La scena videoludica indipendente orientale è sempre più attiva, con mercati emergenti pronti a dire la propria e portare in tutto il mondo nuove e interessanti opere. Un esempio è un gioco che proviene dall'Indonesia che abbiamo avuto modo di provare: A Space for the Unbuond, un'avventura narrativa slice-of-life.
Capitolo Zero
La demo di A Space for the Unbound ci propone due capitoli, lo Zero e l'Uno. Nel primo, scopriamo il nostro protagonista, Atma, un ragazzo in età da liceo. L'ambientazione è la fine degli anni novanta e siamo in Indonesia. Il giovane è amico di una ragazzina, un'aspirante scrittrice che sta cercando di ultimare la propria prima storia illustrata.
Atma è lì per aiutarla e per farlo usa anche il "Libro Rosso", un oggetto che permette di entrare nell'animo delle persone e aiutarle a superare un qualche tipo di blocco, come la paura di scrivere ed essere derisi. Il primo capitolo ci spiega le basi del gameplay, estremamente semplici. A Space for the Unbound è un'avventura narrativa a scorrimento laterale e non ci chiede di fare molto se non trovare l'oggetto da usare nel luogo giusto per poter proseguire con la trama.
Dobbiamo uscire da scuola di nascosto? Basterà raccogliere una corda nell'unica stanza aperta dell'edificio, per scalare il muro posteriore. Dobbiamo riuscire ad arrampicarci sul tetto di una casa? Siamo appena passati davanti a una scala a pioli. Anche se siamo solo all'inizio, possiamo già ora immaginare che A Space for the Unbound non sarà particolarmente complesso o anche solo stratificato dal punto di vista del puro gameplay.
Siamo però sicuri che questo gioco voglia puntare soprattutto sulla trama e sui propri personaggi. Già nella demo ci troviamo di fronte a molteplici avvenimenti e a tanti personaggi intriganti. Alla fine del Capitolo Zero, ad esempio, il nostro Atma cade in un fiume e affonda nell'oscurità e inizia ad avere delle visioni. Il giovane sta morendo?
Capitolo Uno
Il passaggio al Capitolo Uno cambia invece le carte in tavola. Atma si sveglia e ci rivela che quanto accaduto nel Capitolo Zero era un sogno. Forse. La prima persona che vediamo, infatti, è Raya, una ragazza che si presenta come la nostra fidanzata. Atma non ha però memoria di quanto gli sta accadendo e ricorda solo uno strano sogno nel quale Raya era presente.
Da lì, parte una fase di gioco slice-of-life, durante la quale i due giovani si comportano da fidanzatini, ma qualcosa non torna. Atma ritrova il Libro Rosso del suo sogno e Raya si comporta spesso in modo strano, sparendo in modo impossibile e, anche se il protagonista non se ne rende conto, usando quelli che sembrano poteri magici o di controllo della realtà, facendo ad esempio apparire dei soldi nelle tasche di Atma o, nel finale, salvandolo da una caduta da un albero che probabilmente si sarebbe rivelata mortale.
Questo prologo in due fasi ci lascia intendere che vi sia molto di nascosto dietro gli avvenimenti di A Space for the Unbound e l'impressione è che l'amorevole e dolce Raya sia in realtà un personaggio negativo. Di certo, il gioco non si porrà limiti a livello tematico: gli autori affermano che la storia parlerà delle difficoltà nel superare l'ansia e la depressione, con un tocco di magia nel mezzo.
Indonesia rurale
Non è però solo la trama a incuriosire, ma anche il contesto. Come detto, l'ambientazione è l'Indonesia di fine anni novanta, precisamente una zona rurale e povera, dove la quotidianità è dominata da un regime militare e dalle difficoltà economiche.
Gli ambienti sono ottimamente realizzati e si viene invogliati a esplorare, parlare con i passanti e interagire con tutti gli oggetti a schermo, per scoprire nuovi dettagli su questo mondo per noi lontano e sconosciuto. L'Indonesia non è un ambientazione comune nei videogiochi e, anche solo per questo, A Space for the Unbound ha attirato la nostra attenzione.
Aiuta inoltre il fatto che la grafica in pixel art è di alta qualità, con ambienti colmi di dettagli visivi. Solo un paio di capitoli non bastano per confermare la qualità finale dell'opera, ma se il livello non dovesse essere mai inferiore a quanto visto, ci troveremmo di fronte a un gioco con un comparto tecnico e artistico più che valido.
A Space for the Unbound è un'avventura narrativa che punta molto sulla trama e poco sul gameplay nudo e crudo. Le prime impressioni sono più che positive, soprattutto grazie a un'ambientazione originale, personaggi intriganti e una grafica piacevolmente dettagliata. Le meccaniche di gioco sembrano limitate, con solo qualche interazione qui e là che non richiede sforzi o ragionamenti: dovremo capire nel gioco completo se questo sarà un limite o meno.
CERTEZZE
- Ambientazione originale
- Personaggi e trama intriganti
DUBBI
- Il gameplay è (volutamente) limitato