I vichinghi erano dei grandi viaggiatori. Molto prima di Google Maps e Translator hanno fatto viaggi pericolosi, entrando in contatto con popolazioni lontane. In Assassin's Creed Valhalla Ubisoft ha voluto raccontare anche questo aspetto dell'epopea vichinga, facendo vivere ai giocatori il primo contatto coi nativi della Vinlandia. I ragazzi italiani di Access the Animus, una della più grandi community di Assassin's Creed al mondo, hanno deciso di chiedere a degli esperti di tradurre quelle parole, visto che Ubisoft aveva scelto di non tradurre quei primi, semplici dialoghi.
Attenzione, proseguendo c'è il rischio spoiler.
In altre parole durante il gioco, Eivor e i suoi compari attraverseranno il mare e raggiungeranno la Vinlandia, ovvero l'America del nord. Qui incontrano il popolo dei Kanien'kehá:ka, dei nativi americani appartenenti al popolo dei Mohawk.
Per questo motivo dei fan hanno chiesto a coloro che conoscono questa lingua di tradurre le parole dette durante questi incontri, decisamente poco amichevoli. Dai dialoghi, infatti, si capisce che i Kanien'kehá:ka non sono felici di vedere i vichinghi ("liberiamocene" dicono in un dialogo, "porta una maledizione" si sente in un altro), ma anche che capiscono subito il rapporto stretto tra il/la protagonista e il suo corvo ("Questa persona ha un legame con un volatile. Si tratta di un dono molto raro").
Si tratta di una bella aggiunta da parte degli sviluppatori, che dimostra una volta di più l'enorme lavoro di approfondimento storico necessario per creare gli Assassin's Creed. Nel caso in cui siate interessanti, questa è la recensione di Assassin's Creed Valhalla: L'Ira dei Druidi.