La serata condotta da Geoff Keighley, si sa, è il momento perfetto per nuovi annunci di titoli che vedremo nel prossimo futuro. Piccolo Studio ha ottenuto grande successo di pubblico e critica con il suo Arise: A Simple Story, opera prima degli sviluppatori spagnoli uscita a fine 2019. Arise aveva colpito i giocatori per la sua capacità di narrare in maniera toccante la storia del protagonista, un anziano da poco defunto le cui esequie venivano celebrate proprio all'inizio dell'avventura: sì, perché Arise era strutturato come una emozionante retrospettiva, all'insegna dei ricordi e di emozioni convogliate tramite il potere della musica, senza la necessità di esprimerle a parole.
Piccolo Studio, con sede a Barcellona, è nato proprio con questo obiettivo: sviluppare titoli appassionanti, capaci di trasmettere la visione "artigianale" degli sviluppatori. Nel logo di Piccolo ci sono un ago e un filo, strumenti che simboleggiano un approccio concreto e umano al game design. Annunciato ai The Game Awards, il secondo titolo degli sviluppatori spagnoli mira a raccontare una storia che, almeno sulla carta, potrebbe rivelarsi profondamente coinvolgente: quella di una Terra morente e ormai priva di umanità, cui Gaia, spirito della vita, vuole dare un'altra opportunità. L'uscita è prevista per la primavera del 2023 su PC e console PlayStation e Xbox di nuova generazione. Abbiamo parlato con i tre fondatori di Piccolo Studio della loro nuova creatura, della capacità dei videogiochi di veicolare messaggi significativi e di far riflettere sulla nostra contemporaneità, oltre che della loro peculiare filosofia di sviluppo.
Approfondiremo questi temi e molti altri nella nostra anteprima di After Us e nell'intervista ai fondatori di Piccolo Studio, Alexis Corominas, Jordi Ministral e Oriol Pujado.
Retaggio e speranza
"After Us è un gioco che tratta di speranza e retaggio", ha spiegato Alexis Corominas. Sono temi che fanno parte del DNA dello studio: dopo vent'anni di lavoro nel settore pubblicitario, Corominas, Ministral e Pujado si sono interrogati su come volessero proseguire nel loro percorso professionale, e la risposta è stata coraggiosa e sorprendente. "Amavamo il mondo della pubblicità", ci hanno raccontato, "e oggi amiamo creare videogiochi. La nostra precedente occupazione non è stata tempo perso: abbiamo imparato moltissime cose sui processi creativi. Solo che, arrivati a un certo punto, non avvertivamo più la passione per quel mondo. I videogiochi ci stavano aspettando".
Nel corso della nostra intervista, i tre fondatori di Piccolo Studio hanno parlato più volte dell'importanza delle emozioni e della necessità di mettere al centro ciò che realmente si ama fare. Non è un mistero che esista l'emotional advertising, ossia un insieme di tecniche di marketing volte a fare leva sulle emozioni dei potenziali acquirenti; quello che Piccolo Studio ama fare, invece, è coinvolgere pienamente il giocatore e lasciare una traccia durevole nel suo cuore. "Sviluppare videogiochi è molto difficile e richiede un grande sforzo. Devi amare davvero il loro processo produttivo", hanno spiegato, "siamo molto fortunati a provare un amore infinito per i videogiochi e per ciò che facciamo, e ci mettiamo anima e cuore, divertendoci molto nel percorso. Riuscire a coinvolgere qualcuno è molto gratificante ed emozionante".
Ma come è nata l'idea di After Us? "Il nostro primo gioco, Arise: A Simple Story, parlava di un anziano che si guarda indietro. In quel momento delle nostre vite stavamo affrontando una crisi di mezza età e abbiamo deciso di seguire il nostro sogno d'infanzia: creare videogiochi". In seguito all'uscita e al successo della loro opera prima, Alexis Corominas, Jordi Ministral e Oriol Pujado e il resto di Piccolo Studio si sono ritrovati a pensare al loro successivo progetto. "A quel punto avevamo uno studio di sviluppo avviato e nutrivamo il desiderio di guardare avanti. Molto avanti, verso il futuro", ci hanno spiegato, "e ci siamo domandati: cosa lasceremo ai nostri figli, alle prossime generazioni? Che mondo troveranno dopo di noi [After Us in inglese, N.d.A.]?". Da lì è sorta l'idea di narrare una storia su retaggio e speranza, i due concetti evidenziati da Alexis Corominas come basi fondative, in particolar modo a livello narrativo, di After Us.
Un approccio artigianale
Ogni sviluppatore ha la propria filosofia produttiva. C'è chi parte dalle meccaniche per costruire il proprio videogioco, mentre altri preferiscono costruire una base concettuale e narrativa prima di pensare a tutto il resto. Nel corso della nostra chiacchierata, abbiamo capito che Piccolo Studio appartiene senz'altro a questa seconda categoria. "Iniziamo sempre con un concetto generale", ci hanno raccontato i tre fondatori, "e nel caso di After Us i concetti sono due: 'retaggio' e 'speranza'. Poi abbiamo iniziato a esplorare storie, ambientazioni e personaggi che potessero rappresentare ed esaltare queste idee di base. Solo alla fine abbiamo avviato il processo di design delle meccaniche e creato gli scenari in cui i giocatori potranno avventurarsi. Siamo partiti dall'aspetto emozionale dell'esperienza per poi integrare i vari elementi e farli interagire tra loro, quindi sì, le meccaniche di gioco sono state create per ultime". Deve trattarsi di un procedimento molto complesso. "Richiede molta sperimentazione e c'è tanto rischio. A volte subentra la frustrazione, poi si fanno scoperte stupefacenti... È tutto molto artigianale perché non replichiamo meccaniche ludiche esistenti, ma le esploriamo mentre costruiamo il gioco, coinvolgendo tutti i membri del team". Il tutto con l'obiettivo di costruire uno stile riconoscibile, un filo rosso che possa connettere le opere prodotte da Piccolo Studio: "I nostri giochi parlano della natura umana, e vogliamo esplorarne tutti i suoi diversi aspetti". Come in Arise: A Simple Story, vi sarà un forte focus su un personaggio principale, senza però dimenticare la natura che lo circonda: protagonista di After Us sarà Gaia, spirito della vita con l'obiettivo di ridare speranza a un pianeta morente e ricostituire le sue forme di vita. Una società priva di freni inibitori ha portato all'estinzione di animali e piante, ma c'è ancora spazio per ricostruire: "Gli esseri umani sono agenti di distruzione, è vero", hanno detto Corominas, Ministral e Pujado, "ma sono anche portatori di amore e di cambiamento. Spesso ci concentriamo esclusivamente sui nostri lati negativi. Forse dovremmo darci un'altra possibilità. After Us cerca di fare proprio questo". Gaia ha i poteri necessari per salvare le anime degli animali estinti e affrontare i pericoli di questa Terra futuribile, il tutto con un forte focus per l'esplorazione: saranno presenti dieci biomi diversi e oltre cento animali, ciascuno con una propria storia da raccontare. Esattamente come in Arise: A Simple Story, anche in After Us vi sarà un forte focus per la narrativa ambientale, con un'attenzione speciale al potere della musica: "Il nostro secondo videogioco segue, per la gran parte, la stessa direzione musicale e di design adottata per Arise", ci hanno spiegato, "con una cooperazione tra i vari elementi per creare una narrativa contestuale e un vero e proprio linguaggio distintivo del gioco. Tuttavia, mentre la musica e i temi trattati in Arise costruivano una sorta di intima ninnananna, After Us è un'opera epica dai toni synth, con un passaggio dell'accompagnamento sonoro dallo sfondo a ruoli centrali a seconda del flusso dell'esperienza".
Natura ed ecologia
La natura era di fatto co-protagonista di Arise, e sembra che in After Us ricoprirà un ruolo ancora più centrale, come ci hanno confermato Alexis Corominas, Jordi Ministral e Oriol Pujado. "Facciamo parte della natura e siamo connessi con gli altri esseri viventi. Tutti noi di Piccolo Studio amiamo gli animali e volevamo rendere loro omaggio con After Us". Ecco perché saranno presenti tante specie differenti - cani, balene, cervi, e tanti altri ancora - da far rivivere per ridare speranza a un mondo desolato. "Riportarli in vita è del tutto opzionale", hanno precisato, "ma contiamo che i giocatori desiderino farlo, che provino un senso di cura nei loro confronti. Questo è il tipo di design non convenzionale che amiamo: ci piace inserire ricompense emotive". Una filosofia assimilabile a quella adottata da Supergiant Games nell'acclamatissimo Hades: i dialoghi con i personaggi della Casa dell'Ade sono opzionali, ma è davvero difficile non provare il desiderio di andare dietro la scorza dura di Megera o tentare di alleviare le pene di amore del prode Achille.
Dicevamo degli effetti disastrosi che la società umana ha avuto sul pianeta di After Us: abbiamo voluto approfondire questo aspetto. "Il mondo di gioco è un'allegoria della Terra in un futuro non troppo distante", ci hanno risposto, "l'ambientazione è molto estesa e ha scenari e atmosfere memorabili. C'è una certa bellezza nella sua desolazione". A livello estetico, gli sviluppatori hanno preferito mantenere quella semplicità che contraddistingueva la loro opera prima: "Abbiamo scelto un approccio minimale e prestato attenzione alla composizione, impiegando elementi semplici e simbolici. Il risultato è strano e familiare allo stesso tempo, con una sua precisa identità".
Una protagonista in costante movimento
Abbiamo parlato con i fondatori di Piccolo Studio anche della protagonista, Gaia, e delle meccaniche di gioco di After Us. "Innanzitutto abbiamo voluto creare un gioco d'avventura che mischiasse esplorazione, platforming, puzzle e combattimento", ci hanno spiegato, "nell'ambito di un mondo progettato per essere attraversato con agilità dal personaggio principale, Gaia, sia in senso orizzontale che in maniera verticale". Il cuore di Gaia avrà un rilievo centrale: "Può essere lanciato per cambiare l'ambiente intorno a lei, risolvere puzzle e fuggire dai pericoli. Il tutto in maniera specifica, a seconda del bioma". La storia dell'umanità verrà raccontata tramite numerose statue che parleranno degli esseri umani e di come hanno inciso sul pianeta, in maniera sia positiva che negativa. E poi ci saranno gli Edaci, vestigia di esseri umani rimasti a vagare sulla Terra, coperti da uno strato d'olio velenoso e impegnati a dare la caccia a Gaia. "Non vi saranno combattimenti corpo a corpo o meccaniche di parata. Gaia, però, potrà purificare gli Edaci rimuovendo la loro copertura oleosa grazie al suo cuore".
Molte culture hanno una figura specifica per rappresentare lo spirito della natura: il nome latino Gaia è senz'altro tra i più conosciuti e largamente impiegati, anche nell'ambito della cultura pop. "Lo abbiamo scelto per il suo carattere universale: non bisogna spiegare ciò che lei rappresenta", ci hanno raccontato Corominas, Ministral e Pujado, "addirittura il suo nome non viene mai pronunciato nel corso del gioco. Per noi era importante creare un chiaro simbolo di speranza". A livello estetico, Gaia sembra una ninfa leggiadra e delicata: "La protagonista è fragile e vulnerabile, ma allo stesso tempo molto determinata. Abbiamo ricoperto il suo corpo con un'armatura organica che sembra fatta di corteccia d'albero. In quanto osservatrice esterna che all'improvviso scopre un mondo senza vita, lei è un essere innocente e tenterà di empatizzare con gli esseri umani".
Sembra evidente l'intento di Piccolo Studio di lanciare un messaggio sull'importanza di tutelare il nostro pianeta dinanzi alla catastrofe climatica in corso: abbiamo discusso con i tre fondatori della capacità dei videogiochi di veicolare significato e di avviare discorsi di rilievo per la nostra contemporaneità. "Siamo convinti che i videogiochi possano trasmettere messaggi importanti su qualsiasi argomento, inclusa l'ecologia", hanno commentato, "e probabilmente questo è il medium più potente per farlo, visto che, tramite l'interazione, le storie possono essere raccontate in maniera unica. I giocatori fanno esperienza del tutto in maniera diretta, non come spettatori - e questo è fondamentale per noi. È il motivo per cui riduciamo al minimo le scene cinematiche e usiamo l'ambiente e il gameplay per convogliare significato".
Piccolo Studio, supportata dal publisher Private Division - etichetta che ha pubblicato, tra gli altri, The Outer Worlds, OlliOlli World e Rollerdrome, oltre all'edizione fisica per console PlayStation e Xbox del citato Hades - conta di pubblicare After Us nella primavera del prossimo anno. After Us uscirà su PC tramite Steam, oltre che su PlayStation 5 e Xbox Series X/S, al prezzo di 29.99 $. Ringraziamo Alexis Corominas, Jordi Ministral e Oriol Pujado per l'interessante chiacchierata e auguriamo buon lavoro a Piccolo Studio: seguiremo con attenzione gli sviluppi del percorso di Gaia.