127

Con Dragon Age: The Veilguard nasce una nuova Bioware?

Nel bene e nel male, il nuovo GDR di Electronic Arts ci ha lasciato a bocca aperta e potrebbe segnare un nuovo inizio per Bioware, la decaduta regina dei giochi di ruolo occidentali.

SPECIALE di Francesco Serino   —   19/06/2024
La rinascita di Dragon Age con Dragon Age: Veilguard
Dragon Age: The Veilguard
Dragon Age: The Veilguard
Articoli News Video Immagini

Facile andare contro Dragon Age: The Veilguard, ma attenti a darlo già per spacciato. È vero che il trailer mostrato durante l'evento Xbox è stato disastroso, sembrava quasi un hero shooter come tanti e per un Dragon Age è due volte più grave; è altrettanto vero che da Bioware ci si aspettava tutt'altro design dei personaggi, di certo non questo gameplay. Da un certo punto di vista fa male vedere questa serie trasformarsi in qualcosa che a parte il titolo e qualche personaggio non sembra avere grossi legami con i capitoli passati, ma siamo certi che questo cambiamento non sia per una volta positivo?

Seguitemi nel ragionamento...

Nextgen

Come tanti ho amato Bioware fin dal principio, e penso che fino al primo Mass Effect non abbia sbagliato un gioco. Sono stato però tra i più critici verso i suoi ultimi lavori, al punto da ritenere l'inizio della fine addirittura l'ultima amatissima avventura del comandate Shepard. Mentre attendevate Andromeda e Anthem, io ero tra quelli che si prendevano gli insulti presagendo il peggio e invitando alla cautela.

Tanti anni in questo campo mi hanno reso più realista del re, certamente più cinico, sono stato quindi il primo a sorprendersi quando alla fine della presentazione estesa dedicata a Dragon Age: The Veilguard ho cambiato idea su questo gioco, lo stesso sul quale non avrei scommesso un centesimo poche ore prima.

Ripartenza

Insolazione? Demenza senile? Non escludo nessuna delle due diagnosi, ma voi concedetemi la possibilità che questa buona impressione possa essere frutto di una certa esperienza. La prima cosa bella di questo nuovo Dragon Age è proprio la rottura col passato, ma attenti: non la rottura con gli altri giochi della medesima serie, ma quella tra la Bioware di oggi e quella di un tempo.

Meno male che Dragon Age: The Veilguard non sembra essere il solito open world
Meno male che Dragon Age: The Veilguard non sembra essere il solito open world

Dobbiamo prendere atto che Bioware è un'entità diversa da quella originaria: i due fondatori se ne sono andati da tempo, altri veterani li hanno seguiti, i recenti fallimenti ne hanno cambiato radicalmente i connotati e nuove leve hanno preso servizio riformulandone potenzialità e punti deboli. Il fatto che Bioware abbia finalmente capito di non essere più la stessa software house, è forse la migliore notizia che potevamo avere.

Un cambio netto

Prima di sapere di Dragon Age: The Veilguard, mi sarei aspettato un altro pallido tentativo di rianimare qualche serie storica, e invece eccomi qua con un bel punto interrogativo, carico di un certo ottimismo, stampato sulla fronte davanti al gioco che meno mi sarei aspettato di vedere. Questo nuovo progetto è totalmente diverso da ciò che Bioware ha realizzato nel corso della sua storia, lo sembra almeno: sovraccarico di colori, manovrabilità quasi alla Fable, sistema di combattimento scorrevole, ma potenzialmente ricco di profondità.

A questo punto perché chiamarlo Dragon Age?
A questo punto perché chiamarlo Dragon Age?

Non dimenticatevi che ciò che ci è stato fatto vedere proviene dall'inizio del gioco, quindi non abbiamo ancora visto come si evolveranno le meccaniche apparse soltanto pochi secondi sullo schermo. Ma le potenzialità per un sistema interessante e dinamico ci sono, ed è già di per sé una gran bella notizia. Ci sarà il crafting e una base posizionata in un faro che cambierà aspetto durante l'avventura. È spensierato, leggero, veloce, e non ce ne sono tanti così ultimamente prodotti in occidente.

Identità

Dragon Age: The Veilguard sembra insomma libero dal peso del passato. Magari si rivelerà una fetecchia assoluta, questo non possiamo saperlo, ma finalmente c'è un lampo di creatività laddove la scintilla sembrava definitivamente spenta. Se ci avessero presentato il solito abnorme open world cosa avremmo detto? E siamo certi che Bioware oggi sia in grado, o abbia anche voglia, di sfidare Larian? Meglio fare qualcosa di totalmente diverso, proprio come lo sembra The Veilguard.

Riuscirà Dragon Age: The Veilguard a sopravvivere alla prova gameplay?
Riuscirà Dragon Age: The Veilguard a sopravvivere alla prova gameplay?

E non fate le facce deluse, come se Dragon Age avesse mai avuto una sua identità da preservare: con il primo provarono a fare un nuovo Baldur's Gate in treddì riuscendoci a metà, il secondo fu un esperimento mai portato a termine e il terzo ha stravolto razze e lore per offrire un'esperienza ricca di sorprese, ma mai totalmente a fuoco nel gameplay. Dragon Age è sempre stato un cantiere di idee mai perfezionate e non sarà The Veilguard a peggiorarne la nomea.

Un nome sbagliato

Quel che potevamo fare, ma non ne hanno avuto il coraggio, è cambiarne il titolo. Sarebbe stato molto meglio realizzare una serie totalmente nuova, evitando di pasticciare con dei personaggi che il pubblico ha imparato a conoscere in un modo e ora fa naturalmente fatica a vederne i lineamenti stravolti. Vecchie facce imprigionate in un modo totalmente diverso. Un mondo che sebbene non particolarmente caratterizzato, m'attrae con le sue strutture volanti, la fantasia che sovrasta il realismo a volte pedante dei giochi moderni.

La presentazione da hero shooter potevano anche risparmiarsela, però...
La presentazione da hero shooter potevano anche risparmiarsela, però...

Bioware ci ha abituato sì a giochi molto belli, ma una bellezza da GDR che solitamente sono meno rifiniti rispetto ad altri generi. The Veilguard invece sembra possedere caratteristiche e bilanciamenti propri, tanto nel potenziale gameplay che nella sua ancora ambigua artistica. Speriamo però che facciamo qualcosa per quei volti. Ha ancora tanto da dimostrare questo gioco, e cammina chiaramente sul filo del rasoio al punto da rappresentare per Bioware una sorta di ultimissima possibilità.

Non sembra un gioco Bioware, è vero, ma se provate a nascondere titolo e il nome della software house potreste finalmente vederlo con altri occhi e, chissà, forse per quello che davvero è: una possibile, interessante e inattesa ventata di aria fresca. Speriamo.