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Astra Exodus, il provato

Abbiamo provato Astra Exodus, strategico fantascientifico 4X incentrato sui combattimenti spaziali e con alcune caratteristiche interessanti

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   16/01/2020
Astra Exodus
Astra Exodus
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Svilppato da Atomic Kaiser, Astra Exodus è uno strategico 4X per giocatori solitari, che ci mette al comando di una di otto fazioni e ci manda alla conquista dello spazio profondo, in una ricca campagna dinamica o nella classica modalità sandbox.

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Stabilita una prima colonia spaziale, il nostro obiettivo è quello di esplorare i sistemi circostanti e fondare nuove colonie o avamposti, così da ampliare il nostro potere e raggio d'azione. Oltre a pianeti più o meno ospitali per la vita, che offrono una quantità di risorse differenti a seconda del loro tipo e del nostro sviluppo tecnologico, in giro per le galassie si trovano anche molti nemici, siano essi dei pirati spaziali o esponenti delle fazioni avverse. Del sistema di combattimento parleremo più avanti. Per ora sappiate si tratta di uno dei cardini del gameplay. Ma rimaniamo sull'esplorazione.

Scoprire cosa può offrirci un nuovo sistema è semplice quanto inviarci una singola astronave in ricognizione. Arrivata sul posto ci fornirà tutte le informazioni utili: numero di pianeti presenti, risorse su ogni pianeta, quantità di popolazione ospitabile e così via. Scegliere se fondare una nuova colonia o un singolo avamposto dipende da questi dati essenziali: un sistema formato da un sole e da asteroidi è sicuramente inadatto per una colonia, ma può essere ottimo come avamposto, in modo da avere accesso a dei sistemi vicini.

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Comunque sia le colonie sono più strutturate e più complesse da gestire degli avamposti, visto che offrono un certo numero di unità di popolazione da assegnare alla creazione di cibo, all'estrazione di minerali, alla costruzione di infrastrutture, al commercio o alla ricerca scientifica, e visto che richiedono la costruzione di strutture per migliorare la vita della popolazione o aumentare la produzione di risorse. Inoltre è nelle colonie che si creano eserciti e flotte spaziali.

Sistemi di gioco vari

Oltre alla parte gestionale e a un complesso sistema di combattimento, Astra Exodus offre una serie di funzioni tipiche del genere dei 4X. Ad esempio è presente un sistema di sviluppo tecnologico completo che con il tempo consente di migliorare gli edifici e le navi già esistenti, di costruirne di nuovi e di disporre di tecnologie avanzate, utili in combattimento e nell'esplorazione dell'universo. C'è anche un semplice sistema di diplomazia, che si attiva quando si entra in contatto con un'altra fazione e permette di scambiare risorse e provare a risolvere alcune situazioni senza ricorrere alle armi. Non è molto rifinito, a dirla tutta, e spesso si finisce per ignorarlo, ma può tornare utile.

Lì dove il gioco di Atomic Kaiser ci è sembrato deficitario è nel tutorial, davvero scarno.

Sostanzialmente spiega alcuni dei concetti base, ma taglia completamente quelli più complessi, in particolare tutta la parte relativa al sistema di combattimento. Ad esempio dice che possiamo realizzare dei nostri progetti per le astronavi, ma non spiega in alcun modo come. Sinceramente è stato abbastanza inutile. Certo, l'esperienza maturata negli anni con i 4X ha compensato, ma ritrovarsi nelle prime ore di gioco a combattere continuamente con concetti non spiegati ci ha fatto venire voglia di andare a leggere il manuale in più di un'occasione... forse non è nemmeno un male.

Personalizzazione delle navi spaziali

Uno degli aspetti più curati di Astro Exodus è quello della personalizzazione delle navi spaziali, che ben presto diventa uno dei focus del gameplay, insieme al sistema di combattimento. All'inizio di ogni missione ci vengono forniti dei modelli standard che sfruttano la base tecnologica a nostra disposizione. Ricercando nuove tecnologie però spetta a noi implementarle, nel senso di realizzare delle astronavi che le sfruttino. Il menù di creazione è molto semplice, soprattutto a livello base: scelta la classe dell'astronave, dobbiamo decidere come armarla, piazzando torrette e bombe sullo scafo, selezionando motore e tipo di corazza e posizionando la giusta quantità di moduli energetici.

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Quando energia e consumi si equilibrano, il progetto è salvabile e apparirà dentro il menù di costruzione delle colonie. Sviluppando tecnologie le variabili da considerare diventano molte di più, ma l'importante è sempre evitare che la dotazione della nave consumi più energia di quella disponibile. Ovviamente più lo scafo è grande, quindi più la classe della nave è pesante, più moduli e torrette potrà ospitare e più consentirà di andare a fondo con la personalizzazione. Capito il sistema si potrà procedere nella creazione delle nostre flotte spaziali, che ci serviranno per attaccare e per difenderci.

Sistema di combattimento

Il sistema di combattimento è molto semplice: il giocatore può prendere direttamente il controllo delle sue navi durante gli scontri, oppure può scegliere di far gestire il tutto alla CPU, sia ordinando di affrontare il nemico di turno, pirata o forza di un'altra fazione che sia, oppure provando a fuggire. La fase diretta è naturalmente quella più appassionante, anche se si scopre presto che ha senso soltanto quando le forze in campo sono equilibrate e l'intervento del giocatore, che può impartire alle navi dei comandi di movimento (come l'aumento e la riduzione della velocità, e decidere chi attaccare) diventa importante per subire meno danni possibili e non lasciare il risultato completamente nelle mani dei calcoli e del caso.

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Quando però lo scontro è evidentemente impari, si capisce presto che conviene premere sul tasto di risoluzione automatica per non perdere troppo tempo. Agendo direttamente si possono compensare delle mancanze, ma non si possono fare miracoli.

Le battaglie in sé sono inquadrate dall'altro e hanno come sfondo il luogo in cui ci si trova, sia esso un pianeta o lo spazio profondo. Nelle prime missioni della campagna gli scontri avvengono tra poche navi alla volta, ma nelle missioni successive la loro portata cresce notevolmente, finendo per coinvolgere decine di mezzi. In caso di necessità (conquista di una colonia avversaria) si possono far combattere anche le unità di terra, che vanno prima posizionate su delle scacchiere esagonali e vanno poi mosse secondo un classico sistema a turni, non proprio rifinitissimo ma efficace. Oltre alla variabile dello sviluppo tecnologico, che consente di creare astronavi più o meno potenti e di dotare le nostre unità di equipaggiamento migliore, c'è da considerare anche la presenza degli eroi, delle unità di comando che, assegnate alle astronavi, danno bonus differenti.

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Durante la campagna, gli eroi possono essere reclutati dopo determinati eventi, mentre nella modalità sandbox vengono assegnati casualmente. In termini numerici Astra Exodus offre circa trecento tecnologie e cinquantadue eroi: ce n'è abbastanza da rendere felici quei giocatori che amano studiare nel dettaglio la crescita della propria fazione.

Astra Exodus sembra essere un 4X pensato per gli appassionati hardcore del genere che cercano però un titolo incentrato sui combattimenti spaziali. Leggero nella parte gestionale, tecnicamente scarno, offre una serie di sistemi interessanti, in particolare quello della personalizzazione delle astronavi, che però andranno verificati con la versione definitiva. Fortunatamente non manca molto al lancio, visto che si parla del 30 gennaio. Intanto tenetelo d'occhio, soprattutto se il genere vi attira e se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo con cui sollazzarvi.

CERTEZZE

  • Il sistema di personalizzazione delle astronavi funziona
  • I combattimenti tra molte navi sono appassionanti
  • Un 4X leggero

DUBBI

  • Il tutorial è inutile
  • Tecnicamente sembra lasciare molto a desiderare