Assembla che ti Passa #162

Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti e le correzioni sono ben accette a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.

Mentre ci prepariamo alla recensione delle nuove GeForce RTX, abbiamo dedicato un intero speciale alle novità delle nuove schede video NVIDIA che questa settimana lasciano spazio, in Assembla che ti Passa, ad altre novità forse non capaci di catturare l'attenzione quanto possa fare il lancio di una nuova serie di GPU equipaggiata con tecnologie tutte nuove, ma comunque molto interessanti per chi ha intenzione di rinnovare il PC nei prossimi mesi. I protagonisti li conosciamo già da tempo e come le GeForce RTX arriveranno a breve, forse proprio entro settembre, riportando Intel in vetta al settore delle CPU consumer, non solo in quanto a prestazioni in gioco della sua CPU di punta ma anche in quanto a potenza. D'altronde il Coffee Lake-S Core i9-9900K, unica vera novità di una serie che è il refresh di quella precedente, è equipaggiato con otto core proprio come i Ryzen 7 2700 e 2700X che però le prendono ancora dal punto di vista dell'IPC e delle frequenze. Inevitabile quindi un sorpasso da parte di Intel nei benchmark sintetici, che potrebbe trovare una prima conferma nei presunti scatti di test effettuati sui nuovi processori Intel. I valori si riferiscono a presunti benchmark Geekbench che vedrebbero il processore a 8 core e 16 thread Intel toccare 6248 punti nel test single core e 33037 punti in quello multi-core, superando così il Core i7-8700K di circa 750 punti nel primo test e di 8000, quasi tondi, nel secondo. Un bel salto, anche se non ci saremmo aspettati di meno da un processore che probabilmente costerà più di 500 euro. Ma se l'aumento delle prestazioni multi-thread è una cosa che diamo per scontata, visto che parliamo di due core in più, siamo sorpresi dal salto, ancora tutto da confermare, nelle prestazioni single core. Un salto che ritroviamo, ancora più netto, con il Core i7-9700K, probabilmente più spinto vista la conta inferiore dei core, che secondo i test trapelati riuscirebbe a macinare ben 6297 punti nel test single core, sempre di Geekbench, evidenziando un salto netto rispetto al suo predecessore, senza dubbio frutto di una spinta maggiore del boost sul singolo core ma probabilmente legato anche a qualche altra ottimizzazioni. Lo stesso balzo che, in misura minore, compie il Core i5-9600K, potenzialmente molto interessante visti i prezzi decisamente più elevati dei modelli superiori che potrebbero costare tra i 400 e 500. Il 9600K dovrebbe costarne all'incirca 300 pur superando comunque i 6000 punti in Geekbench, sempre che i valori emersi in rete si rivelino autentici.

Abbastanza, insomma, per mandare definitivamente in pensione il Core i7-8700K che mantiene il vantaggio nel test multi-core, grazie ai sei thread in più, ma non supera più di tanto i 23472 punti del modello di punta dei nuovi Core i5 Coffee Lake-S. Tra l'altro le indiscrezioni parlano di test effettuati su una Gigabyte Aorus Z370 Ultra Gaming 2.0 ed è possibile, ma tutt'altro che certo, che le prestazioni risultino superiori sulle schede Z390. I numeri, comunque, non sono niente male per l'ennesima reinterpretazione di un'architettura che ha ormai diversi anni sulle spalle e che deve tappare il buco lasciato dai problemi di Intel con il processo produttivo a 10 nanometri. Il problema, più che altro, sono i prezzi, ambito in cui i prodotti AMD si fanno perdonare lo svantaggio in termini di IPC. Ed è uno svantaggio che si riduce alzando la risoluzione dei giochi, con le GPU che prendono letteralmente il sopravvento in 4K. Pur vicina a un probabile cambiamento strutturale, comunque, la CPU resta il fulcro senza il quale il PC non funziona e oltre a influenzare le prestazioni multitasking, importanti per fruire pienamente delle potenzialità di un computer, ha un suo peso in alcuni titoli che la sfruttano intensivamente. Non mancano infatti sviluppatori che non disdegnano avere qualche core in più, come DICE alle prese con l'ottimizzazione del Ray tracing per le nuove GeForce RTX, e che hanno apprezzato la spinta impressa da AMD al mercato. Ed è una spinta che continua a guidare le strategie della compagnia, con l'interconnessione Infinity Fabric che ha permesso di tirare fuori il Threadripper 2990WX, una CPU desktop da ben 32 core e 64 thread. E con l'arrivo dei 7 nanometri si parla di 64 core e 128 thread, ovviamente a partire dalle prime CPU EPYC che dovrebbero comparire, assieme alla piattaforma X499, all'inizio del 2019, in occasione del CES di gennaio. Ma per i giocatori potrebbe esserci una sopresa a breve termine più interessante: da mesi è infatti rimasto in sospeso il Ryzen 2800X, secondo qualcuno escluso per non rendere ridondante l'offerta del Ryzen 2700X. Qualcun altro ha ipotizzato che AMD abbia deciso di tenere da parte la CPU per rispondere alla serie Intel e questo qualcuno potrebbe aver avuto ragione, almeno secondo uno screenshot che mostra i presunti risultati di un Ryzen R7 2800X equipaggiato con 10 core e 20 thread. Con un processore del genere, presumibilmente venduto a poco più dell'R7 2700X che potrebbe calare di qualche euro, AMD potrebbe riconquistare l'attenzione, se non con la potenza bruta, visto l'aumento sostanziale delle prestazioni per core degli Intel 9000, con il rapporto tra prezzo e offerta del primo processore mainstream equipaggiato con dieci core.

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