Le armi da fuoco sono un po' ovunque nei videogiochi ma non tutti le amano, anche tra gli sviluppatori. Se si vuole evitare di usarle, il modo più semplice è creare un videogioco ambientato in un periodo nel quale le bocche da fuoco non esistevano ancora, come ad esempio Kingdom Come: Deliverance.
Secondo il creatore della serie, Daniel Vavra, Kingdom Come: Deliverance è ambientato in un periodo molto specifico della storia europea per assicurarsi che ci sia abbastanza varietà di armi senza dover aggiungere pistole e fucili.
Le parole del creatore di Kingdom Come: Deliverance
"La prima metà del XV secolo è la più interessante, perché sono successe molte cose in quel periodo", spiega Vavra in un'intervista a PC Gamer. Dato che il gioco è incentrato sulla storia, la sua ambientazione è stata di grande importanza per la narrazione, con l'inizio del XV secolo che segna un periodo di relativa agitazione in Boemia, l'odierna Repubblica Ceca.
Non è però solo una questione di trama. L'epoca segna quello che per Vavra è il periodo più interessante per quanto riguarda le armature e le armi medievali. Vavra fa notare che il XV secolo è il momento in cui la tecnologia è avanzata abbastanza da avere una varietà di armi sufficiente per il gioco. "100 anni prima sarebbe stato molto meno vario in termini di opzioni per cose interessanti come armature e armi", spiega.
È inoltre abbastanza presto nella storia da far sì che le armi da fuoco non siano ancora entrate negli arsenali europei. "50 anni dopo ci sarebbero armi a polvere da sparo, il che è troppo", esordisce. "Renderebbe obsolete le armature. Questo tipo di periodo gotico è il più interessante in termini di cavalieri e altro", conclude Vavra.
Parlando invece della possibilità che Kingdom Come Deliverance 2 vada a 60 fps su console, Warhorse Studios ha dato una risposta.