11

BlizzCon 2010: un borsino

Gli alti e i bassi dell'appuntamento annuale con World of Warcraft, StarCraft e Diablo!

SPECIALE di Umberto Moioli   —   26/10/2010

Si è concluso anche per questo 2010 l'appuntamento californiano con la due giorni ospitata da Blizzard Entertainment ad Anaheim. L'occasione è stata ancora una volta di quelle imperdibili, un misto di alcuni dei migliori videogame disponili sul mercato e dell'entusiasmo che solo un numero crescente - quest'anno circa 20'000, ci è stato detto - di fan può garantire per davvero. Un capolavoro di marketing che unisce appuntamenti di grande interesse, formativi tanto per un utente quanto per un giornalista quanto per un addetto ai lavori, con una quantità impressionante di partner commerciali, volantini, adesivi e simili che tutti gli accorsi si dimostrano perfettamente a loro agio nel ricevere alla fine di qualche enorme coda.

BlizzCon 2010: un borsino

Serpentoni di gente che ordinatamente portano alle aree per gli hands on, per mangiare, per farsi firmare una copia dell'ultimo libro di World of Warcraft e praticamente per qualsiasi altra attività uno possa desiderare di fare dopo essere entrato, previo pagamento del preziosissimo biglietto, nell'ottimo centro congressi che ospita l'evento. Per mettere assieme le idee, consapevoli che comunque qualcosa ci saremmo scordati, per quest'anno abbiamo deciso di non compilare un normale articolo dedicato al costume, a quanto accaduto di altro rispetto alla nuova classe di Diablo III oppure agli ultimi contenuti aggiuntivi per StarCraft II, ma di fare un borsino di ciò che più ci è piaciuto e di quello che invece, in numero minore ma comunque presente, ancora troviamo migliorabile all'interno di una realtà che di anno in anno assume dimensioni sempre superiori e tra qualche tempo, quando Blizzard sarà infine arrivata anche sui sistemi di gioco casalinghi, non potrà che imporsi sempre più come una l'appuntamento leader tra quelli mono-softco.

Su...

BlizzCon 2010: un borsino

I panel, gli approfondimenti e l'interazione con gli utenti - La cosa migliore del BlizzCon, anche quest'anno, è certamente stata la grandissima qualità degli incontri organizzati da Blizzard. Non si tratta solo degli annunci, sempre succosi, ma di come i team di sviluppo vengano preparati e portati sul palco con approfondimenti e disquisizioni relativi alla realizzazione dei giochi. Che si parli di come vengono trasposti in tre dimensioni gli artwork di World of Warcraft o di quale lavoro venga fatto per ottimizzare l'interfaccia di Diablo III, di come si prepari l'ultima patch per StarCraft II o della gestione cross-media delle proprietà intellettuali Blizzard, i relatori si dimostrano sempre preparati, con pochi minuti di discorso a testa centrati sull'argomento e supportati da materiale video-fotografico efficace e molto spesso inedito. Le sessioni di domande e risposte con i fan, poi, sono al contempo un momento spassoso per i modi e tempi non sempre compostissimi, e una fonte di nuove informazioni richieste dagli utenti più appassionati, i conoscitori più irriducibili dei titoli.

BlizzCon 2010: un borsino

Il più grande lan party del mondo? - Tanto per i giornalisti accorsi da ogni parte del Globo quanto per il pubblico pagante, uno degli aspetti migliori del BlizzCon è la tranquillità con cui Blizzard mette a disposizione dei presenti centinaia e centinaia di computer, una distesa impressionante di macchine, monitor, mouse, tastiere e cuffie con installate le ultime demo e beta dei giochi, spezzoni di gameplay altrimenti impossibili da provare e spesso realizzati apposta per l'occasione. Il sistema di abilità di Diablo III con i tre alberi classici? Se non lo avete provato nel corso del BlizzCon 2008 non lo farete mai più, perché è stato modificato al punto da essere ora irriconoscibile. Se gli appuntamenti, le interviste e le sessioni di approfondimento sono la fonte maggiore di informazioni, state pur certi che saranno gli hands on i momenti che racconterete con maggior intensità una volta tornati a casa.

BlizzCon 2010: un borsino

I franchise in altri media - I tre universi di gioco della storia moderna di Blizzard sono diventati enormi macchine da soldi che vengono sfruttate con regolarità anche in ambiti ulteriori rispetto a quelli videoludici. Al BlizzCon le possibilità di aprire il portafogli si declinano sia all'interno del negozio ufficiale, una fonte di gadget come il quest'anno richiestissimo vinile di StarCraft II, che in quelli di partner come Jynx o BradyGames, pronti a presentare in anteprima alcuni degli oggetti più nerd mai ideati dall'uomo. Iniziative gratuite come il face painting, la distribuzione di adesivi, fumetti, carte collezionabili e simili oppure giochi a premi organizzati sempre rigorosamente a tema, chiudono un panorama di contorno che viene messo in secondo piano solo da un'altro aspetto centrale per la buona riuscita della manifestazione...

BlizzCon 2010: un borsino

La community - Delle due serata che il BlizzCon chiede di passare nel convention center di Anaheim, quella animata dal concorso per i costumi meglio realizzati batte in modo piuttosto schiacciante, a vedere di scrive, il concerto del sabato, quest'anno segnato dalla presenza dei Tenacious D. La community è sempre fantastica, colorata e spesso in maschera, pronta a urlare a ogni singolo sospiro di qualche rappresentante di Blizzard - anche in modo eccessivo - al punto da mettere in scena un delirio fanboy davvero immancabile e permettendo una serie di duetti, spesso urlati, con i relatori.

BlizzCon 2010: un borsino

Riforniti di continuo - Il cibo per la stampa, al BlizzCon, non manca mai: a partire dalla colazione - che già è stata fatta in albergo, a regola, ma uno può allungare una volta arrivato sul posto - fino ad arrivare al pranzo e poi allo "spuntino" pomeridiano, in foto, gli ospiti sono messi in una condizione di simil allevamento intensivo, gonfiati a suon di zuccheri, bibite gasate e salse assortite, come nella miglior tradizione statunitense. Alla fine, comunque, non si viene per fortuna condotti al macello.

… e giù

La cerimonia di apertura - Solitamente l'inizio dei lavori è il momento più importante, quello dove vengono introdotti i motivi di discussione dei due giorni successivi.

BlizzCon 2010: un borsino

Quest'anno Mike Morhaime, presidente di Blizzard, è salito come al solito sul palco e, come al solito, ha snocciolato cifre mostruose - se i giocatori di WoW si mettessero in fila fuori da Disneyland, lo impegnerebbero per cinque mesi - alzando i giri dei presenti al punto da lasciare un pubblico caldissimo a Chris Metzen, altra figura chiave in Blizzard e uno dei più sfruttati davanti alle telecamere, che si è esibito in un lunghissimo giochino durante il quale ha listato una serie di riferimenti chiave nella vita di ogni geek che si rispetti, per poi annunciare senza alcun tipo di apparente connessione l'ultima classe di Diablo III e le Battle Arenas dello stesso. Bella la classe, bellissimo - sembra - il gioco, molto ma molto meno la lunga scenetta che ha portato a una rivelazione inevitabile, telefonata considerando che tutti sapevano il nome dell'approfondimenti subito successivo: "A Hero Emerges". A conti fatti Chris Metzen ha probabilmente voluto urlare: "continuare a restare dei geek, i migliori, abbiamo bisogno dei vostri soldi per costruire la prossima statua gigante nei nostri studi di Irvine. E magari di annunciarvi un gioco nuovo il prossimo anno; se fate i bravi".

BlizzCon 2010: un borsino

L'hardware che mancava - In un panorama PC che vede Blizzard in compagnia di altri pochi nomi - Valve, Bioware in parte e non molto altro ancora - a capeggiare il fronte "PCista" nord americano, ci si aspetterebbe una presenza massiva dei produttori di hardware, pronti a mostrare agli appassionati - che loro clienti lo sono per forza - le ultime novità. E in effetti aziende come Asus, Nvidia, Intel, SteelSeries e Razer erano anche presenti, peccato che non abbiano sfruttato la bella opportunità per fare niente di diverso che un po' di promozione e la disposizione di qualche schermo per giocare in 3D... nulla che già non si conoscesse, nessuna possibilità di sentire anche loro partecipi delle discussioni, magari ad hoc, insomma un'occasione persa.

BlizzCon 2010: un borsino

Il Pro Gaming - Ok non è possibile far finta che Warcraft III e World of Warcraft come sport competitivi non esistano - perché il primo avrà un quarto capitolo prima o poi e in certi paesi, come in Cina e Sud Corea, è ancora più che giocato, mentre il secondo è quello che porta avanti la baracca - però il catalizzatore di tutti gli sforzi in termini di esport all'interno del BlizzCon 2010 non poteva non essere StarCraft II. E in effetti l'idea di un torneo mondiale non era affatto malvagia così come la selezione ha portato alcuni tra i giocatori migliori accompagnati da ottimi commentatori, però quella che è mancata è stata la voglia di dare al tutto grande risonanza, la possibilità di guardare ogni singolo incontro da parte di chi era connesso da casa in streaming o per la stampa di incontrare i giocatori - la foto di TheLittleOne qui accanto è stata fatta per un incontro fortuito fuori dalla press room. Insomma per vedere il massimo dell'esport bisogna continuare, almeno per ora, a comprare gli abbonamenti su GomTV.

Trono ammuffito - Nel 2008 per celebrare Wrath of the Lich King era disponibile un enorme trono su cui sedersi per farsi fotografare con casco e spada. Oggi, lo stesso soggetto di mille foto è ancora presenza senza essere stato sostituito da qualcosa di simile ma a tema Cataclysm. Sarà per la prossima volta per un nuovo ricordo fotografico...