Quando abbiamo incontrato Sam Lake in una stanza di Los Angeles, lo storico direttore creativo di Remedy Entertainment indossava una t-shirt di Twin Peaks sotto la giacca d'ordinanza. Lake non ha mai nascosto quanto l'opera di David Lynch abbia influenzato i suoi lavori e soprattutto quanto abbia condizionato l'estetica e l'atmosfera del primo Alan Wake.
Tuttavia, per lo sviluppo di Alan Wake 2, il team finlandese ha attinto da innumerevoli fonte vecchie e nuove, nel tentativo di svecchiare una formula vecchia di tredici anni. Oltre ad aver assistito a una lunga presentazione del gioco, alla Summer Game Fest 2023 abbiamo intervistato Sam Lake e il director Kyle Rowley per parlare di come lo studio ha rivisitato l'universo di Alan Wake, dato vita al personaggio di Saga Anderson e ammodernato la formula del gioco originale per fare in modo che Alan Wake 2 possa conquistare oggi un pubblico più ampio.
Alan Wake 2 e le ispirazioni a True Detective e Silent Hill
Partendo proprio dalle fonti di ispirazione, Lake elenca una lunga lista di opere che hanno direttamente condizionato Alan Wake 2 nell'atmosfera, nel racconto della storia e nelle meccaniche di gioco. "L'intero team guarda spesso alla cultura pop in generale", spiega il direttore creativo e sceneggiatore del gioco. "Quindi, ad esempio, l'idea di un agente dell'FBI che arriva in una piccola città in America si rifà a diverse storie. Abbiamo guardato tanto alla prima stagione di True Detective, ad esempio, per il tipo di personaggi, i rituali e gli omicidi seriali. Poi abbiamo Fargo e i fratelli Coen, che sono una grande ispirazione sia dal punto di vista narrativo che per la direzione artistica".
Quando è finalmente arrivato il momento di sviluppare Alan Wake 2, Remedy ha riflettuto sugli aspetti che hanno reso iconico il gioco originale. L'atmosfera surreale, la storia accattivante e i personaggi memorabili erano alcune delle colonne della serie. Eppure Sam Lake spiega che il team era anche consapevole di dover migliorare certi elementi, a partire da una forte dissonanza tra il ritmo compassato della narrativa e il gameplay focalizzato sull'azione: è stato questo che ha portato ad abbracciare il genere survival horror per la realizzazione del seguito.
"Alan Wake ha un'azione più lenta, possiamo concentrarci di più sulla creazione del mondo e fare in modo che la storia e il gameplay abbiano un ritmo più coerente e compassato", spiega Lake. "E ovviamente possiamo prestare più attenzione agli elementi psicologici e sovrannaturali. Una volta deciso questo, il resto è venuto da sé". A differenza del primo capitolo, Lake assicura che non ci saranno quei continui momenti in cui si viene continuamente circondati e sopraffatti da gruppi di nemici. "Si incontreranno meno nemici nel gioco, quindi ogni scontro avrà un peso maggiore e metterà in risalto la disperazione e il terrore di trovarsi davanti queste creature soprannaturali.
Per quanto riguarda il gameplay, Alan Wake 2 ha guardato a quello che secondo Rowley è stato negli ultimi anni un "rinascimento del genere horror". Al di là dello stile action, un esempio è la telecamera, molto più vicina alle spalle del personaggio in modo da essere più intima e immersiva, ideale per il tipo di atmosfera che Remedy vuole creare. Rowley spiega: "Sono un grande fan di Silent Hill per la sua capacità di rendere l'horror psicologico un'esperienza viscerale o di puro terrore, qualcosa che a livello cinematografico abbiamo visto fare da grandi film moderni come Midsommar ed Hereditary". Il Silenzio degli Innocenti è stato invece uno dei principali riferimenti per il sistema di indagine e il palazzo mentale di Saga Anderson.
Luci puntate su Saga Anderson
Uno degli aspetti chiave di Alan Wake 2 è proprio l'introduzione di Saga Anderson, la nuova co-protagonista interpretata da Melanie Liburd. Il nuovo personaggio giocabile in Alan Wake 2 è il risultato del desiderio del team di creare un partner in contrasto con il protagonista. Lake spiega: "Volevamo creare una tensione interessante tra i due personaggi. L'idea della squadra FBI richiama alla mente missioni svolte da un duo di agenti, e l'inclusione di Saga Anderson ci ha permesso di esplorare questa particolare dinamica". Uno dei motivi principali per cui Remedy ha inserito una seconda protagonista è tuttavia per introdurre i nuovi giocatori al mondo di Alan Wake attraverso gli occhi freschi di un nuovo personaggio. "Saga Anderson offre una nuova prospettiva sul mondo di Alan Wake, perché lei non era parte del primo gioco e non comprende le leggi che operano il sovrannaturale", spiega Lake.
La meccanica della torcia, che è diventata uno degli elementi più riconoscibili di Alan Wake, è stata ripensata in Alan Wake 2. Pur rimanendo assolutamente centrale in combattimento, il suo utilizzo è passato da un gameplay puramente offensivo a un approccio più difensivo. Sopravvivere con la luce è diventato un tema centrale, esplorando come i giocatori utilizzano la luce per esplorare un mondo terrificante e rendono indifese le creature soprannaturali. Per creare un'esperienza unica, Remedy ha tentato poi di fondere questa meccanica ad altri elementi tipici dei survival horror, come la scarsità di risorse o la gestione delle distanze rispetto ai nemici.
L'universo Remedy e il futuro di Alan Wake
Durante l'intervista c'è stato anche spazio per parlare della risposta dei fan ai trailer di Alan Wake 2 e delle teorie della community sui possibili collegamenti tra il gioco e le altre produzioni di Remedy. Dopo aver visto Sam Lake interpretare il personaggio dell'agente Casey, c'è anche chi ha ipotizzato che Casey possa essere un'eco di Max Payne. "È divertente leggere le reazioni e le ipotesi della community", racconta Sam Lake. "Ormai abbiamo stabilito che il Remedy Connected Universe è tra Alan Wake e Control visto che sono entrambe nostre IP", racconta Lake. "Quantum Break e Max Payne non sono in nostro possesso quindi a parte qualche simpatico easter egg non possiamo creare nessun collegamento ufficiale. Stiamo sviluppando il gioco in modo tale che, nonostante sia un seguito, possa essere apprezzato anche da nuovi giocatori, ma essendo parte del nostro universo interconnesso, i fan di vecchia data potranno trovare tanti riferimenti e pezzi del puzzle da unire".
Dopo anni di attesa, Sam Lake fa fatica a contenere l'entusiasmo, suo e di Remedy, di tornare a lavorare con la serie Alan Wake. L'espressione "un sogno che si avvera" suona sempre cliché, ma la speranza dello sviluppatore finlandese è che il buon Alan possa trovare un comodo posto nel mercato moderno delle serie horror. "È presto per parlarne, anche se abbiamo delle idee su come potrebbe continuare dopo Alan Wake 2", racconta Lake sforzandosi di non lasciarsi scappare alcun indizio sulla direzione che prenderà la storia. "Ci sono voluti tredici anni per avere un nuovo Alan Wake e la speranza è che non bisognerà più attendere così tanto. Al momento però siamo concentrati su questa storia e sugli episodi DLC che arriveranno successivamente, poi forse ci prenderemo una piccola vacanza".