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Sangue chiama sangue

L'interessante titolo di Stunlock Studios ha aperto le porte del beta testing a un numero limitato di utenti, per un periodo di soli tre giorni. Potevamo mancare all'appuntamento?

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   27/07/2010
Bloodline Champions
Bloodline Champions
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A guardare gli screenshot di Bloodline Champions, sembrerebbe di trovarsi di fronte a uno strategico a turni in stile DotA (oppure Heroes of Newerth, volendo restare su produzioni recenti): visuale dall'alto, squadra contro squadra, un certo numero di personaggi divisi per categorie, sette abilità disponibili, mappe relativamente ampie e uno scenario inequivocabilmente fantasy. Eppure le cose non stanno così: il titolo di Stunlock Studios appartiene al genere degli action game, in quanto il personaggio viene controllato in modo diretto (con i tasti di default W, A, S, D) mentre il mouse serve solo per dirigerne gli attacchi.

Sangue chiama sangue

Dal punto di vista del gameplay, si tratta di una differenza sostanziale, che si ritaglia un ampio spazio nell'economia dei combattimenti: non più un approccio del tipo "attacca e subisci finché ne hai, poi scappa", bensì una soluzione che implica la possibilità di scansare gli attacchi (in particolare quelli che richiedono un caricamento prima di essere lanciati) e che quindi sposta il focus dalla sola strategia del già citato HoN a un mix di abilità che implicano anche doti pratiche. E a proposito di pratica, Bloodline Champions si rivela fin da subito piuttosto accessibile anche per gli utenti alle prime armi, da un lato per l'attuale disponibilità di soli sedici personaggi (numero che lieviterà inevitabilmente nel corso dei prossimi mesi), dall'altro per la totale mancanza di oggetti ed equipaggiamento da sperimentare e di cui memorizzare le caratteristiche: siamo solo noi e il nostro personaggio; e i combattimenti sono regolati da dinamiche concrete, mai casuali. Gli unici due oggetti a nostra disposizione sono la pozione per il recupero dell'energia vitale e quella per resuscitare un compagno di squadra morto. Utilizzarle richiede una quantità di tempo che in genere non si ha durante le partite, che per loro natura tendono a essere molto veloci e senza punti morti.

Campioni nel cuore

Come accennato in apertura, la beta del gioco ci mette a disposizione sedici personaggi divisi per quattro categorie: "Healing", ovvero i classici personaggi di supporto dotati di abilità curative; "Ranged Damage", che colpiscono quasi esclusivamente dalla distanza ma si trovano in difficoltà nel corpo a corpo; "Tank", molto grossi e resistenti; "Melee Damage", forti negli scontri ravvicinati.

Sangue chiama sangue

Come in HoN, la scelta del personaggio dipende fondamentalmente dalla composizione della squadra: un team di soli "cecchini" si troverà nei guai quando accerchiato, e allo stesso modo un gruppo formato in prevalenza da guerrieri abili nel corpo a corpo mostrerà sempre il fianco ai colpi da lontano. Minore è il numero di giocatori coinvolti (si parte anche dall'uno contro uno, per arrivare a un massimo di cinque giocatori per parte), meno importanza può essere data all'equilibrio nel team. Uno dei limiti di Bloodline Champions salta fuori proprio durante le partite con pochi giocatori, che si rivelano troppo semplici nelle loro dinamiche, con poca strategia (non si ha letteralmente il tempo di pianificare nulla) e risultati finali non dettati dal caso, ma quasi. Come detto non ci sono oggetti né armi acquisibili, né tantomeno bisogna livellare il personaggio in alcun modo: si parte subito con tutte le abilità attive ed è di fondamentale importanza utilizzarle al meglio. Anzi, si potrebbe dire che la chiave per la vittoria di una partita sta proprio nell'uso delle sette abilità: le prime sei si attivano con i due click del mouse e con i tasti Q, E, R e la barra spaziatrice, mentre la settima parte con il tasto F ma dipende da una barra che si carica man mano che mettiamo a segno dei colpi. A seconda della loro disposizione nell'interfaccia grafica, le abilità presentano un grado di complessità ed efficacia differente; di conseguenza, quelle più potenti richiedono tempi di ricarica maggiori e vanno usate saggiamente. Sempre a proposito di interfaccia, utilizzando la rotella del mouse possiamo aumentare o diminuire lo zoom della visuale, mentre in basso a sinistra dello schermo troviamo una mappa che ci indica la posizione dei nostri compagni e dei nostri avversari sulla mappa. La visuale si sposta insieme al nostro personaggio, ma volendo possiamo gestirla in maniera semi-indipendente, premendo la rotella del mouse su sé stessa e postando il puntatore per avere una visuale più ampia nelle varie direzioni.

Sangue chiama sangue

Impressioni preliminari

Per essere una beta, la versione del gioco che abbiamo provato si è rivelata davvero solida e priva di problemi, anzi bisogna fare un plauso al matchmaking rapidissimo e alla quasi assoluta mancanza di lag. Le tre modalità disponibili assicurano una buona varietà e uno spessore crescente: "Arena" è il classico deathmatch a squadre, e come detto soffre un po' quando vi partecipano poche persone, ma con i team al completo può diventare davvero coinvolgente ed entusiasmante, specie se ci si ritrova fra amici e ci si coordina; "Capture the Artifact" è una variante di "cattura la bandiera" in cui l'oggetto del contendere è un artefatto che dona a chi lo trasporta un'abilità extra, mentre la vittoria si ottiene per i punti delle uccisioni; "Conquest", infine, è la modalità "territoriale" in cui i respawn sono viziati da un'attesa sempre crescente e bisogna conquistare un numero maggiore di territori rispetto agli avversari.

Sangue chiama sangue

Il sistema di controllo funziona molto bene, e in generale l'immediatezza e la semplicità del prodotto di Stunlock Studios sono capaci di stupire: bastano poche partite con lo stesso personaggio per comprenderne pregi e difetti, nonché per imparare a utilizzarne le abilità. Il fatto che non ci sia "altro" al di là di questi elementi potrebbe in effetti costituire un problema dal punto di vista della longevità, che per un gioco multiplayer online è pur sempre un aspetto fondamentale, ma avremo tempo per verificarlo. L'aspetto tecnico risulta molto curato: i personaggi sono ben differenziati e riconoscibili, le animazioni talvolta scadono nel semplicistico ma in linea di massima la grafica è ottima e risulta gestibile anche da sistemi non propriamente al top (abbiamo sempre giocato a 60 FPS, alla risoluzione di 1680x1050 pixel e con tutti gli effetti al massimo, con una ATI HD 5830 downclockata per via del caldo mostruoso di questi giorni). La nostra esperienza con la beta di Bloodline Champions si è rivelata dunque positiva, benché ci siano aspetti del gioco che creano qualche perplessità, soprattutto sul lungo periodo. Nell'attesa di una data d'uscita definitiva, speriamo che queste sessioni di testing possano fornire agli sviluppatori gli input necessari per realizzare una versione finale all'altezza delle aspettative.

CERTEZZE

  • Immediato e coinvolgente
  • Tecnicamente ben fatto
  • Tre modalità diverse

DUBBI

  • Gameplay un po' limitato
  • Longevità da verificare