Negli ultimi anni abbiamo fatto una discreta scorpacciata di produzioni a tema cyberpunk: si tratta di filone capace a maggior ragione oggi, che la tecnologia lo consente, di dipingere ambientazioni estremamente affascinanti pur nella loro decadenza. Nel caso del nuovo titolo sviluppato da Trickjump Games, si è cercato di ricreare queste atmosfere attraverso l'uso del cel shading, con risultati davvero interessanti.
Ebbene, in occasione della GDC 2023 è stata pubblicata una demo di ArcRunner su Steam, sperimentando le sue meccaniche sparatutto in stile roguelike: ecco com'è andato il nostro viaggio a bordo della titanica stazione spaziale The Arc.
Struttura e presupposti narrativi
La storia di ArcRunner può essere riassunta in poche parole: la sofisticata intelligenza artificiale KORE, che controlla una gigantesca stazione spaziale, è stata compromessa da un virus che ha attivato le difese interne del sistema nei confronti di chiunque provi a fermarla. Noi vestiremo appunto i panni di questo sprovveduto, la coscienza di un soldato all'interno di un corpo generato per l'occasione, e dovremo attraversare numerose sfide per raggiungere infine l'IA e ripristinarla.
Ci verrà data la possibilità di scegliere una fra tre differenti classi: Soldato, che eccelle nel combattimento a distanza e può attivare uno scudo energetico per fermare i proiettili nemici; Ninja, rapido e letale nel corpo a corpo ed equipaggiato con un sistema di mimetizzazione che lo rende invisibile alla bisogna; e infine Pirata, un'opzione mancante nella demo, specializzato nell'infiltrazione e in grado di violare qualsiasi dispositivo.
Come accennato in apertura, la struttura di ArcRunner è quella di un roguelike, o meglio di un roguelite: alle prese con livelli man mano più complessi e pieni di avversari da affrontare, avremo a disposizione un unico tentativo per arrivare in fondo alla missione e a ogni game over ci toccherà ricominciare la progressione da capo, ma con la possibilità di sbloccare potenziamenti permanenti.
Insomma, gli elementi tradizionali di questo sottogenere vengono tutti rispettati nel corso della campagna, inclusa la presenza di equipaggiamenti e aggiornamenti che ci accompagneranno unicamente durante il nostro tentativo, che potremo scegliere sulla base dello stile di combattimento andando a valorizzare danni, agilità e difesa, e che spariranno inevitabilmente quando la nostra energia vitale scenderà a zero.
Gameplay: stuzzicante ma scivoloso
La formula di ArcRunner è dunque piuttosto chiara e semplice: selezionato il personaggio, dovremo sopravvivere a una serie di arene, ottenere potenziamenti momentanei, ricaricare eventualmente la barra della salute andando a scovare piccole sfide extra nascoste negli scenari e passare quindi alla "stanza" successiva mentre cerchiamo di goderci il panorama, senza dubbio l'elemento più interessante del gioco.
In ogni nuova zona ci troveremo rapidamente circondati dai nemici, dapprima semplici droni e soldati leggeri, poi unità corazzate e fastidiosi cecchini. Potremo colpirli dalla distanza o raggiungerli per un fendente o una martellata, parare o schivare i loro attacchi e sfruttare elementi ambientali per creare caos (vedi i veicoli da far esplodere), nonché raccogliere eventualmente nuove armi (le solite cose: mitragliatrici, fucili a pompa, pistole a raggio singolo) e oggetti speciali (granate, droni, ecc.) con cui personalizzare l'equipaggiamento.
Utilizzando un controller, purtroppo, non siamo riusciti a trovare un compromesso in grado di rendere il gameplay del titolo targato Trickjump Games meno scivoloso e inconsistente rispetto a quella che è stata la nostra percezione. Colpa forse della mancanza del mirino, ma colpire i nemici dalla distanza risulta forse eccessivamente complicato e gli attacchi corpo a corpo non comunicano alcuna sensazione di impatto, dunque lì per lì non si capisce se siano andati a segno o meno.
Ovviamente si tratta di un bel problema per un prodotto che fa del sistema di combattimento il suo focus principale, ma con mouse e tastiera la situazione migliora (almeno sul fronte della precisione) e la speranza è che da qui all'uscita, fissata al prossimo 27 aprile, gli sviluppatori siano in grado di regolare al meglio i vari parametri per evitare che ArcRunner risulti troppo legnoso su console.
La modalità multiplayer
Dalla schermata iniziale di ArcRunner è possibile accedere anche a una modalità multiplayer a base cooperativa, in cui tre giocatori possono condividere la progressione all'interno della campagna e collaborare per arrivare in fondo al percorso, chiaramente dovendo affrontare un maggior numero di nemici. Abbiamo provato brevemente anche questa funzionalità, che possiede senza dubbio un certo potenziale laddove si riesca a organizzare una squadra ben affiatata.
Stile e tecnica
Dal punto di vista stilistico, ArcRunner ha senza dubbio qualcosa da dire: la combinazione di cel shading, screen space reflection, luci al neon e architetture che alternano scorci urbani, enormi ideogrammi e castelli giapponesi colpisce fin dalle battute iniziali, quando il nostro personaggio si affaccia per la prima volta nel mondo che vive e si muove all'interno della stazione spaziale.
Anche la caratterizzazione dei personaggi appare indovinata, mentre i nemici appaiono un po' generici e le location rivelano un design dei livelli prettamente da arena, a uso e consumo delle sequenze di combattimento ma poco interessanti da esplorare, sebbene come detto non manchi qualche segreto da scoprire fra i vicoli o sui balconi.
La nostra progressione all'interno della campagna, dominata da una costante e inevitabile sensazione di pericolo dovuta all'approccio roguelike e a una barra della salute che spesso non avremo modo di ripristinare, viene accompagnata da una colonna sonora elettronica perfettamente a tema, capace con i suoi ritmi di scandire i tempi degli scontri e "rallentare" quando finalmente ci si avvia verso l'uscita a incassare un upgrade.
Le soluzioni messe in campo dagli sviluppatori sul fronte della realizzazione tecnica consentono ad ArcRunner di girare a 2160p con tutte le impostazioni su Ultra e mantenere i 60 fps senza grossi problemi su di una RTX 3070, con un avanzo prestazionale in grado senza dubbio di concedere frame rate ben più alti a seconda delle esigenze, e con pochi sacrifici in termini di qualità visiva.
ArcRunner può contare su di uno stile davvero affascinante e su di una struttura roguelike tradizionale, collaudata, con una progressione di arene e ondate di nemici man mano più complesse, a cui dovremo sopravvivere nel tentativo di raggiungere di volta in volta l'uscita e sbloccare un potenziamento che ci consenta di diventare più efficaci. Purtroppo il sistema di combattimento appare un po' impreciso e scivoloso laddove si utilizzi un controller, e così si finisce per far caso più alla legnosità di alcuni meccanismi che non al loro valore strategico all'interno dell'esperienza: speriamo che da qui al lancio questi spigoli vengano smussati.
CERTEZZE
- Visivamente è molto affascinante
- Struttura roguelike tradizionale e ben collaudata
- Discreto numero di armi e nemici
DUBBI
- Con il controller per il momento non dà il massimo
- Varietà del gameplay tutta da verificare
- Scenari belli ma aridi