dimensioni, alcune davvero enormi, con le quali è possibile ingaggiare combattimento: chi ha giocato Final Fantasy XIII noterà una discreta somiglianza con le pianure di Gran Pulse, senza dubbio, solo che in Xenoblade il mondo è decisamente più ampio. A corollare questa maestosità grafica ci pensa una colonna sonora che si preannuncia altrettanto straordinaria, composta da due veterani del palcoscenico videoludico: Yoko Shimomura (Kingdom Hearts, Mario & Luigi) e Yasunori Mitsuda (Xenosaga, Chrono Trigger). In definitiva, Xenoblade sembra seriamente avere tutte le carte in regola per fornire alla ludoteca Wii quel RPG a cinque stelle tanto atteso. Qualcuno è ancora più spavaldo: RPG del 2010? Chissà...
CERTEZZE
- Trama avvincente, come da tradizione Monolith Soft
- Sistema di combattimento divertente e profondo
DUBBI
- Trama troppo intricata... come da tradizione Monolith Soft
- Tecnicamente incostante