Il CES 2021 si è tenuto in forma digitale, resa necessaria dalla pandemia che stiamo affrontando, ma ha comunque svolto il suo ruolo di evento inaugurale del nuovo anno tecnologico e lo ha fatto nel segno delle GeForce RTX 3000 Max-Q, fulcro di un massiccio rinnovamento di tutte le linee di laptop da gioco esistenti. Ma benché i laptop, che sono da sempre centrali nella cornice del CES, abbiano dominato la scena, c'è stato spazio anche per qualche altro annuncio dedicato ai PC da gioco tra schede madri, monitor, processori desktop e qualche anticipazione sul futuro.
Portatili da gioco
Superando con un balzo televisori arrotolabili, elettrodomestici e smartphone destinati a costare un rene, ci ritroviamo di fronte a una scena PC che, pur chinando il capo ai laptop, non ci ha fatto mancare annunci interessanti. Ma non è il caso di trascurare una generazione di portatili da gioco che promette un bel salto in avanti in termini di efficienza, e quindi di rumorosità, incrementando comunque le prestazioni in modo netto. Per la GeForce RTX 3060 Max-Q, infatti, parliamo di una potenza superiore a una GeForce RTX 2080 Max-Q, destinata quindi a essere travolta dalle nuove RTX 3070 Max-Q e RTX 3080 Max-Q che promettono rispettivamente 1440p a ben più di 60fps e possibilità di giocare in 4K anche su portatile. Certo, la RTX 3080 è stata pubblicizzata come una scheda a 1440p ad altissimo framerate, cosa comprensibile visto il massiccio dei giochi di ultima generazione che mette in difficoltà anche una 3080, ma comunque si tratta di qualità ultra e di ray tracing su un portatile da 1999 dollari di prezzo consigliato.
Non che un prezzo del genere possa considerarsi basso, almeno se confrontato con quello di una configurazione desktop, ma parliamo di un laptop di fascia estrema che fino a qualche tempo fa sarebbe costato un rene. Oggi invece siamo di fronte all'ascesa dei laptop da gioco, dovuta anche all'operato di NVIDIA che con le GeForce RTX 3000 Max-Q continua a lavorare, assieme ovviamente tutti gli altri attori coinvolti nella produzione di portatili, sulla riduzione dei prezzi di dispositivi che hanno bisogno di un gran lavoro sul raffreddamento, viste le dimensioni compatte.
Ma con i nuovi Ryzen 5000 mobile, al centro della conferenza AMD che ha anticipato un successo più che doppio rispetto alla scorsa generazione stimando l'arrivo di almeno 150 laptop con CPU Zen 3, e con l'evoluzione e con l'evoluzione delle GPU da laptop è diventato possibile ridurre le dimensioni dei portatili semplicemente ottimizzando i sistemi di raffreddamento esistenti. Con i Legion, per esempio, c'è una diminuzione della superficie del 7%, oltre all'assottigliamento dello chassis, che spiega bene l'interesse dei costruttori, esclusi Dell e MSI che sono rimasti fedeli a Intel, per la combinazione tra le nuove tecnologie AMD e NVIDIA.
D'altronde ridurre il lavoro sulla dissipazione garantisce anche risparmio, fattore fondamentale per prodotti che puntano ad accontentare l'enorme pubblico composto da persone che usano il PC sia per giocare sia per lavorare tanto in ufficio quanto a casa. Da qui un mercato che punta con forza verso portatili in grado di sostituire qualsiasi PC fisso, costare il giusto e diventare effettivamente laptop maneggevoli quando necessario. Ed è un obiettivo sempre più vicino. Basti pensare che la RTX 3060 Max-Q è pensata per laptop da gioco con un prezzo di partenza di 999 dollari, laddove fino a non molto fa c'era la GTX 1650 che sopravvivrà scivolando nel segmento da circa 700 dollari, comunque interessante visto che fino a ieri era popolato di soluzioni da ufficio non particolarmente performanti. Ben diversa la situazione attuale che pare proprio destinata a migliorare ulteriormente con ulteriori novità che includeranno le GPU RDNA 2 per laptop, brevemente menzionate durante la conferenza AMD come in arrivo entro metà 2021. Ma nel frattempo Intel ha dalla sua parte Alienware e MSI, pronte a passare all'undicesima generazione, e può contare su Tiger Lake, con architettura grafica Intel Xe, che in questo CES ha fatto la parte del leone grazie agli ultraportatili. Inoltre il CES 2021 ha vito la comparsa in forma di prototipo in un desktop di Alder Lake, la nuova architettura ibrida, con core ad alte prestazioni affiancati da core differenti pensati per l'efficienza, che nella seconda metà del 2021 rinnoverà radicalmente l'offerta delle CPU per desktop e laptop della compagnia. Infine l'evento tenuto da Intel ha svelato l'esistenza dei Tiger Lake-H, una versione pensata per il gaming, ma sempre in ottica ultraportatile, che promette di far girare in 1080p Valorant e Destiny 2 a 70 FPS grazie a frequenze più spinte, presumibilmente anche per la GPU, e grazie a un aumento di potenza prestazionale della CPU del 15% in single core e del 40% in multi-core.
Tra l'altro sembra che gli schermi a 144Hz stiano per diventare quasi una soluzione entry level. Tra le opzioni di quasi tutti i nuovi portatili da gioco scorgiamo infatti schermi 1080p da 300 Hz, varianti 1440p a 165 Hz e display 4K fino a 120 Hz, oltre a qualche 4K OLED da 60 Hz e ai primi pannelli da 360 Hz per notebook gaming. Tutti tra l'altro da alta fedeltà del colore in qualche caso anche da una luminanza di 500 nit, decisamente elevata per schermi di piccola taglia. Certo, per i modelli base si parla di caratteristiche senza dubbio più modeste, ma non c'è dubbio che il mercato dei laptop da gioco stia correndo a gran velocità verso il futuro.
I PC desktop
Il desktop da gioco, comunque, è destinato a restare una realtà importante per un pubblico che guarda a upgrade, risparmio estremo, assemblaggio, overclock o al massimo possibile, spendendo cifre importanti anche in funzione di estetica, dissipatori ed extra di ogni genere. Non a caso questo bacino gode di una certa attenzione che durante il CES si è manifestata anche con l'annuncio a sorpresa delle SSD ad alta velocità di MSI che partirà alla bersagliera con unità M.2 PCIe Gen4x4 da gioco, con capienza fino a 4 TB, capaci di arrivare a 7000 MB/s in lettura e 6900 MB/s in lettura sfruttando controller di ultima generazione.
Ma la parte del leone per il mercato desktop, durante il CES 2021, l'ha fatta senza dubbio la GeForce RTX 3060, la nuova scheda Ampere per la fascia media che, in arrivo a fine febbraio con il supporto per la Resizeable BAR per la serie RTX 3000, guarda anche al settore professionale equipaggiando ben 12 GB di memoria contro gli 8 GB della pur più potente RTX 3060 Ti. Ma questa disparità, ininfluente in gaming per una GPU che punta al 1080p a 60fps con ray tracing attivo, ha suscitato qualche perplessità in chi teme troppo interesse da parte dei miner che potrebbero essere interessati a una soluzione di nuova generazione che offre parecchia memoria nonostante 329 dollari di prezzo e 170W di consumo. La carenza di GPU potrebbe quindi aggravarsi con questo modello ed è comprensibile una certa irritazione, benché i toni esagerati per un scheda video in mezzo a una pandemia siano comunque evitabili, vista l'impossibilità per molti di concedersi quell'upgrade che aspettano da parecchio tempo. Ma un leggero aumento nella disponibilità c'è stato e questo vale anche pere i Ryzen 5000 desktop che a quanto pare resteranno l'unica opzione venduta al dettaglio per qualche tempo.
AMD ha infatti presentato i Ryzen 7 5800 e Ryzen 9 5900, entrambi tra l'altro caratterizzati da frequenze di punta ottime per modelli non X, ma per ora ha intenzione di distribuirli solo sui canali OEM, vincolandoli ai preassemblati. La delusione, però, è solo parziale. Ci aspettiamo infatti che una volta risolti i problemi di produzione, anche i modelli più economici degli ottimi Ryzen 5000 diventino disponibili per tutti, magari proprio nel momento in cui arriverà l'attesissimo Ryzen 5 5600. Ma questo è anche l'anno di Rocket Lake, l'ultima serie a 14 nanometri di Intel che in attesa del passaggio a soluzioni più avanzate sembra aver deciso di svincolarsi dalla sfida alla potenza bruta per puntare sulle prestazioni in gioco e sul mettersi in pari in termini connettività con il PCIe 4.0. Si parla anche di miglioramenti per alimentazione e raffreddamento delle schede madri Z590 che si sono presentate proprio durante il CES, annunciando ufficialmente l'imminente arrivo dell'undicesima generazione di processori Intel.
Nuovi monitor
Passando ai monitor aziende come LG e Dell hanno puntato sul lato professionale con schermi OLED 4K e ultra-wide da 5120x2160 pixel, ma c'è stato spazio anche per il gaming desktop grazie a ASUS e MSI. La prima ha infatti presentato il ROG Swift PG32UQ, un monitor 4K con refresh da 144 Hz e tempo di risposta MRPT di un millisecondo che, dotato di doppia porta HDMI 2.1, guarda anche alle console di nuova generazione. Ma visti i 32 pollici e il G-Sync lo vediamo bene su una scrivania, laddove si valorizza una definizione elevata funzionale anche alla produttività grafica che rientra senza dubbio tra le carte di uno schermo che vanta una copertura del 160% dello spazio di colore sRGB e del 98% di quello DCI-P3. A questo vanno poi aggiunti calibratura di fabbrica volta ridurre al minimo il margine di errore, Asus Extreme Low Motion Blur Sync e Variable Overdrive per un monitor che senza dubbio avrà un prezzo corposo, ma visto il limite dell'HDR 600 potrebbe puntare a un prezzo equilibrato.
D'altronde l'abbassamento dei prezzi è legato direttamente alla diffusione di una tecnologia e, benché il grosso dei numeri sia ancora legato al 1080p, l'interesse del pubblico si sta finalmente spostando dal Full HD alle risoluzioni più elevate, compresi il formato ultra-wide da gaming che in questo gennaio accoglierà, anche sul mercato italiano, l'MSI MPG ARTYMIS 343CQR, uno schermo 21:9 con refresh 165 Hz, raggio di curvatura 1000R e Night Vision migliorata dall'IA che si propone al prezzo decisamente interessante di 699 euro. Più economico, quindi, del 1080p dell'OCULUX NXG253R che, confermato durante il CES come in arrivo nel primo trimestre dell'anno, costerà 799 euro. Ma parliamo di un IPS da 360Hz, un millisecondo di risposta GTG, G-Sync proprietario e NVIDIA Reflex Latency Analyzer.