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Gli zombi invadono il web (e non solo)

Anteprima del nuovo doppio progetto di Undead Labs e intervista esclusiva a Jeff Strain, leader del team

INTERVISTA di Massimo Reina   —   22/09/2011
State of Decay
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Class3 e Class4 sono i nomi di due 'open-world zombie survival games', come li definiscono gli autori del progetto, attualmente in fase di sviluppo presso gli studi di Undead Labs in esclusiva per Xbox 360. Si tratta di due titoli legati a doppio filo tra loro sia dal punto di vista della storia che del concept, come vedremo più avanti. A differenziarli sarà principalmente la tipologia di gioco: Class3 sarà di base un free roaming offline che supporterà partite in singolo e in co-op fino a un massimo di due giocatori, probabilmente in split-screen. Mentre Class4, che verrà rilasciato dopo, sarà un vero e proprio Massively Multiplayer Online Game.

Gli zombi invadono il web (e non solo)

In entrambe le produzioni non è stato ancora spiegato se si potranno interpretare personaggi predefiniti oppure se, come nei GDR, ci sarà la possibilità di creare da zero il proprio alter ego virtuale. Entrambi i giochi, comunque, saranno ambientati ai giorni nostri, a distanza temporale di poche settimane l'uno dall'altro, in un mondo che non sarà più quello di adesso. I morti sono infatti tornati in vita e attaccano i vivi divorandoli. Non se ne conosce la causa, né si sa ancora se è un fenomeno mondiale o circoscritto in determinate aree della terra. Quello che si sa per certo è che bisogna fuggire, rifugiarsi in luoghi ben protetti e sopravvivere, magari facendo scorta di cibo e acqua e di generi di prima necessità, da difendere con le unghie e coi denti dall'assalto di orde di cadaveri ambulanti. E non solo da loro. Gli zombi, infatti, non saranno il solo e unico pericolo a cui andranno incontro i giocatori. Anche gli altri superstiti dell'olocausto dei morti viventi non saranno da meno.

Mors tua, vita mea

Alcuni di loro, gestiti dalla CPU o da altri videogiocatori umani a seconda di quale dei due titoli si giochi, saranno collaborativi e cercheranno di unirsi a un altro gruppo di umani, ma la maggior parte di essi cercherà di far fuori la fazione opposta per cattiveria, stupidità, volontà di imporre il proprio potere sugli altri o per la necessità di accaparrarsi le risorse altrui per sopravvivere. Mors tua vita mea, si dice. E questa locuzione latina ben si sposerà con l'ambientazione del videogioco. Dunque bisognerà aspettarsi furiose sparatorie, imboscate e attacchi anche all'arma bianca in ogni angolo delle campagne, città o edifici presenti nel mondo ricreato da Undead Labs, con decine di disperati esseri umani.

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Altro elemento di cui tenere conto giocando a Class3 e Class4 sarà la scoperta e la conservazione delle risorse utili a mandare avanti il singolo umano o una intera fazione, e a proteggerla. Ci saranno tanti oggetti da scovare perlustrando ogni angolo di mondo. Cose che prima magari avevano altre funzioni e che agli occhi dei protagonisti della storia narrata passavano inosservati, ora potranno diventare vitali, assumere delle funzioni inimmaginabili fino a qualche settimana prima. Pensate a pile di vecchie pedane da rompere e utilizzare per accendere dei fuochi coi quali scaldarsi o cucinare. Blocchi di lamiere ricavate da automobili distrutte per realizzare scudi o fortificazioni. Ci saranno aree abbandonate piene di palazzi, case, macchine, camion, negozi, dove recuperare benzina per i propri veicoli o per i generatori di corrente, cibo per sé e per i propri amici, armi da fuoco, proiettili, medicinali e attrezzature da campeggio come lampade a olio, fornetti a gas, etc. Gli sviluppatori promettono di dare ai giocatori, in questo senso, la possibilità di entrare liberamente in ogni edificio.

L’arte della sopravvivenza

Il concetto di sopravvivenza in scala globale è dunque quello che ha ispirato gli sviluppatori. L'orrore, sostengono loro, è maggiore quando esso si manifesta in una situazione normale a cui siamo abituati. La presenza di un qualcosa di alieno in un contesto normale, di vita quotidiana. E non dipende solo dalla presenza di creature ostili: può essere correlato alla fame, alla sete, alla mancanza di serenità. Proprio per queste ragioni non dovrà sembrare insolito ai giocatori il fatto che abbattere le orde di morti viventi non sarà la vera fase avventurosa.

Gli zombi invadono il web (e non solo)


All'inizio dell'outbreak ci si potrà muovere di soppiatto per evitare questi ultimi, oppure li si potrà affrontare a viso aperto a colpi di ascia o di pistola per farsi largo fra le loro fila e fuggire. I problemi nasceranno dopo, quando bisognerà dormire e per farlo occorrerà cercare un luogo sicuro. O quando ci si dovrà rifocillare. Il tutto verrà amplificato ovviamente in Class4 e dunque giocando sul web. Lì, insieme a decine di altri utenti umani, sarà davvero dura vivere. Se in Class3 gran parte dei superstiti alla catastrofe, come detto prima, saranno gestiti dalla CPU, essi saranno probabilmente in numero minore rispetto a quelli che, guidati da altri giocatori, saranno invece online. Diventerà ancora più importante quindi non solo scegliere bene con chi allearsi, ma anche come gestire la propria fazione. Per esempio pianificare dove costruire un campo base, quali elementi utilizzare per rendere l'area sicura, dove posizionare una mitragliatrice e una torretta e dove invece un campetto da coltivare, quali persone fare entrare e quali no, dove stoccare il materiale raccolto e dove inserire trappole esplosive piuttosto che trappole anti uomo/zombi. Quali incarichi attribuire a elementi specifici della squadra senza scontentare nessuno.

Rapporti umani

I rapporti umani vanno infatti "coltivati" sapientemente al pari di ogni altro elemento di gioco: se è vero che rimanere isolati può comportare maggiori rischi in termini di possibilità di sopravvivenza in caso di attacchi avversi, ma anche meno teste con cui discutere le decisioni prese, in compagnia di altri individui tali rischi vengono un po' attenuati, ma aumentano quelli inerenti tradimenti e diatribe per concezioni diverse sul modo di agire e fare. Far convergere le proprie idee con quelle degli altri, soprattutto nel caso di gioco online, potrebbe insomma creare problemi.

Gli zombi invadono il web (e non solo)

Alcuni personaggi potrebbero per esempio concordare con il capo clan, chiamiamolo così, sui punti della città dove effettuare ricerche di medicinali, cibo e munizioni. Altri magari no. Ci potrebbe essere chi è d'accordo che per trovare in grande quantità delle medicine si dovrebbe andare in un ospedale abbandonato e chi invece suggerirebbe di starci lontano, sia perché sarà stato già saccheggiato, sia perché potrebbe comportare la presenza di numerosi zombi al suo interno.
E dunque consigliare di cercare una semplice farmacia di periferia per lo scopo. In un mondo in preda al caos, le decisioni andranno pianificate con attenzione ma anche senza perdere troppo tempo. Concludendo e prima di lasciarvi con la nostra intervista esclusiva a Jeff Strain, vogliamo abbozzare un primo commento basandoci su quanto fino a ora raccontato. Gestione, tattica, evoluzione dei personaggi, sparatutto. Class3 e Class4 sembrano un gioco con mille sfaccettature. Se riusciranno, ognuno a suo modo, nel loro intento di mescolare tutti questi elementi in maniera logica e funzionale al gameplay, potremmo trovarci di fronte se non a due dei migliori giochi si sempre, certamente fra i più innovativi, e non solo per l'online.

Gli zombi invadono il web (e non solo)

L'intervista a Jeff Strain

Per avere ulteriori dettagli e un quadro generale sui lavori dei due progetti, abbiamo intervistato in esclusiva, grazie a Emily Diehl, la simpatica produttrice del gioco che ci ha permesso di entrare in contatto con lui, Jeff Strain, il leader di Undead Labs. Che, fra le altre cose, è co-fondatore di ArenaNet, ex programmatore di World of Warcraft, ed ha lavorato in Blizzard Entertainment dal 1995 al 2000 anche su prodotti come StarCraft e Diablo.

Buongiorno Jeff e benvenuto sulle pagine di Multiplayer.it.
Salve, e grazie a voi per l'intervista.

Ti va di presentarti a nostri lettori? Tu sei stato lead programmer di Blizzard e hai lavorato al MMORPG World of Warcraft. Parlaci un po' di questa tua esperienza.
Durante la mia permanenza presso Blizzard, devo dire di avere avuto la fortuna di lavorare con alcuni dei migliori talenti mondiali del settore, e di aver avuto modo quindi di apprendere tanto da loro. Proprio lavorando fianco a fianco con questa gente ho capito che in ogni tipo di lavoro bisogna sempre impegnarsi al massimo per ottenere dei risultati di un certo tipo. Mentre molti cercano l'innovazione a tutti i costi, Blizzard punta con successo a creare un gameplay profondo e divertente, ma senza eccessivi cambiamenti, rifinendo quanto di buono già fatto.

Col tuo nuovo team, Undead Labs state lavorando a due progetti in parallelo chiamati Class3 e Class4. Saranno i titoli definitivi dei giochi?
Assolutamente no, sono solo i nomi dati internamente da noi ai progetti. Più avanti annunceremo quelli veri.

Puoi spiegarci di cosa si tratta?
Certamente. Si tratta di due giochi legati fra loro da un doppio comune denominatore: gli zombi e il concetto di sopravvivenza. Class4 ripartirà tra l'altro proprio dalla fine di Class3, per cui gli eventi di Class3 avranno un impatto in quelli di Class4 (non è chiaro però in che modo - ndr). In questi due giochi si dovrà sopravvivere a una autentica fine del mondo, in cui i morti sono tornati in vita. E per farlo non basterà uccidere tutti i nemici visibili sullo schermo e scappare via. Anche perché in realtà non esiste un luogo dove poter fuggire. Tutto il pianeta è così.

Una situazione disperata...
Esattamente. Una situazione talmente disperata in cui l'unica cosa che conta è vivere un altro giorno. E qui entra in ballo il concetto di sopravvivenza di cui parlavo prima: cosa fareste se la società in cui siete abituati a vivere crollasse di colpo e i morti sciamassero per le strade? Sopravvivere non si limiterebbe in quel caso certo solo a uccidere gli zombi, occorrerebbe cercare viveri, medicinali, acqua. E allora come vi comportereste? Andreste nella più vicina stazione di polizia a cercare armi e munizioni per poi con esse difendervi o andreste a cercare beni di prima necessità? Oppure, ancora, vi preoccupereste prima di racimolare cibo e acqua e dopo il resto?

Quindi la raccolta di materiale, la strategia, la pianificazione saranno elementi importanti nel gameplay.
Si, assolutamente. Esplorare il mondo alla ricerca di cibo e medicinali sarà un elemento cruciale dei due giochi. Ma la questione è un'altra: come conservare e usare tutto ciò nel medio e lungo termine? Per esempio, tu riesci a reperire un generatore elettrico portatile: come pensi di usarlo? Genererai corrente da subito per il tuo campo base, o preferirai riservare questa energia per un defribillatore che potrebbe servire nella tenda di soccorso? Centellinerai il consumo di elettricità o penserai intanto al presente, sfruttando fin che puoi ogni goccia di energia? Il giocatore sarà costantemente sottoposto a situazioni del genere, dove dovrà decidere la migliore strategia da adottare, pianificare ogni sua azione, poiché essa avrà poi influenza su quanto accadrà in appresso.

Puoi dirci qualcosa sul mondo in cui ci muoveremo? Che ambientazione ci sarà?
Certo. Partiamo da Class3: esso non sarà ambientato in una grande città o densamente popolata, come Roma o Milano per esempio, ma in un posto più piccolo. Si tratta della città fittizia di McMillanville, che rappresenta la tipica cittadina rurale americana, e nei suoi dintorni. Dovete pensarla di dimensioni simili alle vostre Mantova o Altamura. Per Class4 è invece un altro discorso. Esso avrà un'ambientazione più "mondiale". Sul web espanderemo la portata (del fenomeno), le dimensioni delle aree e terremo conto anche della diversità del mondo.

Puoi dirci qualcosa sul mondo in cui ci muoveremo e sul controllo che avremo sui personaggi?
Class3 sarà ambientato nella città fittizia di McMillanville, che rappresenta la tipica cittadina rurale americana, e nei suoi dintorni. Mentre Class4 è un altro discorso più "mondiale". Molti team di sviluppo ambentano I loro giochi in città fantastiche e futuristiche, opure in metropolis. Ma gran parte della gente non vive in luogh simili. Quindi a noi interessava portare la paura a casa loro, in un ambiente per loro reale, comune.

I nemici saranno solo morti viventi o ci saranno altre creature?
Entrambi i titoli parlano di una sorta di apocalisse, in questo caso a base di zombi, per cui non vi imbatterete mai in lupi mannari o dragoni non morti. Non avrebbe senso. Credo che in un mondo in cui basta poco per essere mangiati vivi da cadaveri viventi, o depredati da altri sopravvissuti senza scrupoli, ci siano già di per sé abbastanza nemici da tenere d'occhio. Poi mettiamoci anche lo stress per la situazione di costante pericolo, la ricerca di beni di prima necessità, etc, a creare non pochi problemi ai giocatori.

Parlando solo di Class4 e quindi dell'online. Si potranno creare dei clan nel gioco?
Certamente.

Ci sarà una crescita dei personaggi e la possibilità di combinare oggetti come negli RPG?
Per adesso preferirei non rispondere.

Allo stato attuale dei lavori, qual'è la cosa di cui sei più soddisfatto?
Al momento direi che sono molto soddisfatto della libertà d'azione che in nostro open world garantirà agli utenti. Ho giocato praticamente a tutti i videogiochi sugli zombi possibili e immaginabili, e molti di loro, anche se belli, erano limitativi. Non potevi muoverti liberamente, agire in maniera non prefissata. Invece io volevo poter andare dove mi pareva. Credo che avere la possibilità di girovagare liberamente per esplorare ogni area presente in un gioco, poter andare alla ricerca di oggetti e cibo, pianificare strategie di difesa ma anche per la costruzione di un rifugio sia qualcosa di eccezionale che completa l'esperienza. Penso che tutto ciò sia una bella novità in un tipo di gioco del genere e questo mi rende particolarmente orgoglioso.

Jeff, dicci qualcosa che non hai ancora mai rivelato a nessuno a proposito di Class3 e Class4.
Mmhhh, bella domanda. Okay... va bene. Nel mondo dei due giochi ci sono un paio di varianti di zombi. Uno di questi si chiama Screamer, e ha una peculiarità: in pratica ruota la sua testa all'indietro, gettandola letteralmente alle proprie spalle (ha forse il collo spezzato? -ndr) e non appena vi vede inizia a strillare. Emette un urlo sgradevole ma al contempo terrificante. In questo modo attirerà l'attenzione di ogni morto vivente nelle vicinanze. Se ve ne trovate qualcuno vicino, iniziate a scappare a gambe levate!

Puoi dirci approssimativamente quando il primo dei due progetti vedrà la luce?
Tutto quello che posso dirti è "non quest'anno". Ma seguiteci perché vi aggiorneremo quanto prima.

Grazie per averci concesso questa intervista, Jeff. Tra l'altro sappiamo che in questo periodo sei molto impegnato. Vuoi dire qualcosa ai lettori di Multiplayer.it prima di salutarci?
Intanto grazie a te per l'intervista e per l'attenzione riservata ai nostri progetti. Ai vostri lettori, che saluto con affetto, dico invece di seguirci sul nostro sito , che anche se al momento non è tradotto in italiano, ma solo in inglese, è di facile comprensione. Così potranno seguire i nostri aggiornamenti. Sono sicuro che anche in Italia ci sono tantissimi appassionati di zombi (lui affettuosamente li definisce "teste morte" -ndr) e sarei felice di averli fra le fila dei nostri futuri fan.