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Blue Dragon

Immediatamente dopo la conferenza Microsoft, al party tenutosi di fronte al Chinese Theatre, abbiamo avuto modo di vedere a porte chiuse Blue Dragon, l’atteso rpg sviluppato dai Mistwalker di Hironobu Sakaguchi, il papà di Final Fantasy.

ANTEPRIMA di Pietro Quattrone   —   10/05/2006
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Il gioco ci è stato presentato da due sviluppatori di Artoon, che ricordiamo sta lavorando a stretto contatto proprio con Mistwalker per realizzare al meglio questo rpg. Tutto l’universo nel quale si svolge la storia di Shu, il protagonista, e dei suoi amici, come ricorderete, è stato creato graficamente da Akira Toriyama, il famosissimo autore di Dragonball. Ci è stato spiegato, avendo sottomano gli artwork realizzati dal mangaka giapponese, quanta attenzione sia stata riposta nel cercare di rendere i modelli tridimensionali dei personaggi il più somiglianti possibile a come ideati da Toriyama stesso. La build che ci è stata mostrata, arrivata in mattinata direttamente dal Giappone, era ovviamente abbastanza incompleta ma già si poteva notare una elevata qualità non solo grafica, ma anche artistica, del prodotto. I modelli poligonali dei personaggi sono veramente perfetti, ogni dettaglio è molto curato, come i vestiti e i capelli che si muovono al vento. Le ombre sono completamente dinamiche, sfruttano il sistema di soft shadowing e anche allo stato attuale di sviluppo si muovono seguendo perfettamente gli spostamenti del personaggio. Tutti gli ambienti, ne abbiamo visti tre, sono realizzati in maniera ottima, con una varietà di design davvero notevole. Quello che ci è piaciuto di più è sicuramente il Villaggio Devee che presenta delle stranissime abitazioni, a metà tra delle tane e delle case sospese in aria, attaccate alle montagne solo con un lato come piccoli alveari. Non solo, ma ci ha particolarmente colpito il modo in cui sono stati gestiti i colori, a detta degli sviluppatori, infatti, si è cercato di rendere il mondo di Blue Dragon il più credibile possibile, per questo sono state utilizzate particolari scelte cromatiche con tinte chiare, con un netto distacco dalle zone d’ombra e dalle parti buie dello schermo. La cosmesi tecnica ci ha lasciato quindi davvero colpiti e, forse più di ogni cosa, la realizzazione dell’acqua è quella che ci ha lasciati maggiormente esterrefatti, sembrava vera, con tantissimi riflessi ed un’ottima gestione della massa fluida, era quasi possibile sentirne la consistenza.

Blue Dragon
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Story

Della trama non è stato svelato nulla, di certo, come ogni rpg che si rispetti, sarà fondamentale l’interazione con i personaggi non giocanti e con quelli appartenenti al nostro party di gioco. Il party sarà composto non solo da “umani” ma anche da una specie di diavoletto, di nome Marumaro, che ci ha fatto sorridere non poco date le sue buffissime movenze. Un altro livello che ci è stato mostrato è stato il primo dungeon che si incontra nell’avventura, nominato Ancient Ruins, purtroppo l’esplorazione è stata davvero rapida, giusto pochi attimi per cogliere ottimi giochi di luce sulle pareti interne e i movimenti dei nemici intorno a noi. In tutta la sessione non abbiamo visto neanche un combattimento, a domanda diretta i responsabili di Artoon hanno affermato di non potersi sbilanciare; non sappiamo quindi se gli incontri saranno in tempo reale o a turni come i classici jrpg. Non hanno neppure risposto alla nostra domanda sulla eventuale influenza di Xbox Live nel gioco, barricandosi dietro ad un deciso no comment.
Blue Dragon si conferma progetto interessantissimo, in uscita entro fine duemilasei in Giappone e di sicuro tradotto anche per l’occidente, anche se la versione da noi vista aveva l’audio originale giapponese e i sottotitoli in inglese. Ci hanno confermato che la localizzazione, almeno in inglese, sarà completa, riguardando anche il comparto audio. Non vi nascondiamo che dopo la breve prova odierna non vediamo l’ora di poter provare il gioco definitivo.