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Assassin's Creed Mirage: la narrative director Sarah Beaulieu ci racconta Basim e Baghdad

Direttamente dagli studi di Ubisoft Bordeaux, la narrative director di Assassin's Creed Mirage Sarah Beaulieu ci racconta la storia di Basim e Baghdad.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   12/09/2023
Assassin's Creed Mirage: la narrative director Sarah Beaulieu ci racconta Basim e Baghdad
Assassin's Creed Mirage
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"La città di Baghdad è protagonista del gioco quasi quanto Basim" ci ha detto Sarah Beaulieu, narrative director di Assassin's Creed Mirage mentre la intervistavamo negli uffici di Ubisoft Bordeaux dove siamo volati per provare e scoprire il nuovo capitolo di questo storico franchise. "La Baghdad dove aveva il suo centro il Califfato Abbaside nel corso del nono secolo" continua "era una città con una miriade di strade e nicchie, ognuna delle quali, nell'antichità nascondeva una storia, e noi abbiamo voluto replicare quella sensazione".

Storicamente, nei titoli della saga degli Assassini, l'ambientazione cittadina è stata uno dei pilastri principali dell'avventura, basti pensare alla Roma, alla Firenze o alla Costantinopoli di Ezio Auditore, alla Parigi rivoluzionaria di Arno o alla Londra vittoriana di Jacob ed Evie. Alcuni fan li hanno amati, altri li hanno odiati, ma negli ultimi anni i grandi capitoli in stile RPG hanno abbandonato la struttura più tradizionale del franchise per trasformarsi in esperienze open world dure e pure con qualche centro abitato a fare da punto di interesse.

In questo nuovo episodio gli sviluppatori hanno deciso di tornare alle origini non solo con un'ambientazione mediorientale (come quella del primo videogioco), ma anche con un'impostazione a città singola, un focus sull'esplorazione urbana e tantissimi anfratti pieni di storie e testimonianze storiche.

Baghdad al centro del mondo

Poche città nel non secolo avevano più di 100mila abitanti, solo tre ne avevano più di un milione e una di queste era Baghdad dove aveva la sua capitale il Califfato Abbaside
Poche città nel non secolo avevano più di 100mila abitanti, solo tre ne avevano più di un milione e una di queste era Baghdad dove aveva la sua capitale il Califfato Abbaside

"Baghdad nel nono secolo era una città coloratissima" ci ha detto Sarah Beaulieu che, insieme all'art director Jean-Luc Sala, ha preso a cuore la missione di ridare alla capitale dell'odierno Iraq una rinnovata profondità narrativa e visiva. "Noi siamo abituati a immaginarcela grigia e in rovina dalle recenti rappresentazioni all'interno degli sparatutto in prima persona. La nostra è una Baghdad verde, piena di cammelli, grande e soprattutto viva. Essendo sulla via della seta, al tempo la città ospitava mercanti e viaggiatori provenienti da ogni dove. Baghdad era letteralmente al centro del mondo, quindi non era solo un catalizzatore dell'economia ma anche della cultura, con decine di menti brillanti che discutevano di filosofia, scienza e letteratura. Si sentivano tante lingue per le strade e la Casa della Sapienza voluta dal Califfo era un crogiolo di idee e ragionamenti, potrete visitarla nel gioco e vivere in prima persona il crocevia di cui parlo". Ci saranno missioni in cui dovrete aiutare mercanti provenienti dalla Cina e avrete a che fare con artefatti europei e persino indiani. Da vero e proprio polo attrattivo planetario, Baghdad stava vivendo un periodo di straordinario splendore nel nono secolo ma dietro i giardini pensili, le abitazioni decorate e le colossali porte della mitica Città Rotonda, stava iniziando a maturare un feroce scontento nei confronti di una classe dirigente avida e senza scrupoli.

"Baghdad era una delle più grandi e popolose città del tempo ed era naturalmente divisa in distretti" sottolinea Sarah Beaulieu che condivide con il direttore artistico una passione per l'architettura antica che, nel caso della città protagonista di Mirage, è stata ricreata cercando di restare il più fedeli possibile alle testimonianze del tempo e archeologiche. "C'era una zona proto industriale con tutti i negozi dedicati alla lavorazione delle materie prime come tessuti, pelli, ferro e legno. C'era un distretto culturale, uno dedicato ai militari e uno ai più importanti personaggi del Califfato. Ognuno di questi luoghi ha un'identità precisa con persone, abiti, maniere e costumi caratteristici. A livello generale Baghdad è estremamente accogliente, non appena ci metterete piede vi sentirete i benvenuti ma col tempo scoprirete che c'è qualcosa che ribolle negli strati più bassi della società. Per noi è stato interessantissimo, visto che gli Assassini sono agenti della libertà, usare questo contesto per mettere uno dei nostri eroi al centro di quella che sarebbe divenuta una delle grandi ribellioni della storia del Medio Oriente: la Rivolta degli Zanj".

Scrivere l’inizio sapendo la fine: la storia di Basim

Non è la prima volta che Basim Ibn Ishaq è un personaggio principale di un titolo di Assassin's Creed. Il suo debutto, infatti, è stato in Assassin's Creed Valhalla dove però è già un maestro assassino. Con Mirage gli sviluppatori hanno avuto il compito di raccontare le sue origini. "Avevamo molto materiale da cui partire. Basim è un assassino amato e odiato per quello che ha fatto nel capitolo precedente della saga, quindi il nostro compito è stato di costruire delle fondamenta molto solide per il personaggio che sarebbe diventato. È un uomo dalla personalità molto sfaccettata e la sua storia inizia come quella di un eroe molto amabile da cui però emergono, nel corso degli anni, quelle caratteristiche che spiegano le sue azioni in Valhalla. È complesso creare suspence e progressione quando si sa già dove la storia andrà a parare, ma crediamo di esserci riusciti. Quella di Basim, in Mirage tanto quanto in Valhalla, è una storia sul destino: una forza incredibile a cui non si può sfuggire".

Miti e leggende fanno parte della tradizione di Assassin's Creed e in Mirage ne vedremo diversi prendere vita
Miti e leggende fanno parte della tradizione di Assassin's Creed e in Mirage ne vedremo diversi prendere vita

Per quanto riguarda le sue origini, "Basim è cresciuto vicino a Baghdad, a Samarra, e poi si è spostato a nella grande città per diventare un ladro di strada. Lì hanno avuto luogo gli eventi che hanno dato inizio al suo percorso di Assassino e lì è ritornato una volta terminato l'addestramento ad Alamut. Essendo una grande capitale è in corso una guerra silente tra l'Ordine degli Antichi e gli Assassini: i primi sono i burattinai del Califfato Abbaside mentre i secondi vogliono mettere fine all'oppressione di questo prosperoso ma brutale regime sul popolo di Baghdad". La storia è delle più classiche: l'Ordine ha un capo potente in città e dovrete eliminare uno alla volta i suoi luogotenenti per costringerlo a venire allo scoperto. Ci saranno investigazioni e tante interazioni con la gente della città, dagli schiavi ai sapienti, per scoprire dove sono e cosa fanno i vostri bersagli. "L'Ordine è a Baghdad perché sta cercando alcuni artefatti molto particolari, il vostro compito sarà fermarli una volta per tutte". Basim avrà un'evoluzione lineare come personaggio con momenti di svolta in cui saranno delle figure storiche a fare da catalizzatore del cambiamento. Una di queste è Ali ibn Muhammad, il capo della grande rivolta degli Zanj. Assassin's Creed Mirage, infatti, è ambientato nel periodo immediatamente precedente a questa grande ribellione che, per quasi 20 anni, scosse il Califfato alle fondamenta e che voi aiuterete a fomentare.

Parlare con la storia

Uno dei pilastri fondamentali di Assassin's Creed è sempre stato l'accuratezza storica, ma per inserire nel passato lo scontro fittizio tra Templari e Assassini sono necessari dei compromessi
Uno dei pilastri fondamentali di Assassin's Creed è sempre stato l'accuratezza storica, ma per inserire nel passato lo scontro fittizio tra Templari e Assassini sono necessari dei compromessi

"Abbiamo dovuto fare alcuni compromessi, come sempre, per incrociare un contesto storico con la lotta tra Ordine degli Antichi e Assassini al centro della nostra saga, primo tra tutti la loro introduzione a Baghdad" ha detto Sarah Beaulieu parlando del rapporto tra Mirage e la storia di quegli anni così come è realmente accaduta. "La nostra missione è sia ricreare alcuni eventi molto specifici sia riscriverli per metterli al servizio della narrativa e per fargli avere un assassino come protagonista. Poi, visto che ci sono pochissimi resti archeologici, abbiamo dovuto fare un grandissimo lavoro di ricostruzione degli ambienti, delle strade e dei monumenti quindi ci siamo presi, necessariamente, qualche libertà cercando di restare il più vicini possibili alle fonti". La grande Casa della Sapienza, per esempio, è stata posizionata nel distretto dove si lavorava la carta perché al team di sviluppo è sembrato logico che una struttura para universitaria come quella sorgesse dove si fabbricavano i supporti per scrivere. Lo stesso approccio è stato adottato nei confronti di Basim e delle sue interazioni con i grandi protagonisti del tempo come al-Jāḥiẓ (grande intellettuale, filosofo e poeta) o Ali ibn Muhammad. "Lui (Ali ndr) e Basim si incontreranno perché gli Assassini stanno aiutando la ribellione a muovere i suoi primi passi ma le due parti hanno modi diversi di intendere il concetto di libertà quindi ci saranno diverse discussioni al riguardo. Su Ali, purtroppo, non c'è moltissima letteratura ma quel poco che c'è è davvero interessantissimo e ci ha motivato a immaginare e a fare ricerca". Per creare un personaggio che fosse davvero a tutto tondo, gli storici della Ubisoft hanno incrociato le fonti che ne parlavano bene e quelle che ne parlavano male creando quello che la narrative director ha chiamato "un personaggio da sogno perché possiamo riempire gli spazi bianchi che ci ha lasciato la storia".

Assassin's Creed Mirage vuole aggiungere profondità narrativa ai suoi personaggi
Assassin's Creed Mirage vuole aggiungere profondità narrativa ai suoi personaggi

Nell'intervista molte nostre curiosità, come le leggende che sono state implementate nel gioco o gli altri personaggi realmente esistiti, sono rimaste intrappolate dietro il velo degli spoiler ma, vista la loro presenza nella demo che abbiamo provato, Sarah Beaulieu ci ha raccontato di una tripletta di personaggi che le è rimasta molto impressa e che gioca un ruolo fondamentale nella progressione di Assassin's Creed Mirage. "Una delle figure storiche che più ci è piaciuto inserire nel gioco sono stati i Banū Mūsā, tre fratelli che erano "il Leonardo Da Vinci" del loro tempo. Erano matematici, scrittori e, soprattutto, inventori e nel gioco daranno a Basim tutti i suoi gadget e li miglioreranno. Uno di loro sarà al centro di un evento molto importante, ma non voglio fare spoiler!". L'ultimo tassello di questo rapporto tra personaggio e ambientazione che ci è stato raccontato è stato il ritorno ad Alamut, l'iconica fortezza degli Assassini che al tempo di Mirage è ancora in costruzione ma che Basim usa come terreno di addestramento. "Tornare ad Alamut" conclude Sarah Beaulieu "è stato fondamentale per noi, ma vista la scarsità dei reperti archeologici abbiamo dovuto fare alcune supposizioni per ricostruire cosa c'era e portare i giocatori dietro le quinte della fortezza degli Assassini. Non abbiamo voluto riempire degli spazi vuoti nella narrativa del passato ma volevamo creare più ponti e strati tra i capitoli precedenti e il presente per dare qualcosa di più profondo ai fan in cui immergersi. Alamut non è stata un compito facile, la sua genesi è stata travagliata e frutto di non poche discussioni. Alla fine, però, sia io sia l'intera squadra, siamo molto orgogliosi del risultato finale".