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Burnout 3 : Hands On

Burnout 3 " Prova su strada "

APPROFONDIMENTO di Andrea Moi   —   23/07/2004
Burnout 3: Takedown
Burnout 3: Takedown
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Burnout 3 : Hands On
Burnout 3 : Hands On

Sempre più Burnout

Le differenze tra i precedenti capitoli del gioco sono evidenti sin dalle prime partite. Mettendo da parte motore grafico ed intelligenza artificiale, di cui parleremo in seguito, si possono trovare vari affinamenti in tutta la meccanica di gioco. Ad esempio i punti necessari per far salire il livello di boost si conquisteranno con maggiore difficoltà, secondo la relazione “più punti – più rischi da correre”. Anche il modello di guida è stato rivisto in alcune sezioni, il controllo del veicolo appare infatti più preciso, ma alcune manovre, tipo le derapate controllate in curva, sono più difficili da realizzare.
Gli stessi livelli presentano alcune rivisitazioni che non si manifestano solo in un traffico più sostenuto, ma anche nella presenza di più punti pericolosi, come incroci, sezioni di strada particolarmente strette oppure passaggi a rischio, che non perdonano alcun calo di attenzione. Partita dopo partita ci si accorge quindi che i Criterion hanno fatto tesoro delle passate esperienze, effettuando un vero e proprio tuning in tutti i particolari e migliorando ulteriormente l’esperienza di gioco.

Burnout 3 : Hands On
Burnout 3 : Hands On

Tecnicamente parlando...

La build che abbiamo provato è più avanzata rispetto a quella presente durante l’E3 2004, presentando migliorie praticamente in tutti i settori.
Prima fra tutte, la gestione dell’ intelligenza artificiale nei nostri avversari, che in Burnout 3 è stata completamente riscritta. Durante la sessione di gioco abbiamo osservato che il loro comportamento è estremamente più aggressivo rispetto ai precedenti capitoli, non solo infatti i piloti controllati dalla cpu guideranno in maniera migliore, ma ostacoleranno sistematicamente chiunque cerchi di superarli. I programmatori hanno aggiunto inoltre una feature del tutto particolare, se riusciremo a buttare fuori strada un pilota, o in qualche modo gli provocheremo dei danni, passeremo direttamente sul suo “libro nero“, ovvero farà di tutto per vendicarsi e cercare di rendere difficile il nostro proseguimento della gara.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, non si può far altro che complimentarsi con i Criterion per l’ottimo lavoro svolto. Sia la versione ps2 che quella Xbox sono curatissime, e l’impatto grafico risulta sorprendente. Il polycount è impressionante, sia per la gestione degli ambienti, in particolare quello nei circuiti cittadini, sia nei dettagli delle auto. Il tutto si può apprezzare in maniera chiara durante gli incidenti, dove si nota che ogni singolo punto del veicolo può essere soggetto a rotture o danneggiamento in generale. Nota di merito a parte per gli effetti di luce, veramente notevoli, grazie ad un generoso motore grafico che muove tutto a 60 frame al secondo, senza alcun rallentamento. La versione Xbox inoltre, offre una migliore pulizia grafica e texture ad una risoluzione decisamente più elevata.
Tra le "varie ed eventuali" ricordiamo che Burnout 3 supporta le soundtrack personalizzate, nella versione Xbox, la modalità 16:9 widescreen, e sarà ovviamente localizzato in italiano direttamente da EA.

Burnout 3 : Hands On
Burnout 3 : Hands On
Burnout 3 : Hands On
Burnout 3 : Hands On

Tecnicamente parlando...

La serie di Burnout sembra non sentire minimamente il peso degli anni, ma anzi ad ogni nuova versione il gioco risulta ancora più divertente e completo di quanto non lo sia stato in passato. E nota finale per tuttii: in Burnout 3 si avverte un sensazione di velocità ancora maggiore, quindi allenate duramente i vostri riflessi, perché vi serviranno molto presto…

Seconda opinione

di Matteo Caccialanza

Se qualuno pensava che Criterion, dopo il bellissimo Burnout 2, potesse aver esaurito estro e idee, i fatti lo smentiranno. Burnout 3 Takedown non solo sembra eccellere in grafica e giocabilità, dove il predecessore aveva scavato un solco fra se e la concorrenza, ma si distingue anche per una sua peculiare personalità e per un "look&feel" assolutamente attraente, con un'interfaccia accattivante e l'immancabile colonna sonora rock. Tecnicamente siamo a livelli di eccellenza, tanto su Xbox che su Ps2, che ancora una volta tiene ottimamente il passo, rispondendo alle texture superiori della console Microsoft, con un livello di definizione e un frame-rate assolutamente all'altezza. Quando, nel 2002, il Creative Manager responsabile del brand Alex Ward avva fatto la sua prima visita in Italia, aveva detto chiaro e tondo che, al contrario del predecessore, Burnout 2 non sarebbe stato un gioco difficile. Il feedback dei fan - diceva - aveva indotto lo sviluppatore a rendere il gioco più fruibile, optando per un approccio che, col senno di poi, fu sfortunatamente la causa dei principali difetti del gioco stesso: un'intelligenza artificiale troppo poco aggressiva e un motore fisico fin troppo "permissivo" sulle collisioni. Burnout 3 sembra voler rialzare il livello di sfida, con un'IA decisamente più "cattiva" (direi quasi infida) e un modello di guida che per quanto di matrice indissolubilmente arcade, richiede quantomeno un più cospicuo (e plausibile) impegno nell'impostazione delle traiettorie e nell'uso dei freni. Pollice alto anche per le nuove modalità di gioco, che presentano una quantità di varianti sul tema della demolizione: quello che in Burnout 2 era poco più che un mini-gioco, è stato sviluppato in modo da ampliare i contenuti di quello che non è oramai solo un titolo di corse, ma sembra quasi raccogliere l'eredità di illustri scomparsi quale la serie di Destruction Derby. Decisamente promettente.

Freschi reduci da una visita agli studi Electronic Arts a Milano, abbiamo potuto testare uno dei titoli più attesi di settembr: Burnout 3, infatti aprirà virtualmente la stagione più “calda” per quello che riguarda il mondo videoludico su console.

In questo terzo episodio troveremo circa 40 circuiti differenti, sparsi per il mondo, ed un totale di 70 veicoli, compresi quelli da segreti da sbloccare. Le modalità di gioco variano dai classici campionato e corsa singola, fino a quelle decisamente più particolari, come il crash mode, dove ci si potrà sfidare per provocare gli incidenti più spettacolari, oppure il nuovo Road Rush, in cui avremo “bersagli” definiti, ovvero auto avversarie, da eliminare durante il tracciato. Divertente risulta l’aggiunta di una vera e propria “bomba”, inserita nell’auto durante il crash mode, che si potrà attivare dopo le varie collisioni per provocare ulteriori danni e guadagnare un maggior numero di punti.
Anche per il multiplayer sono presenti numerose modalità, purtroppo non abbiamo potuto testare questa sezione, in maniera approfondita, quindi per i dettagli rimando a futuri aggiornamenti. Una delle aggiunte più attese per questo nuovo Burnout è la possibilità di gioco online. Attivo sia per la console Sony che per quella Microsoft, il multiplayer sulla rete supporta fino a 6 giocatori per partita, ovviamente con classifiche, statistiche ed il pieno supporto delle strutture online Xbox e Ps2.
Altra aggiunta rispetto al passato è la possibilità di effettuare un vero e proprio slow motion durante gli incidenti: grazie alla pressione di un pulsante sarà possibile infatti rallentare il tempo, e con l’aiuto degli stick, muovere la telecamera a piacere. Il risultato, ve lo assicuriamo, è estremamente coreografico.