I giochi qui trattati sono stati appena presentati al Tokyo Game Show 2010 e la loro uscita è ancora TBA per il 2011
L'ormai variegato ed eterogeneo pubblico che ama passare il proprio tempo con i videogiochi si è praticamente diviso in due una volta capito che il futuro di questo intrattenimento debba passare necessariamente attraverso le strette (o larghe, a seconda del punto di vista) maglie dei sensori di movimento. Ormai tutti si sono quindi adattati a quello che parebbe essere uno standard necessario a soddisfare proprio tutti, ma soprattutto quella fetta di pubblico "casual" che si avvicina a questa passione in punta di piedi, cercando giochi non troppo complicati ma fisicamente immersivi, proprio come Wii Sport ha insegnato ad essere. Quella parte di pubblico attende la futura telecamera Kinect con entusiasmo e trepidazione, mentre gli utenti storici, quelli hardcore che si trovano a proprio agio anche con un pad da 12 tasti, sono ancora molto titubanti sulle eventuali applicazioni del motion sensor applicato a generi a loro più consoni e familiari (shooter, FPS e così via). Microsoft conosce bene questa parte del proprio pubblico, la stessa che ha da sempre coccolato e educato con i suoi "mostri sacri" Gears of War ed Halo, e, pur avendo sempre affermato di voler traghettare anche questo zoccolo duro d'utenti verso questi nuovi lidi, la line up di lancio strizza decisamente più l'occhio ai giocatori Casual. Difficile era immaginare che i primi segnali di un Kinect non semplicemente indirizzato ad essere solo un'attrazione per bambini e famiglie, ma un mezzo innovativo attorno al quale costruire nuovi generi, anche Hardcore, potesse arrivare dal sonnolento Giappone (almeno in questa generazione di console). Durante il Tokyo Game Show, infatti, gli sviluppatori nipponici hanno sollevato il velo su una serie di titoli che sembrano pensati e sviluppati attorno alla figura del videogiocatore navigato. Vediamo di fare il punto della situazione.
Child of Eden
Partiamo proprio da questo titolo perchè ben augurante, visto il produttore e realizzatore: quel Tetsuya Mizuguchi che tanto ha dato al mondo dei videogiochi fin dai suoi esordi su Sega Rally. Precursore dei tempi con il gioco musicale di Space Channel Five, si è successivamente iscritto all'albo degli "Dei" con quella perla assoluta che fu REZ, uno shooter psichedelico che sfruttava l'azione del giocatore per influire attivamente sulla musica e gli effetti visivi che produceva. Child of Eden è a tutti gli effetti l'erede spirituale di quel REZ (apprezzabile anche oggi su Xbox Live Arcade) visto che condivide con il suo gameplay molti punti: anche in questo caso è il giocatore che va a modificare attivamente il comparto audio e video grazie alle sue performance.
Si tratta ancora una volta di uno shooter, ma in questo caso si dovranno utilizzare le braccia per mirare e sparare direttamente su schermo, cambiando arma con un battito di mani. Child of Eden sarà composto da 5 livelli chiamati "Archivi", ognuno dei quali rigiocabile tramite un sistema di punteggi. Ad ogni partita, il tema visivo di ognuno degli Archivi cambierà in base alle prestazioni del giocatore, dando origine ad una delle sinestesi più intriganti dai tempi del precursore REZ: musica, effetti e gameplay si fondono in un unico concetto, creando ancora una volta una visione innovativa del "mezzo" videogioco. Child of Eden, presentato per la prima volta all'E3 2010 ha già vinto premi come miglior gioco per Kinect e miglior rhythm game. Più di una speranza, quindi.
Codename D
Uno dei giochi presentati all'ultimo Tokyo Game Show per Kinect è invece frutto della collaborazione tra Microsoft Game Studios e i Grasshopper Manufacture di Suda51, già mente a capo di Killer 7 e No More Heroes, e si intitolerà Codename D. Nel suo ultimo (e ancora una volta delirante) gioco prenderemo il controllo di un moderno cacciatore di spiriti in grado di farli esplodere, apparentemente mediante l'utilizzo di una palla da baseball. Il protagonista, molto giovane, indossa infatti jeans ed un cappellino tipicamente yankee ed appare dal trailer propenso ad utilizzare palle da baseball come arma da lancio.
Quello che fa ben sperare riguardo all'utilizzo di Kinect sono le parole stesse di Suda 51, che dichiara di essere concentrato esclusivamente sul funzionamento della telecamera in funzione del gameplay, senza considerare controller alternativi. Lo stesso No More Heroes, infatti, poteva utilizzare sia il telecomando Wii che il Classic Controller, e questo sistema di controllo ibrido ha forse inficiato sulla qualità generale di uno dei due. Suda 51 non vuole commettere lo stesso errore e si sta gettando a capofitto solo sull'interazione del corpo con Kinect. Sicuramente uno dei titoli più intriganti, anche perchè in questo gioco c'è il contributo diretto di Microsoft Game Studios che considera Codename Damned (questo il titolo completo) come una delle sue punte di diamante della lineup 2011 per Kinect.
Project Draco
Questo titolo, il cui nome fa tornare alla memoria gloriosi titoli del passato, ha dalla sua una serie di premesse tutt'altro che secondarie: Project Draco è infatti prodotto presso Grounding Inc., sviluppatore interno di Microsoft of Japan nato dalle ceneri del glorioso Team Andromeda, software house una volta appartenente a SEGA che diede i natali ad alcuni dei migliori giochi visti su Saturn: la saga di Panzer Dragoon. Solo questa introduzione, unita al titolo stesso di questo futuro gioco per Kinect, farà sicuramente battere forte il cuore di molti appassionati e fan SEGA dei bei tempi d'oro, visto che le citazioni dallo stesso Panzer Dragoon si sprecano fin da questi primi scampoli.
Basta visionare il video di presentazione (rilasciato al Tokyo Game Show 2011), per fugare ogni dubbio. I più attenti noteranno immediatamente che i primissimi secondi dell'intro di Project Draco sono identici a quelli iniziali di uno dei livelli del primo Panzer Dragoon, nel quale la visione in soggettiva del terreno sotto i nostri piedi lascia spazio ad una visuale più aperta e vasta. Primo indizio. Appena vengono mostrati i protagonisti del gioco torna alla mente subito lo stile ed il character design tipico dei giochi Andromeda, un misto di fantasy futuristico e medievaleggiante, con vestiti di cuoio, drappi e cappelli visti e rivisti addosso ai personaggi di tutti i Panzer Dragoon. Secondo indizio. Infine lo shock emozionale, quando entrano in azione i draghi sputando dalla bocca un raggio energetico azzurro. Terzo indizio. Yukio Futatsugi, padre della serie, confida che buona parte del gameplay di Project Draco utilizzerà Kinect anche per allevare e far sviluppare il nostro bestione da combattimento. Sta per tornare Panzer Dragoon? E' ancora presto per dirlo, ma di certo non vediamo l'ora di farci un bel giro su questi bestioni!
Haunt
Il quarto titolo è un altro progetto Microsoft of Japan, che conferma così essere molto attiva ed in prima linea per riuscire a portare su Kinect una ludoteca hardcore. Gli sviluppatori ai quali è stato commissionato il progetto sono i giapponesi NanaOn-Sha, già autori, tra gli altri, della saga di PaRappa de Rapper e molti giochi dedicati ai Tamagotchi. Haunt, questo è il nome, è sicuramente il più misterioso (in tutti i sensi) tra tutti quelli presentati al recente Tokyo Game Show.
Le poche informazioni rilasciate ed il filmato riescono però a darci un'idea abbastanza precisa di quello che ci si presenterà agli occhi (ed alle mani) l'anno prossimo. Si tratta fondamentalmente di un titolo a metà strada tra una sorta di Professor Layton ed un moderno Luigi's Mansion. Ambientato infatti in una casa infestata, vede i giocatori protagonisti nel cercare di risolvere indovinelli ed enigmi alla scoperta di tutte le misteriose location della paurosa magione. Lo stile non è serio e realistico, ma piuttosto cartoonesco ed abbastanza colorato da lasciar presupporre che il suo scopo principale non sarà quello di spaventare, ma piuttosto di creare una location adatta al tipo di gameplay proposto. Tutto da scoprire!
Steel Battalion: Heavy Armor
Se Project Draco ha saputo sicuramente attirare l'attenzione dei vecchi fan SEGA, c'è un titolo che invece farà palpitare i cuoricini dei ragazzi che hanno amato la prima Xbox, stiamo parlando di Steel Battalion: Heavy Armor! Sviluppato dai ragazzi di From Software, già creatori di alcuni grandi giochi come Demon's Souls e Otogi, l'originale Steel Battalion per Xbox fu mal distributo (ed ancora meno venduto) a causa del suo pregio principale: un enorme, massiccio e cattivissimo controller che riproduceva a dimensioni naturale il cockpit di un vero mach giapponese, con tanto di leve, tasti, cloche, bottoni, pedali e chi più ne ha più ne metta, presentato in quell'indimenticabile E3 2002.
Il nuovo capitolo di Steel Battalion è ancora una volta un vero e proprio simulatore di robot da guerra e ci vede protagonisti in un prossimo futuro, anno 2082, nel quale le principali potenze economiche si contendono il controllo delle maggiori fonti energetiche del pianeta, e sono in costante guerra tra loro. Il genere, tipicamente nipponico, vanta una lunghissima e gloriosa tradizione grazie a titoli del calibro di Gun Griffon, Virtual On, Zone of The Enders, numerossissimi titoli ispirati a Gundam ed i vari robot giapponesi, nonchè il recente Chromehounds proprio per Xbox 360 e sempre sviluppato da From Software. Le premesse per un titolo "tosto" ci sono veramente tutte, anche perché il team ha detto di non voler ricorrere ad alcun tipo di controller fisico, ma di volersi affidare completamente a Kinect per riprodurre i controlli del Mech. La sfida é ardua e le aspettative sono molto alte.
Rise of Nightmares
L'ultimo gioco che andiamo a mettere sotto la lente di ingrandimento è una produzione ancora una volta giapponese, questa volta sotto lo sviluppo diretto di SEGA in persona. Il design generale e il look riportano immediatamente alla memoria un altro gioco horror prodotto da SEGA, anche se sviluppato in occidente, quel Condemned che tanto appassionò gli amanti dei FPS di ambientazione truculenta e violentemente pulp. A differenza di Haunt, il titolo SEGA appare decisamente votato ad un'audience adulta, con scene tagliate e montate in puro stile Ju-On (o tutti gli horror succeduti, in pratica) votati a impaurire e intimorire lo spettatore con suoni improvvisi ed acuti, immagini distorte e visioni disturbanti.
"Wake up to a new wave of horror" recita il trailer, e lo sviluppatore conferma che il loro rappresenterà una sorta di rivoluzione per il genere, proprio come Resident Evil e Silent Hill fecero all'epoca nel genere survival horror, prima della svolta prettamente shooter che non tutti hanno apprezzato. Se dovessimo accostare Rise of Nightmares a una produzione recente, verrebbe sicuramente in mente l'ottimo Forbidden Siren che faceva del thriller psicologico e della sopravvivenza degli elementi chiave, mescolati ad un'intrigante avventura da scoprire e gustarsi, però. Rise of Nightmares sembra essere proprio questo, un first person horror-adventure, che si spera possa soddisfare giocatori adulti desiderosi di tornare ad un genere "puro" e crudo come quello dei primi survival, senza compromessi, ma questa volta con un gameplay totalmente inedito, che sfrutterà l'uso del corpo stesso, della voce e dei nostri movimenti su schermo.
Kinect Hardcore
Questo speciale rappresenta una sorta di memorandum per riorganizzare le idee riguardo ai recenti giochi "adult-oriented" per Kinect presentati alle ultime fiere dei videogiochi a giro per il mondo. Perchè farlo? Innanzitutto perchè serve a fare il punto sulla situazione su questa nuova periferica anche per chi volesse sperimentarla, a partire dal 2011 (visto che i giochi presentati usciranno tutti il prossimo anno), con titoli dedicati più direttamente ad un pubblico più scafato. E' ovvio, nonchè intuibile dal punto di vista del mercato, che questo Natale la telecamera Microsoft servirà a Xbox 360 per cercare di attrarre quella fetta di pubblico che altrimenti si sposterebbe su motion control alternativi, e quindi per la maggior parte casual gamer, famiglie, bambini. La seconda fase, però, sembra attrezzarsi con l'entrata in scena proprio dei giochi dedicati agli utenti di vecchia data, che vorranno accantonare per un po' balli di gruppo e sport vari. In attesa di poterceli gustare dal vivo, e di saperne di più, era quindi giusto e doveroso aprire una finestra futura proprio su questa parte ancora misteriosa e "work in progress" della lineup Kinect, anche per l'origine orientale e, decisamente, inattesa di quest'ondata di titoli. Come si dice in questi casi, rimanete sintonizzati su questo canale!