Versione testata: Xbox 360
Si ripropone nel 2011 un nuovo episodio della lunga sfida tra le due maggiori serie tennistiche in ambito videoludico, ovvero Top Spin e Virtua Tennis. Come detto tante altre volte, i due giochi in questione si pongono come prodotti derivanti da un'interpretazione alquanto diversa del tennis e dello sport in generale, nella sua declinazione video: simulazione complessa e stratificata per quanto riguarda la serie 2K, intrattenimento veloce e immediato, adrenalinico e piegato alle esigenze della scuola arcade - nella cui accezione più classica ha le sue origini - per il gioco Sega. Abbiamo visto come con gli anni il processo di evoluzione dei videogiochi abbia portato sempre più all'abbattimento dei confini rigidi tra le categorie, in un superamento delle logiche di genere che tende a rendere sempre più globale la simulazione anche per i giochi sportivi, sempre più rappresentazioni "a tutto tondo" dello sport, pur mantenendo il contatto con la loro essenza puramente ludica.
Così è stato per i giochi di calcio, nella perseveranza dei diversi punti di vista caratteristici delle serie, o di qualsiasi altro sport in videogioco. E' arrivato il momento per la dissoluzione della dicotomia simulazione-arcade anche nel tennis? Top Spin 4 dal canto suo ha già fatto il suo bel passo in avanti da questo punto di vista proponendo un approccio decisamente più accessibile alla sua particolare meccanica di gioco e completando in buona parte un processo evolutivo verso la sua completezza formale e concettuale, nei limiti attuali. Dunque per Virtua Tennis 4 si tratta di riuscire a saltare al di sopra dell'asticella posta dal gioco 2K, o almeno alla stessa altezza ma con stile diverso. Le premesse intanto sono ottime, dopo il capitolo "2009" sviluppato da Sumo Digital, la guida torna in mano agli sviluppatori dell'originale, ovvero AM3. Quello che appare chiaro da questa prova sul quarto capitolo della serie Sega è il mantenimento della particolare visione arcade del tennis da parte del produttore nipponico, rimandando i giudizi alla prova sulla versione definitiva questo al momento possiamo dire: Virtua Tennis 4 non rinnega le sue origini, proponendosi al massimo come evoluzione, ma non certo come rivoluzione, della serie.
Immediatezza nipponica
Prima di tutto la cornice: una romantica e variopinta presentazione animata introduce, con il dovuto "spirit" nipponico, al gioco vero e proprio, inserendoci subito nella mentalità giusta. Siamo ben lontani dalle presentazioni anonime o spesso ridicolmente seriose di altre produzioni simili, le pennellate di colore accompagnate dalla canzoncina che seguono l'apparizione del logo Sega rientrano pienamente nello spirito "Virtua", con un ottimo avvio. Allo stesso modo, il menù delle opzioni accompagnato dalle classiche voci in stile Sega ci fanno sentire a casa, sebbene alcune scelte iconografiche in particolare nei menù legati al "Tour Mondiale" siano piuttosto indecifrabili nel loro ermetismo.
Le opzioni sono quelle classiche della serie, con la possibilità di affrontare match d'esibizione in singolo o doppio, single player o multiplayer, la modalità Arcade che pone una sfida progressiva contro vari tennisti a difficoltà variabile all'interno di diversi tornei, l'allenamento, i "party game" costituiti da una nutrita serie di divagazioni sul tema tennistico - a tutti gli effetti mini-giochi alternativi a base di palla e racchetta - e infine il Tour Mondiale che rappresenta la classica carriera, nella quale creiamo un giocatore personalizzato e lo lanciamo nel circuito mondiale tennistico nel tentativo di scalarne la classifica. Quest'ultima è ovviamente, per quanto riguarda il single player, l'opzione più profonda e studiata nonché la più interessante per chi ha intenzione di dedicarsi al gioco da solo. Si tratta di spostarsi all'interno di una vasta mappa tra le varie location che ospitano gli eventi tennistici in tutto il mondo, portando avanti le sfide poste in ogni luogo e spazianti tra match d'esibizione, tornei o prove più particolari e cercando in tal modo di acquistare punteggio sul ranking internazionale. C'è sullo sfondo una gestione quasi manageriale del tennista, con la scelta degli impegni da prendere, la sua progressione in termini di prestanza fisica e abilità tecnica e tattica e il corretto bilanciamento di sforzo e riposo per mantenere la corretta forma.
Anima arcade
Passa il tempo ma resta pressoché immutata l'anima arcade che caratterizza Virtua Tennis 4, una cosa che si percepisce già dalle prime schermate dei menù ma che si conferma con forza una volta scesi sul campo. Venendo da sessioni prolungate a Top Spin il cambiamento è netto e alquanto disorientante, sulle prime, di fatto il gioco Sega rappresenta in un certo senso una visione più classica della riproduzione del tennis in videogioco, nella quale semplicemente ci troviamo a correre incontro alla palla e premere un tasto, dando direzione al colpo, per vedere la sfera tornare subito dall'altra parte del campo. Nessun tempo di attesa e di caricamento del colpo necessario, semplicemente corsa e pressione del tasto, con l'unica caratteristica strategica riservata alla scelta del colpo e ovviamente alla direzione da impartire alla pallina. A questo proposito, ogni tasto corrisponde a un particolare tipo di effetto, come da tradizione, tra tiro piatto, liftato, lob e colpo portato con forza. Ad una struttura più snella corrisponde d'altra parte anche una maggiore velocità di gioco rispetto al concorrente 2K, cosa ben percepibile fin dai primi secondi sul campo, con ritmi di scambio a volte un po' innaturali in particolare per quanto riguarda appunto la capacità di arrivare sulla palla e colpirla più o meno precisamente da posizioni ben defilate, prolungando le sessioni a velocità molto sostenute, ma d'altra parte è questo il bello di Virtua Tennis. Sono disponibili nel roster un buon numero di stelle internazionali del tennis, tratte più o meno da tutti i paesi partecipanti al circuito massimo di questo sport, sia per quanto riguarda il settore maschile che quello femminile.
Colpi proibiti
Quella che potrebbe rappresentare una caratteristica determinante per il successo di Virtua Tennis 4 è inoltre il supporto per le periferiche di motion sensing di PlayStation 3 e Xbox 360, ovvero rispettivamente Move e Kinect, il cui utilizzo dovrebbe cambiare radicalmente la fruizione del gioco. Utilizzando queste infatti non solo cambia il gameplay, basandosi principalmente sulla simulazione dei colpi con la racchetta - mentre il movimento del tennista è automatico, con la sola eccezione dello spostamento verso la rete per la volée - ma si modifica lo stesso punto di vista, in modo da inquadrare al meglio la palla e dare una maggiore impressione di "soggettiva" dagli occhi del tennista. In questa prova, tuttavia, non è stato possibile utilizzare le periferiche in questione, dunque rimandiamo alle sessioni successive una loro valutazione più approfondita.
Il controllo tradizionale si dimostra invece estremamente veloce, ricettivo e intuitivo come da tradizione, diciamo anche semplicistico se paragonato al complesso e profondo sistema adottato da Top Spin. Per quanto riguarda l'aspetto estetico, si conferma lo stile arcade puramente "AM3" di Sega, con una grafica molto colorata e fluida, campi e stadi ben realizzati e animazioni buone (non sembrano molto personalizzate però quelle riferite ai grandi campioni selezionabili), sebbene i modelli poligonali dei giocatori abbiano probabilmente bisogno di un ulteriore lavoro di rifinitura e in generale si dimostrino un po' al di sotto, qualitativamente parlando, del livello imposto dai corrispettivi di 2K Czech in Top Spin 4. Il colpo d'occhio rende un'impressione meno realistica rispetto al concorrente diretto, ma d'altra parte va anche preso come stile caratteristico della serie - vedere in proposito la classica pallina con la scia - e indubbiamente piacevole.
CERTEZZE
- Veloce e immediato come da tradizione
- Il Tour Mondiale fornisce buona sostanza al single player
- Il supporto al motion control sembra ben studiato
DUBBI
- Top Spin a questo giro pare decisamente più completo e profondo
- Ancora qualcosa da aggiustare per quanto riguarda i modelli dei tennisti
- Non si vedono evoluzioni epocali tra gameplay e aspetti tecnici