Back 4 Blood è stato presentato ufficialmente pochi giorni fa ai Game Awards 2020 con un trailer cinematografico e un piccolo assaggio del gameplay, oltre all'annuncio della closed alpha attualmente in fase di svolgimento su Steam.
Da allora, tuttavia, gli sviluppatori di Turtle Rock Studios hanno pubblicato svariati nuovi video e rivelato informazioni che ci consentono di effettuare una panoramica migliore, sostanzialmente più approfondita, su quello che si pone come il terzo, ideale episodio di Left 4 Dead.
Personaggi
Cominciamo dai personaggi di Back 4 Blood, che dopo le sequenze d'esordio hanno finalmente un nome, e non solo. I quattro Sterminatori che abbiamo visto nel primo trailer del gioco, infatti, rappresentano soltanto la metà della rosa che sarà disponibile nel prodotto finale, fornendoci dunque un certo grado di varietà circa la "skin" che potremo utilizzare durante la campagna cooperativa.
Hoffman (l'uomo di mezza età con gli occhiali), Walker (il tizio col cappello), Evangelo (il ragazzo con i capelli in stile afro) e Holly (una delle due donne del roster, l'altra dovrebbe chiamarsi Mom) fanno parte di un manipolo di sopravvissuti che hanno scoperto di essere immuni al virus che ha trasformato la maggior parte delle persone in Infestati e che hanno deciso di combattere per liberare il mondo da questa terribile minaccia.
Storia
La missione dei protagonisti di Back 4 Blood non è dunque semplicemente quella di raggiungere determinati luoghi per assicurarsi una fuga dall'incubo, bensì prendere la situazione di petto e, armati fino ai denti, sterminare quanti più zombie possibile per liberare le strade e cercare di arrivare all'origine dell'infezione, così da poterla eliminare e salvare ciò che rimane del mondo. Un concept che verrà arricchito dal punto di vista narrativo o resterà in secondo piano rispetto al puro e semplice gameplay? Lo scopriremo più avanti.
Per quanto riguarda le ambientazioni, l'attuale closed alpha del gioco ne include soltanto una, la città di Evansburgh, che fa da sfondo a una mini campagna suddivisa in quattro capitoli. Come accaduto in passato per Left 4 Dead, probabilmente la versione finale vanterà diverse storie e scenari, con la possibilità di aggiungerne altri ancora tramite DLC: una formula ben collaudata, che anche per il nuovo titolo di Turtle Rock Studios potrebbe funzionare alla grande.
Gameplay
Come accennato in apertura, rispetto al breve assaggio della presentazione ai Game Awards 2020 abbiamo potuto vedere un bel po' di gameplay di Back 4 Blood, sia attraverso i canali ufficiali sia attraverso quelli dei media e degli streamer che stanno provando la closed alpha. Ebbene, le sensazioni confermano come il gioco riprenda la formula di Left 4 Dead provando da una parte a consolidarla, dall'altra a modernizzarla.
In termini di gunplay tutto si svolge come da copione: il feedback delle armi appare solido e l'arsenale risulta discretamente ricco tra fucili d'assalto, fucili di precisione, mitragliatrici leggere, fucili a pompa, pistole e la solita offerta di strumenti per gli attacchi corpo a corpo, in particolare mazze e accette con cui far saltare la testa ai nemici (curiosamente, la relativa animazione al momento risulta mancante, dando vita a una poco convincente "scomparsa" del cranio).
Ogni arma può essere potenziata tramite l'innesto di accessori che consentono di aumentare la quantità di munizioni per caricatore, utilizzare mirini più precisi e impugnature che migliorano la stabilità durante il fuoco. Sia le armi che i gadget sono disponibili presso appositi rivenditori nel gioco, ma è anche possibile semplicemente raccoglierle da terra mentre si esplora lo scenario.
Dopodiché c'è l'elemento del Dynamic Game Director, un sistema che analizza in tempo reale le nostre performance per adattare dinamicamente il gioco tramite l'uso di carte che possono aumentare il numero dei nemici, renderli più forti, cambiarne la posizione, aggiungere un pizzico di nebbia e generare avversari speciali come il l'enorme Orco alto sei metri che abbiamo visto anche nel primo trailer del gameplay.
A nostra volta avremo a disposizione delle carte da attivare alla bisogna per contrastare i "malus" messi in campo dall'intelligenza artificiale, e che funzionano come perk per i personaggi aumentando la loro resistenza, la velocità di caricamento, la resistenza agli attacchi, la capacità di curare i compagni, la precisione di tiro, la quantità di salute e altro ancora.
L'obiettivo degli sviluppatori è ovviamente quello di puntare forte sulla rigiocabilità dell'esperienza, e in tal senso immaginiamo sia stato introdotto anche un sistema di ondate casuali sulla falsariga di Warhammer: Vermintide 2, assolutamente fondamentale per rendere ogni partita effettivamente diversa ed evitare situazioni che si ripetono ogni volta che affrontiamo una determinata mappa.
A una seconda occhiata, Back 4 Blood conferma da un lato la sua natura di terzo episodio spirituale di Left 4 Dead, dall'altro rivela novità sostanziali e interessanti per rendere l'esperienza più varia, aumentando in maniera significativa il grado di rigiocabilità. Nella speranza di poter provare con mano la closed alpha su PC, le sensazioni trasmesse dal nuovo sparatutto cooperativo a base di zombie firmato Turtle Rock Studios sono indubbiamente positive.
CERTEZZE
- La formula di Left 4 Dead appare ancora solidissima
- Diverse novità per aumentare la varietà dell'esperienza
- Tecnicamente promette bene
DUBBI
- Ci sono ancora tante incognite