Ad oggi è piuttosto difficile comprendere come siano gestiti i team interni di Platinum Games: la casa è impegnata in molteplici progetti - di cui due sembrano ancora lontani e uno è in uscita a breve - e pare aver quasi in toto abbandonato quella gerarchia quasi scolastica che prima vedeva i loro nuovi sviluppatori farsi le ossa su progetti minori all'interno di team con poche risorse a disposizione. Quale che sia la loro attuale organizzazione, comunque, resta il fatto che in passato questa "scuola di vita" abbia formato notevoli talenti, e forse il primo tra tutti è Takahisa Taura: un designer col volto da ragazzino, che in realtà lavora con la casa fin dal progetto Anarchy Reigns (quindi da prima del 2009). Taura è da sempre collegato a una miccia che prende fuoco facilmente, e il suo estro si nota in ogni singola produzione su cui abbia lavorato. Maestro nella creazione di meccaniche davvero interessanti, infatti, ha sempre subito solo il peso del bilanciamento, cascando esclusivamente sull'equilibrio dei sistemi da lui congegnati. Sia chiaro, con questo non vogliamo dire che i titoli su cui il buon Takahisa ha lavorato siano di bassa qualità - con roba come Nier Automata e Metal Gear Rising nel curriculum non possiamo non amarlo - semplicemente riteniamo che gli sia sempre mancata quella incredibile concretezza capace di rendere un ottimo titolo un assoluto capolavoro dal punto di vista meccanico. All'E3 2019, però, abbiamo visto Astral Chain in azione - il primo gioco di cui Taura è il director - e siamo abbastanza convinti che questa concretezza si sia finalmente sviluppata.
Legion eh? Ok.
Astral Chain sembra essere più di ogni altro progetto Platinum una mescolanza di stili e influenze, e la cosa si nota già dalla sua narrativa, che ci mette nei panni di un poliziotto al servizio di una misteriosa metropoli ultramoderna, a bordo di una non meglio definita "Arca". Già, non siamo sulla Terra, ma facciamo parte di ciò che rimane della razza umana dopo la fuga dal pianeta natio; un viaggio che, peraltro, per motivazioni ignote sembra aver attirato spiacevoli creature multidimensionali chiamate Chimera. È una premessa già vista in forme alternative mille volte, ma vi è un elemento specifico che si lega al gameplay, e la rende più interessante che mai: il protagonista non è un poliziotto comune, ma fa parte dei Neuron, ovvero un reparto speciale delle forze dell'ordine che fa uso di Chimera "sottomesse" chiamate Legion, per combattere la minaccia. In poche parole, immaginatevi gli stand delle Bizzarre Avventure di Jojo, solo che intercambiabili, e utilizzabili non soltanto per far piovere morte e distruzione sui nemici, ma anche per risolvere enigmi, esplorare in modi atipici e completare fasi investigative. Siete incuriositi ora?
Difficile non provare interesse, se si è fan degli action, davanti a una premessa con così tanto potenziale a livello di sistema di combattimento. D'altronde lo stesso Taura ha definito la sua creatura "un gioco a metà tra Nier Automata e Bayonetta", ma noi riteniamo che la verità sia abbastanza diversa. Per carità, il titolo prende molto dai precedenti pargoli di Platinum, ma fa sue anche molte trovate di altri action noti, risultando una sorta di versione evoluta e incredibilmente più complessa del vecchio Chaos Legion di Capcom. Quanti di voi se lo ricordino non lo sappiamo, ma noi siamo dei vegliardi maledetti, e quindi abbiamo intenzione di rispolverare questo antico videogame solo per sottolineare fino a che punto Astral Chain riesca ad evolvere il suo concept: se infatti in Chaos Legion ci si limitava ad evocare creature mistiche dalle varie capacità, supportate solo da combinazioni semplicistiche, qui avete a disposizione una massa di manovre tale da poter risultare a dir poco travolgente per un principiante del genere. Considerate che, vista la complessità dell'opera, Nintendo ha preferito coprirla nel dettaglio durante il Treehouse, e non renderla giocabile durante l'E3, per paura che non ne venissero colte le molteplici finezze (una scelta che ci ha intristito molto, poiché volevamo provarla, ma che al contempo comprendiamo).
Jojo pose
Giusto per capirci, pensate che in Astral Chain si ha a che fare con fino a cinque tipi diversi di Legion (se ce ne siano di più disponibili non lo sappiamo, ma dovrebbero essere più che sufficienti), ognuno gestibile manualmente e dotato di un ramo di abilità sviluppabile. Una volta evocato, infatti, il Legion combatte da solo guidato dall'intelligenza artificiale, ma può anche venir utilizzato in varie combinazioni miste, e attivare poteri equipaggiabili a piacere, finché il suo timer di evocazione non finisce (la ricarica è piuttosto rapida). I Legion sono poi estremamente diversificati, e hanno punti di forza particolarmente efficaci contro certe tipologie di Chimera. Per fare qualche esempio, il Legion ascia può posizionare la sua arma a terra e fare danni ad area, o creare un comodo scudo invulnerabile favoloso per resistere ad attacchi normalmente difficilissimi da schivare; quello armato di arco è invece utilissimo contro nemici volanti e molto mobili, e permette di muoversi rapidamente verso la sua posizione grazie alla catena che lo lega al protagonista. Ora, considerate che la catena energetica appena citata non è lì solo per bellezza, ma può stordire i nemici che passano tra voi e il Legion, o venir sfruttata addirittura per paralizzare temporaneamente l'avversario (basta far girare la vostra evocazione attorno al bersaglio per incatenarlo), e otterrete un sistema che già alla base risulta più complesso della stragrande maggioranza dei titoli del genere.
Il bello è che di meraviglie ce ne sono molte altre: alcuni boss hanno piattaforme mobili raggiungibili solo con il Legion arco; le evocazioni possono venir mandate all'attacco indipendentemente mentre si evoca un altro Legion; l'arma del protagonista è trasformabile e può diventare un poderoso strumento d'attacco corpo a corpo o una pistola, e così via verso un'infinità di combinazioni, meccaniche avanzate, e follie da combo video di Donguri su Youtube. Non immaginate neanche lontanamente quanto tutto ciò ci mandi in brodo di giuggiole. Astral Chain non è ad ogni modo solo botte e violenza: vi sono fasi investigative - come dicevamo in principio - dove potrete usare i Legion per ascoltare conversazioni dalla distanza (gli umani normali non li percepiscono, così come non vedono le Chimera, giusto per tornare ai collegamenti con Jojo), mappe complesse che richiedono l'uso di certi poteri per avanzare o eliminare delle barriere (anche questi legati alla tipologia di Legion), fasi da sparatutto su binari alla guida di una motocicletta, e persino momenti di calma dove potrete semplicemente raccogliere la spazzatura per guadagnare qualche punto extra da bravo poliziotto. Sembra davvero un minestrone pieno di gioia, e non vediamo l'ora di sapere quale sarà il suo sapore al lancio.
Dalla dimostrazione vista al Nintendo Treehouse, Astral Chain ci è parso un action capace di fare proprie un'infinità di influenze, all'interno di un sistema tra i più complessi e interessanti mai congegnati all'interno del genere. Se dovesse risultare bello anche solo la metà di quanto sembra essere, questo potrebbe essere il gioco della consacrazione di Takahisa Taura, e uno dei più validi titoli su Nintendo Switch. Non vediamo l'ora di giocarlo
CERTEZZE
- Combat system incredibilmente variegato e complesso
- Interessanti fasi esplorative che sfruttano a dovere le meccaniche del gioco
- Art direction notevole, e tipica spettacolarità Platinum
DUBBI
- Riuscirà a sfruttare a dovere tutto il suo potenziale?