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Assassin's Creed Kingdom non sarà ambientato in Giappone? Meglio!

Andando completamente contro corrente, il pelato più polemico di Multiplayer.it esulta all'ipotesi di un prossimo Assassin's Creed non ambientato in Giappone. Ecco il perché.

VIDEO di Pierpaolo Greco   —   09/04/2019

Stavolta chi scrive si è lanciato in una puntata della Pierpolemica che ha avuto una gestazione davvero anomala: invece di partire da una notizia o da un annuncio, siamo partiti dai vostri commenti su YouTube e sul sito relativi a un altro video. In questi ultimi giorni è infatti rimbalzata sulla rete una voce di corridoio alimentata addirittura da The Division 2, secondo cui il prossimo Assassin's Creed, nome in codice Kingdom, sarà ambientato nei paesi nordici in piena epoca vichinga. Niente Giappone quindi. E questa cosa vi ha letteralmente fatto impazzire.
Invece a parere del Pierpolemico, Ubisoft ha fatto benissimo a scegliere un'ambientazione differente. Soprattutto in questo preciso periodo temporale.

Ripercorriamo rapidamente la voce di corridoio. In The Division 2, all'interno del Potomac Event Center, una delle ambientazioni più avanzate del gioco, si vedono numerosi poster con raffigurato un condottiero vichingo che regge in mano un globo d'oro estremamente simile alla Mela dell'Eden. Niente scritte, loghi o altro. Solo questa immagine. Da lì ci è voluto un attimo a immaginare che il prossimo Assassin's Creed possa essere ambientato in epoca vichinga e non a Roma come si era già vociferato in questi mesi o nel Giappone così tanto desiderato dai fan della serie.

Non solo Assassin's Creed

Ora sembra che il prossimo Assassin's Creed arriverà nell'autunno del 2020, non alla fine di quest'anno quando invece è atteso il terzo Watch Dogs che, tra l'altro, si vocifera sarà ambientato a Londra. Ma questo è un altro discorso. Quindi, mentre potevamo apprezzare l'idea di un gioco enorme, tripla A, open world, ambientato nel Giappone feudale, uscito 4, 5 o 6 anni fa, quando sono iniziate le prime indiscrezioni su un Assassin's Creed orientale, oggi il mercato è estremamente differente.

Due anni fa abbiamo giocato NiOh, ambientato esattamente nel Giappone dei samurai sul finire dell'epoca Sengoku. Da pochissimo è uscito Sekiro: Shadows Die Twice, anche questo ambientato nel Giappone dei samurai e ovviamente nell'epoca Sengoku. Sappiamo già che NiOh 2 è in sviluppo grazie all'annuncio fatto durante l'E3 dello scorso anno e presumibilmente lo vedremo proprio nel 2020 visto che ad oggi non si sa nulla ed è probabile che un titolo di questo tipo abbia uno sviluppo di almeno 4 anni. Ma nell'aria c'è anche Ghost of Tsushima, altro titolo sui samurai ambientato in un periodo temporale meno esplorato. E, viste le ultime voci di corridoio su PlayStation 4 e sulle esclusive Sony, se dovessimo fare una previsione, lo daremmo in uscita per la metà del prossimo anno, non più in questo 2019.

Ghost Of Tsushima E32018 04

Quindi riepilogando, in 2 anni abbiamo già visto due titoli ambientati nel Giappone e il prossimo anno se ne prevedono almeno altri 2. C'era davvero bisogno di un quinto gioco ambientato nell'estremo oriente?
E se pure è vero che la mitologia norrena è stata esplorata proprio di recente da quel titolone eccelso che risponde al nome di God of War, ci stuzzica e incuriosisce molto di più vedere cosa è in grado di fare Ubisoft con il suo best seller single player, tra l'altro nel momento di passaggio tra le due generazioni di console e sfruttando un'ambientazione meno battuta. E magari proprio il confronto con God of War potrebbe essere un grande stimolo per il publisher francese per offrire qualcosa di ancora più mastodontico.

Voi che ne dite? Vi abbiamo fatto cambiare idea o rimanete ancora convinti che il prossimo Assassin's Creed debba assolutamente essere ambientato in Giappone? Fatecelo sapere nei commenti qui in basso.