Professione pirata della strada
Dimenticatevi di Gran Turismo 3 perchè con il capolavoro Polyphony questo gioco ha ben poco a che vedere. Burnout infatti è tutto tranne che una simulazione, offrendo piuttosto un'esperienza di gioco totalmente arcade. Così come avveniva in Craxy Taxi saremo impegnati in una folle corsa contro il tempo dalla quale potremo uscire vincitori solo compiendo una serie di manovre spericolate e assolutamente fuorilegge. Passare col semaforo rosso, attraversare a folle velocità gli incroci oppure percorrere contromano le strade ci permetterà non solo di tenere il passo dei nostri avversari nella gara ma anche di accrescere la barra del "burnout". Quest'ultima, posizionata in basso a sinistra, una volta "riempita" si trasformerà in un vero e proprio turbo che per qualche secondo ci permetterà di muoverci a velocità supersonica. Sembrerebbe tutto facile, se però a complicarci le cose non ci fosse il traffico, degno dell'ora di punta nella città di Milano, che dovremo abilmente "dribblare" cercando di non perdere troppo tempo. Come è ovvio che sia, sfrecciare a 150/200 Km/h per le strade di una città o su un'autostrada, perlopiù contromano, non si rivelerà molto salutare sia per la nostra incolumità che per quella della nostra auto. Diventeranno quindi inevitabili gli incredibili incidenti che le nostre bravate causeranno. Proprio in questa fase del gioco si ritrovano gli elementi più interessanti di Burnout. Una convincente fisica degli urti e un'accurata riproduzione dei danni ai veicoli doneranno al gioco una dose di realismo e allo stesso tempo di spettacolarità senza precedenti. Sia nel caso di semplici tamponamenti con veicoli fermi al semaforo, sia in quello di paurosi "frontali" con veicoli provenienti dalla direzione opposta alla nostra, potremo vedere su schermo gli effetti degli scontri. Vetri rotti, carrozzeria deformata, fumo che esce dal motore... questi e altro ancora saranno solo una parte di ciò cui potremo assistere. La dinamica degli incidenti verrà inoltre riproposta al rallenty dal punto di vista di diverse telecamere.
Ancora un gioco diseducativo...
Provando il gioco ho potuto constatare che Burnout è uno dei racing più frenetici e veloci che mi sia mai capitato di giocare. Il tutto è garantito dai 60 frames al secondo ottenuti grazie al convincente motore grafico del gioco. La grafica è di indubbia qualità anche se a dire il vero sulla console di Sony si è già visto di meglio. Lo stesso si può dire anche della realizzazione delle automobili che, seppure ricordino modelli realmente esistenti, sono invece frutto dell'invenzione dei grafici Acclaim. Infatti, a causa dell'inserimento dei danni ai veicoli e dell'alto livello diseducativo raggiunto da Burnout, le case costruttrici hanno evitato di concedere la licenza per l'utilizzo dei propri modelli di automobili.
Scaldate i motori...
Senza troppi giri di parole, Burnout ha tutte le carte in regola per "sfondare", soprattutto in vista delle festività natalizie. La giocabilità semplice e immediata, la spettacolarità degli incidenti e la frenesia delle gare sono solo alcune delle armi a disposizione del gioco di guida di Acclaim. In attesa della recensione finale vi invito a dare un'occhiata alle immagini esclusive del gioco raccolte durante la prova di Burnout. Buona visione!
Un titolo di cui si sapeva ben poco fino a qualche settimana fa è sicuramente Burnout di Acclaim. Sviluppato da Criterion Studios (gli stessi di Airblade), Burnout ha però recuperato in fretta il tempo perso proponendosi come uno dei più interessanti giochi di guida dei prossimi mesi. La stessa sensazione l'ho avuta nei giorni scorsi provando la versione definitiva del gioco, in arrivo nei negozi entro la fine di Novembre.