C'erano una volta i generi, semplici classi a cui ricondurre ogni esperienza ludica offerta da ogni singolo gioco, un modo immediato per descrivere quale tipo di offerta questo o quel titolo aveva da mettere sul piatto e valutare quanto si potesse avvicinare ai propri gusti. Quei tempi sono oramai finiti, morti e sepolti a favore di una ben più complessa stratificazione delle dinamiche inserite nei prodotti più innovativi che sempre più spesso, non avendo idee del tutto inedite da proporre, fanno appello a più concetti già consolidati che una volta mescolati e bilanciati tra loro propongono qualcosa di fresco. Una considerazione che calza a pennello con Battleforge, prodotto sviluppato da Electronic Arts Phenomic esclusivamente su PC che è stato possibile vedere e brevemente provare nel corso di un evento di presentazione tenutosi in quel di Parigi.
Farsi il mazzo per vincere
L'idea è quella di unire il gameplay degli strategici in tempo reale alla profondità offerta dai giochi di carte collezionabili - qui in versione virtuale - creando un complesso che non coinvolga unicamente le sessioni passate sul campo di battaglia ma anche tutto ciò che viene prima, permettendo di comprare nuove bustine tramite le sempre più sfruttate micro transazioni, scambiare i doppioni e crearsi una folta lista amici con cui condividere le corpose funzionalità online sviluppate, vero cuore di questo curioso esperimento. La visuale sarà quella classica dall'alto e permetterà di gestire in modo sensato tutti gli eventi che si susseguiranno frenetici, mentre gli edifici, le unità e alcune magie prevalentemente pensate per dare alcuni bonus speciali, andranno richiamati tramite una barra a fondo schermo composta da venti caselle che andranno a essere occupate da altrettante carte disponibili nel proprio mazzo e selezionate prima di incominciare lo scontro. Che quindi si voglia evocare un gruppo di arcieri, costruire una fortificazione o garantire dei miglioramenti alle proprie catapulte, tanto per fare tre esempi, si dovrà andare ad agire sull'apposita tessera, anche graficamente strutturata come quelle usate nei giochi da tavolo e indicante, oltre alla classica descrizione delle proprietà espresse, il numero di utilizzi a disposizione in un singolo incontro e le condizioni necessarie per poterla sfruttare: si dovranno infatti soddisfare due richieste riconducibili alle due risorse presenti nel mondo di Battleforge, l'energia e le sfere. Entrambe potranno essere estratte da apposite aree rocciose ma se la prima sarà genericamente utilizzata qualsiasi azione si voglia compiere, le seconde saranno riconducibili a quattro diverse categorie - Nature, Frost, Fire e Shadow - e potranno essere ottenute a seconda delle richieste della carta che si vorrà usare. Un ulteriore elemento di vicinanza con Magic: The Gathering, un buon modo per allargare il complesso di possibili combinazioni e nel contempo imporre attenzione nel crearsi un deck equilibrato.
Non solo idee
Tante diverse idee a cui EA Phenomic dovrà dare sostanza e credibilità specialmente se vorrà mantenere l'interesse alto e incominciare a rilasciare espansioni e altri contenuti aggiuntivi. Il single player presenterà una campagna strutturata a missioni da completare per incominciare a prendere confidenza con le molte opzioni inserite e che non dovrebbe impegnare per un numero eccessivo di ore, mentre il multiplayer sarà più sostanzioso con sfide competitive e cooperative, anche se ancora non è possibile dire in quali e quante modalità oltre al canonico deathmatch. È stato invece possibile provare il Sandbox, un'arena in cui non doversi preoccupare dei nemici o delle incombenze imposte dagli obiettivi ma semplicemente provare le venti carte selezionate e sperimentare tutte le possibili combinazioni: i pochi minuti passati tastiera e mouse alla mano non sono ovviamente bastati a farsi un quadro complessivo riguardo la qualità del titolo ma già hanno dato alcune indicazioni su quanto veloce e ritmata sarà l'azione, con molte unità quasi immediatamente sul terreno e una buona immediatezza nonostante i tanti diversi punti d'interesse a cui prestare attenzione. Tecnicamente l'impatto non è stratosferico, con una buona quantità di poligoni sempre sullo schermo e animazioni accettabili ma superfici spesso troppo poco definite e una fluidità non ancora particolarmente soddisfacente. Sembra lodevole la volontà di mantenere basse le richieste hardware per potersi proporre a tutti gli utenti ma bisogna valutare quanto scalabile, verso l'alto e il basso, sarà il motore nella versione finale.
È evidente che sarebbero necessarie parecchie ore davanti al monitor per poter capire la qualità di un bilanciamento che non sarà facilissimo da trovare e che farà la differenza tra il successo e l'anonimato, così come non ci sono indicazioni definitive riguardo il prezzo della confezione che arriverà nei negozi - e contenente il supporto digitale con il gioco e un centinaio di carte già sbloccate - ma che si dovrebbe assestare attorno ai quaranta euro, e quello delle bustine virtuali che potranno poi essere comparate a piacere. Ma dovremo aspettare un paio di mesi per avere tutte le risposte che ancora non è stato possibile ottenere, visto che a marzo il gioco dovrebbe arrivare nei negozi.