L'interesse di Apple per la realtà aumentata non è certo una novità. Tim Cook, CEO della compagnia, ha più volte decantato le lodi di una tecnologia che fa parte già da tempo del corredo di tablet e smartphone in grado di sovrapporre elementi digitali a immagine riprese in tempo reale dalle telecamere di relativi dispositivi. Ma nel farlo ha spesso menzionato anche la realtà virtuale, cosa che molti hanno considerato come una tacita conferma dell'esistenza di un visore Apple per la realtà aumentata. Un qualcosa che è divenuto sempre più concreto con l'arrivo di indiscrezioni via via più insistenti e dettagliate da parte di fonti decisamente autorevoli. Ed è da queste indiscrezioni, in questi mesi arricchite da dettagli tecnici interessanti, che nasce il nostro approfondimento dedicato al visore in realtà mista Apple.
A chi si rivolge il visore AR/VR di Apple?
Parte del lavoro di Apple nel campo della realtà aumentata riguarda inevitabilmente smartphone e tablet, ma l'interesse della compagnia per i visori risale a parecchi anni fa. I primi esperimenti sui cosiddetti head-mounted display risalgono infatti al 2006 e sono presumibilmente andati avanti fino a quando sono iniziate, nel 2014, le assunzioni di specialisti della realtà virtuale. Poi nel 2018 la società ha acquisito il costruttore di lenti per la realtà virtuale Akonia Holographics ed è probabilmente questo l'anno in cui sono iniziati i lavori veri e propri sul visore Apple per la realtà mista, capace quindi di riprodurre ed eventualmente combinare tra loro realtà aumenta e realtà virtuale. Ed è esattamente questo il dispositivo che tutti si aspettano di vedere alla WWDC 2023 del 5 e 6 giugno con il nome Reality Pro, registrato dalla stessa Apple assieme ai nomi Reality One e Reality Processor che sono coerenti con la terminologia adottata dal framework Apple per la realtà aumentata: il RealityKit.
Da tempo Apple sta costruendo il suo ecosistema dedicato alla realtà mista. Si parla quindi anche di realtà virtuale, cosa diventata palese nel 2020 con l'acquisto da parte della compagnia di NextVR. Ma l'obiettivo principale sembra essere la realtà aumentata, anche in vista di dispositivi pensati per un pubblico più ampio come gli Apple Glass, tanto che i piani sarebbero quelli di rimpiazzare l'iPhone con dispositivi di questo tipo entro 10 anni. Ed è probabile che buona parte di questi piani abbiano acquisito concretezza nel 2016.
D'altronde in quell'anno è arrivato Pokèmon GO, un titolo che ha fatto uscire allo scoperto un pubblico enorme e che non a caso è stato al centro di un endorsement esplicito di Cook per questo tipo di esperienze, a detta del dirigente in grado di connettere tra loro le persone. Nel merito di Pokémon GO parliamo, però, di un'applicazione fruibile anche con smartphone a basso prezzo. In questo caso si tratta invece di un visore e quindi di un dispositivo più complesso da gestire per quanto riguarda autonomia e fruibilità. Non per nulla sembra che sia stato rinviato più volte e che i tentativi di ridurne le dimensioni abbiano creato più di qualche problema di temperatura. Inoltre i rumor parlano da tempo di 3000$ di prezzo consigliato, senza dubbio eccessivo per il budget del grande pubblico, e ci fanno pensare a un altro dispositivo in stile Microsoft Hololens pensato principalmente per early adopter interessati a brevi esperienze in realtà mista oltre che ad aziende di ogni genere, studi di architettura e via dicendo.
Secondo l'analista Ming-Chi Kuo, va detto, il prezzo potrebbe essere inferiore, ma si parla comunque di cifre fuori dal budget di persone comuni, non sotto i 2000$, per la prima versione di un dispositivo destinato probabilmente a diventare qualcos'altro prima di poter guardare al grande pubblico. L'obiettivo ultimo dell'operazione, infatti, sarebbe quello di ridurre tutto a un paio di occhiali, i famosi Apple Glass, ma potrebbe volerci parecchio tempo. Nel frattempo, in sostanza, il visore Reality Pro potrebbe diventare più abbordabile di release in release e quindi appetibile per un pubblico più ampio. Questo a patto che venga accolto positivamente vista la formula tutt'altro che nuova. Ma il gran numero di sensori e relative fotocamere, se confermato, potrebbero trasformare l'esperienza AR/VR che conosciamo in qualcosa di ben più piacevole, comodo e intuitivo. Potremmo quindi essere di fronte a una svolta nel pieno stile della Apple che più ci piace.
Visore in realtà mista Apple: le presunte caratteristiche
Come risulta evidente da render non ufficiali e interpretazioni varie, il dispositivo Apple dovrebbe risultare molto simile a un classico visore per la realtà virtuale, seppur leggermente più curvo, cosa confermata dalla testata The Information che afferma di aver visto dal vivo uno dei prototipi. Ma si parla di materiali premium tra alluminio, vetro e fibra di carbonio in modo da contenere peso e spessori garantendo la massima comodità. Un obiettivo che avrebbe portato Apple a realizzare una fascia simile al cinturino dell'Apple Watch, con l'aggiunta di uno spessore morbido sulla fronte, per vestire il visore. Di contro sembrerebbe essere stata accantonata la possibilità di usare fasce intercambiabili, menzionata nei rumor di qualche mese fa, ma si tratta di dettagli che possono cambiare rapidamente. Diversa, invece, la questione dell'hardware interno.
Per prima cosa il Reality Pro dovrebbe avere quattro set di sensori tridimensionali, contro quello singolo montato sugli iPhone, che prometterebbero un'elevata precisione nella rilevazione dei movimenti di mani, espressioni facciali e occhi. Secondo l'analista Ming-Chi Kuo parliamo di una dotazione in grado di rilevare sia particolari a grande distanza, sia cambiamenti dettagliati nei movimenti che dovrebbero garantire espressività elevata agli avatar e un'interattività massima con qualsivoglia oggetto tridimensionale, cosa utile anche per i videogiochi. Si parla inoltre di fotocamere a colori per una visione pass-through di alta qualità e switch fisico, a quanto pare posizionato sulla destra, per passare dal mondo reale a quello virtuale. Non sembra invece probabile l'uso di feedback aptici, ma la dotazione, che per il trasferimento dati parrebbe includere un normale connettore USB-C e non un connettore proprietario Apple, dovrebbe garantire una marcia in più in termini di fruibilità.
Si parla di comandi vocali, digitazione aerea, regolazione per chi porta occhiali e speaker integrati nella fascetta del visore con audio spaziale di alta qualità, ma anche della possibile presenza di un chip H2 per garantire una connessione a bassissima latenza con le AirPods Pro. La rilevazione dei movimenti della pupilla, tra l'altro, dovrebbe essere utilizzabile anche per interagire con lo sguardo con il sistema operativo, a detta di alcune fonti pensato per essere molto familiare agli utenti Apple. Il nome potrebbe essere xrOS e tra le applicazioni native dovrebbe esserci tutto il necessario per effettuare FaceTime in realtà virtuale, leggere libri o mail, consultare il calendario, partecipare a meeting con un avatar creato automaticamente sulle nostre fattezze, vedere film su uno schermo virtuale gigante e ovviamente svolgere del fitness. Nulla di sconvolgente quindi, ma tutto da contestualizzare nell'enorme ecosistema Apple che include contenuti di ogni genere. Inoltre non dovrebbero mancare applicazioni ad hoc sviluppate anche in collaborazione con Disney e Dolby.
Tornando a parlare di hardware, per quanto riguarda i display si vocifera di risoluzione 4K per una definizione di 3500 PPI, gli stessi dell'avveniristico visore Bigscreen Beyond, ma i rumor sulla tecnologia impiegata sono discordanti. Da una parte c'è chi punta sugli OLEDoS, ovvero OLED su silicio, di LG e Sony, ma dall'altra c'è chi scommette già sull'utilizzo di tecnologia MicroLED, capace di restituire neri quasi assoluti ma senza le problematiche degli OLED. D'altronde Apple ha investito proprio su questo tipo di display, tanto da aver acquistato nel 2014 la startup specializzata LuxView, ma le tempistiche potrebbero non collimare. La produzione dei MicroLED Apple dovrebbe infatti partire nel 2024.
Interessanti inoltre le indiscrezioni sulla batteria esterna che, secondo rumor precedenti pensata per essere tenuta in tasca oppure al polso in modo da allontanare qualsivoglia possibile fastidio dal viso, dovrebbe essere simile per forma e dimensioni, almeno a detta di Bloomberg, alla batteria MagSafe per iPhone. Il tutto condito da un connettore proprietario circolare e magnetico, pensato per fissarsi al visore con una piccola rotazione in modo da evitare distaccamenti indesiderati. Potremmo però doverla cambiare spesso: si parla infatti di un'autonomia di circa due ore, non certo esaltante anche se parlando di visori nemmeno così limitata, considerando che le indiscrezioni parlando di un hardware interno di alto livello, a patto che si parli di utilizzo intensivo. Non vorremmo infatti essere costretti a portarci dietro svariate batterie dal costo esorbitante. Ma i veri problemi potrebbero essere altri, tanto che qualcuno nutre dubbi sul fatto che il visore possa essere pronto per la WWDC e tra questi pare che rientrino anche un numero importante di dipendenti Apple.
Realtà mista: ancora troppo presto?
Secondo quanto leggiamo, Apple era intenzionata a presentare il suo visore già nel 2021, pianificando un lancio effettivo nel 2022. Non sappiamo quanto ci sia di vero in tutto questo, ma le cose sono andate senza dubbio diversamente: stando alle informazioni trapelate il principale problema era causato dal surriscaldamento della componentistica, dalle fotocamere e dal software. Tutto questo, a detta di Bloomberg, avrebbe costretto Apple al rinvio del Reality Pro, al momento atteso in occasione della WWDC 2023. Ma non è detto che questo succeda, benché le prime foto della presunta componentistica interna del visore lascino presumere l'avvenuto inizio della fase di produzione, così come non è detto che la presentazione coincida con il lancio effettivo del dispositivo.
A marzo il The New York Times ha pubblicato un pezzo che parla di dubbi da parte degli impiegati Apple sullo stato del dispositivo. Il visore, infatti, non sarebbe ancora pronto nonostante la vicinanza dell'annuncio. Inoltre secondo report passati, alcuni dipendenti Apple avrebbero abbandonato il progetto nutrendo dubbi in merito. Ma si dice anche che Apple abbia già presentato il visore ai 100 dirigenti di punta della compagnia allo Steve Jobs Theater dell'Apple Park e l'annuncio, come stabilito dai presunti piani originali seppur spostati avanti di un paio di anni, potrebbe non coincidere con l'effettiva distribuzione del Reality Pro. Non è quindi da escludere che risulti disponibile solo nel 2024, cosa che tra l'altro permetterebbe ad Apple di usare i suoi display MicroLED.
I dubbi più grandi, però, riguardano il rischio che il visore venga accolto tiepidamente. Certo, il prezzo inferiore a quello di Hololens, una maggiore comodità, l'appeal del nome Apple nel mondo della grafica e la promessa di una dotazione molto più avanzata in termini di sensori dovrebbero garantire al Reality Pro un maggiore appeal in ambito professionale, laddove la realtà aumentata viene già utilizzata per dimostrazioni di ogni genere. Ma la mancanza di novità travolgenti, la spesa elevata e un momento di stanca per le diverse forme della realtà virtuale, evidente sia nelle difficoltà incontrate dai vari occhiali in realtà aumentata che in quelle del visore per la realtà virtuale PSVR 2, potrebbero rivelarsi ostacoli difficili da superare anche per Apple.