Versione testata: PlayStation 3
Sappiamo tutti che il wrestling più che uno sport è un vero e proprio spettacolo, una sorta di happening collettivo che coinvolge tanto il pubblico quanto gli stessi "lottatori" che più che abili sportivi sono dei veri e propri attori, capaci di trasmettere col corpo tutte quelle emozioni che il loro faccione tirato spesso non riesce a emanare. In un contesto come questo è naturale che arrivassero alla ribalta videoludica e sportiva quegli sport "di contatto" che fanno della lotta, quella vera, la propria ragion d'essere.
Accanto al pugilato negli ultimi anni si sono quindi affacciate le Arti Marziali Miste, ovvero combattimento mani e piedi con protezioni minime, brutalità, ultraviolenza e ovviamente spettacolarità estrema. Uno sport di contatto totale iper tecnico, che dopo il buon successo delle precedenti edizioni, tutte all'insegna del realismo simulativo, torna con questo terzo capitolo, in uscita nei primi mesi del 2012, tentando di ampliare l'offerta di gioco e nello stesso tempo cercando di venire incontro a tutti i tipi di giocatori, sia i veterani del franchise che quelli pronti solo ora a salire sull'ottagono.
La ruota della sottomissione
La copia preview giunta in redazione di UFC Undisputed 3 non ci ha permesso di testare le varie modalità di gioco, di saggiare la progressione della carriera e il comparto online, ma ci ha dato la possibilità di accedere ai cosiddetti match veloci, potendo quindi variare tutta una serie di parametri, dalla categoria di peso dei lottatori sino alla federazione, passando per il set di regole applicate e il livello di difficoltà. La voglia di rendere appetibile questa simulazione "di nicchia" è da subito visibile al momento di scegliere cosa giocare. Ci viene chiesto di decidere se utilizzare uno schema tasti per le transizioni facilitato o quello classico PRO.
Scegliendo il primo viene meno la necessità di compiere tutto quel complesso schema di rotazioni e contro rotazioni con lo stick destro, ora basta un semplice su e giu (o destra e sinistra) per compiere prese, evasioni, schienamenti e via dicendo. Allo stesso modo per portare a termine una sottomissione è stato inserito un minigioco legato ad un indicatore presente sullo schermo, regolato dallo stato di salute e dalle statistiche personali di ogni atleta. In pratica, quando un lottatore inizia una mossa per imprigionare un avversario dopo la pressione dello stick destro, un "percorso" di forma ottagonale viene visualizzato al centro dello schermo. Si innesca quindi una sorta di corsa al gatto col topo in cui l'indicatore di chi sottomette deve sovrapporsi a quello del sottomesso e viceversa. Se ci riesce colui che attacca, immobilizza del tutto l'avversario o gli procura ingenti danni, se al contrario ha la meglio chi si difende, questi si libera o riesce comunque ad allentare la presa. Un piccolo sacrificio sull'altare della simulazione, ma il tutto funziona bene e si innesta alla perfezione nel gameplay tipico della serie. Per il resto tutto è rimasto come prima, con pugni e calci posizionati sui tasti frontali e le parate e i vari modificatori su quelli dorsali. Sul versante delle opzioni abbiamo come scritto precedentemente diverse opzioni che permettono di customizzare a dovere l'esperienza di gioco, ma soprattutto c'è l'introduzione delle categorie Piuma e Bantam e della cruentissima lega giapponese Pride, facendo così fermare il roster degli atleti allo stratosferico numero di centocinquanta.
Ginocchiate e pugni in faccia
Una volta saliti sul ring il feeling è esattamente quello che gli amanti UFC conoscono, solo che tutto appare più raffinato e veritiero, migliorate sono ora le hitbox di contatto, tanto che come parametro a differenziare le statistiche dei vari lottatori è presente anche il valore di reach ovvero la portata degli attacchi, a rendere quindi palese lo stile di combattimento di ogni singolo lottatore. Inutile dire che la tensione simulativa, il ritmo compassato dei match rende UFC Undisputed 3 un titolo non per tutti, che va giocato avendo bene in testa la seriosità del prodotto, in cui il button mashing è il miglior modo per andare al tappeto, dove lo studio dell'avversario è tanto importante quanto il tempismo e i riflessi pronti. Una terza iterazione insomma che gioca tutte le carte per venire incontro "alla massa", se così possiamo chiamarla, ma che non snatura per nulla le solide basi realistiche di fondo. Tecnicamente poi siamo su altissimi livelli.
La cura riposta da Yuke's nella cosmesi è visibile non solo nei modelli dei lottatori, con animazioni se possibile ancora migliori e soprattutto texture molto dettagliate, con la solita capacità di mostrare i visi tumefatti colpo dopo colpo, quanto negli elementi di contorno, con palazzetti ben fatti ed entrate coreografiche. Ma soprattutto è bello notare che gli arbitri godono di una cura nella modellazione che ha poco o nulla da invidiare a quella degli atleti, benchè essi non siano ovviamente i veri protagonisti del gioco. L'atmosfera è quindi uno dei punti di forza del titolo, e riesce senza dubbio a facilitare l'ingresso nel mood del gioco, rendendo il tutto più appetibile e maggiormente spendibile anche presso una utenza che potrebbe apprezzare poco la rigorosa offerta di gioco. Sensazioni quindi estremamente positive per questo terzo capitolo dedicato alle Arti Marziali Miste. La voglia di arrivare non solo alla piccola nicchia degli appassionati di UFC è palese e non sembra aver diluito l'approccio simulativo del titolo, fermo restando che il nuovo sistema di sottomissione potrebbe far storcere il naso agli appassionati duri e puri di questo sport. Tanta qualità che sembra andare a braccetto con la "quantità"; su questa però torneremo nei prossimi tempi, in occasione della recensione.
CERTEZZE
- Graficamente davvero ben fatto
- Roster completissimo
- Simulativo come da tradizione...
DUBBI
- ...ma il nuovo sistema di sottomissione potrebbe far storcere il naso ai veterani
- Carriera e progressione tutta da valutare