Penso che rinuncerò a dimagrire per ingrassare il mio portafogli. Una balance board usata può valere, venduta su eBay, fino al doppio del suo valore nuova. Se poi ci aggiungo dell'autentico sudore del sottoscritto il suo prezzo può schizzare almeno fino al triplo.
E' per questa ragione che me ne priverò. Il pezzo, unico nel suo genere, è già all'asta a partire da soli 267 euro.
Venduta la mia, che fine hanno fatto le altre scorte di mercato in tutta Europa? Trovo incredibile una penuria di mercato di questa portata e l'incessante battage pubblicitario che non fa altro che nutrire aspettativa e desiderio, con il risultato di moltiplicare le richieste della stessa persona presso più punti vendita, rendendo la percezione del mercato dopata. Poi un bel giorno le scorte arriveranno e inizieranno le disdette qua e là, come in un gioco di specchi. E' il mercato, baby.
Ma la situazione è tutta italiana oppure per una volta non ci siamo distinti negativamente? Effettivamente la cosa riguarda un po' tutto il vecchio continente. Tanto è vero che in Gran Bretagna sono nati siti specializzati in stanare disponibilità di Wii e Wii Fit. Di più, il problema non riguarda solo la balance board, ma anche la console, che rimane la più desiderata e la più introvabile sugli scaffali. Voci di corridoio danno Nintendo come impegnata nell'aumentare la capacità di produzione delle sue factory ma nel frattempo ogni lotto uscito dalla catena di montaggio viene assorbito come acqua nella sabbia, dando l'impressione di non bastare mai. Quel che è ancora più incredibile che Wii, da costantemente esaurita riesce a vendere quasi quanto PS3 e Xbox 360 messe insieme, almeno a giudicare i dati di vendita del mercato italiano divulgati da Nielsen la scorsa settimana.
Che fine ha fatto Wii Fit?
Mentre Panariello continua a fare pubblicità, la tavola è introvabile nei negozi.