Yoshitaka Amano è sempre stato un artista molto naif, una di quelle persone quasi restie a riconoscere pubblicamente la propria grandezza, determinato a rimanere prima di tutto un appassionato e un ricercatore nel campo dell'arte, volenteroso di rendere costantemente tributo a ciò che ha catturato la sua attenzione nel corso dei decenni, nonché timido - talvolta addirittura imperscrutabile - quando si tratta di esplorare in profondità la sua produzione. Storicamente, quando gli si pongono domande riguardo periodi specifici o determinate opere, la risposta più frequente è che "non ricorda", come se i disegni avessero preso forma spontaneamente.
La sua fama internazionale - specialmente nell'enorme nicchia dei videogiochi - è principalmente dovuta al ruolo di assoluta preminenza ricoperto nella creazione e nella maturazione della saga Final Fantasy, colossale opera che deve la quasi totalità della propria essenza estetica all'intervento diretto dell'artista. Amano fu infatti selezionato dai creativi dell'allora Squaresoft per sfidare in una battaglia senza esclusione di colpi un altro maestro del calibro di Akira Toriyama - poiché costui aveva prestato i suoi servizi all'universo di Dragon Quest - e proprio da tale collisione prese forma la seconda età dell'oro del Giappone videoludico.
Ma Yoshitaka Amano non è solamente il concept artist di Final Fantasy: è stato anche il disegnatore di Angel's Egg di Mamoru Oshii, l'acquerello per Demon City Shinjuku e Vampire Hunter D, ha collaborato con Neil Gaiman alla realizzazione del romanzo illustrato The Sandman: The Dream Hunters, ha prestato la sua arte a Marvel e DC Comics, ha ideato le copertine dei CD musicali per diverse band, ha addirittura curato una copertina e un inserto di Vogue Italia prima di prestare i suoi servizi a Wizards of the Coast in una carta di Magic: The Gathering.
Insomma, le vite che ha vissuto sono migliaia come lo sono le sue specializzazioni, dal momento che si tratta di un creativo poliedrico che nel corso della carriera - al culmine della quale, verso la metà degli anni '90, era l'artista più pagato al mondo - si è confrontato con la maggior parte delle tecniche espressive. E ora tutte queste vite hanno trovato una casa temporanea in Italia, per la precisione alla Fabbrica del Vapore di Milano: abbiamo visitato in anteprima assieme all'artista la mostra Amano Corpus Animae, che rimarrà in città dal 13 novembre 2024 al 1° marzo 2025.
La mostra
La mostra, curata da Fabio Viola e progettata dal POLI.design, si articola in quattro sezioni principali, pensate per dare forma a particolari anime creative o istantanee di fasi della vita di Yoshitaka Amano: The Boy From Shizuoka, At the Origins of the Myth, Icons e Game Master, alle quali si affianca Free Spirit, che raccoglie opere sparse datate dal 1981 a oggi che mettono in evidenza la natura libera e poliedrica dell'artista.
La sezione The Boy From Shizuoka raccoglie prevalentemente il lavoro di Amano presso il celebre studio d'animazione Tatsunoko, raccogliendo sì i primi disegni retribuiti, ma anche e soprattutto illustrazioni e anime cel (ovvero i frame originali degli anime) relativi a opere come la serie Time Bokan, Kashi no Ki Mokku - noto in Italia come Le Nuove Avventure di Pinocchio - ma anche Casshan di Hiroshi Sasagawa e tantissimi altri progetti realizzati dalla casa di produzione giapponese. Si tratta in buona sostanza di una celebrazione del debutto come professionista a tutti gli effetti, una parentesi che purtroppo mancò di corrispondere all'effettivo riconoscimento sul fronte nazionale e internazionale.
La vera consacrazione arrivò infatti a partire dal 1983, attraverso i design relativi alla serie di romanzi Vampire Hunter D di Hideyuki Kikuchi poi divenuti OAV, nonché la co-creazione del lungometraggio Angel's Egg di Mamoru Oshii nel 1985. Queste sono le sole pietre angolari su cui si fonda la sezione At the Origins of the Myth, interamente incentrata su concept e disegni relativi a questa coppia di opere al fine d'inquadrare il momento specifico in cui ha preso forma l'inconfondibile stile di Amano, quello che gli avrebbe consentito di far breccia anche nel pubblico d'oltreoceano.
Ed è proprio per questa ragione che la mostra sacrifica la fedeltà alla linea del tempo per fare un balzo in avanti, raccontando attraverso la sezione Icons le opere più rappresentative della sua contaminazione occidentale. È qui che sono ospitate le tavole originali di The Sandman: The Dream Hunters di Neil Gaiman, gli splendidi disegni originali relativi alle copertine alternative DC Comics per brand come Batman e Superman, nonché i frutti della collaborazione con Rucka legata a personaggi Marvel come Wolverine ed Elektra. C'è spazio anche per altre collaborazioni, a partire dall'interpretazione di Amano di Lara Croft, passando per le illustrazioni per Vogue e Wizards of the Coast, per arrivare infine a lavori molto più recenti, come il tributo in acrilico al film La Forma dell'Acqua di Guillermo Del Toro.
Ben consapevoli dell'impatto della sezione successiva, gli organizzatori hanno scelto di posizionare poco prima del finale il segmento Game Master, ovviamente dedicato al rapporto indissolubile fra Yoshitaka Amano e il medium videogioco. Dopo aver esplorato brevemente alcune fra le sue partecipazioni meno note, come per esempio quella dalle parti di Front Mission per Super NES, il percorso s'infila in un tunnel che si potrebbe tranquillamente paragonare a una verticale a tema Final Fantasy.
Camminando fra i supporti basculanti si passa infatti attraverso l'interezza della saga di Square Enix, dal primo fino al sedicesimo capitolo numerato, confrontandosi con i concept originali dei loghi - impressionante quello di Final Fantasy VI - per poi osservarli impressi direttamente sulle copertine dei videogiochi. Il tutto, ovviamente, corredato da una pioggia di artwork relativi ai protagonisti e alle ambientazioni più amate della serie, capaci di aprire uno spiraglio sui lampi d'immaginario che si sono tradotti nei mondi interattivi, dalle silhouette di Tidus e dei suoi compagni di viaggio fino a un Sephiroth scevro dell'influenza di Tetsuya Nomura.
Le coordinate
La conclusione del viaggio nella saga di Final Fantasy non coincide con la fine della mostra, perché il reparto Free Spirit chiude il cerchio presentando diversi lavori oltremodo noti e diverse varianti che, in via ufficiale, non sono mai state utilizzate. Capita, infatti, di trovarsi spesso di fronte a disegni che qualsiasi giocatore di Final Fantasy XIV riconoscerà immediatamente come fonte d'ispirazione dell'universo narrativo del MMORPG, nonché a diverse altre illustrazioni recenti che evocano suggestioni analoghe.
Al netto del fatto che abbiamo avuto occasione di esplorarla assieme a Yoshitaka Amano e al curatore Fabio Viola, cosa che senza dubbio ci ha offerto uno spaccato privilegiato dell'intero percorso dell'artista, possiamo affermare senza particolari riserve che la mostra Amano Corpus Animae vale il prezzo del biglietto, ovvero 14 Euro per l'ingresso in un giorno specifico e 16 Euro per la variante aperta a qualsiasi data. La speranza è che, in seguito a quanto già accaduto nel corso di un 2024 incoraggiante, quest'iniziativa di Lucca Comics and Games possa rivelarsi solo un altro tassello nel tentativo d'illuminare il medium videogioco sotto un adeguato faro culturale.