Condition Zero VS Global Operation: scontro fra gemelli?
CZ e GO hanno diverse cose in comune fra di loro, per cui ho cercato di esaminare quali sono realmente le differenze concrete fra i due (probabili) contendenti al titolo di team-game del 2002.
Iniziamo subito con il dire che CZ potrebbe apparire a prima vista come al "completamento" finale di Counter-Strike. Con un motore grafico ritoccato in più punti (che ricordiamo è sempre quello di Half-Life), presenta una serie di leggeri ammodernamenti fra i quali spiccano il dettaglio grafico superiore, texture ad alta risoluzione ed effetti "speciali" rifatti. Niente di trascendentale, dunque, ma almeno sulla fluidità di gioco possiamo stare tranquilli, essendo quella ultra-collaudata di HL. Perciò CZ è, a tutti gli effetti, Counter-strike con nuove mappe (circa sedici), nuove missioni (oltre trenta quelle ufficializzate), con una modalità single-player dall'intelligenza artificiale fondata sull'ottimo PODbot di Count Floyd (passato a lavorare con la GearBox proprio per l'occasione), dieci nuove armi di zecca (senza contare i ritocchi su quelle "vecchie"), nuove skins e teams finalmente attinenti alla mappa giocata (in CS si poteva giocare con tute mimetiche da neve in mappe soleggiate del lontano Beirut ... un controsenso "poco" realistico) e i nuovi avanzamenti di HL, ovvero il voice-ip integrato (addio Roger Wilco) e la possibilità di fare da spettatore alle partite, che con l'ausilio di server proxy, non occupa la larghezza di banda effettiva di gioco. Infine una compatibilità di netgame con Counter-Strike stesso, dando la possibilità di giocare a CS senza per questo averne una copia installata. Tutto qui, direte voi? Bè ... staremo a vedere quanto saranno innovative e coinvolgenti le nuove missioni "top secret" attualmente in allestimento alla Gearbox. Saranno quelle i veri assi nella manica di Condition Zero, visto che il resto sa di deja-vu trito e ri-trito.
Global Operation, dal canto suo, è basato sul motore grafico LithTech 2.5 (NOLF e i futuri AVP2 e Die Hard - Nakatomi Plaza su tutti), che solitamente è esoso per richieste hardware atte a sfruttare i suoi aspetti tecnici migliori (in Global Operation ci sarà addirittura il lip-sync che unito al voice-over-ip porterà il realismo a livelli sinora mai raggiunti). Trentadue saranno i gruppi di terroristi e le organizzazioni contro-terroriste in cui potremo intercalarci nel gioco. E' ovvio che le scelte saranno condizionate anche dalle mappe e dai gruppi scelti, per cui aspettatevi le forze Inglesi contro l'IRA, le forze spagnole contro i Baschi Separatisti, ecc ... in missioni che vi vedranno coinvolti nelle nazioni "calde" (sedici in tutto, fra cui Colombia, Irlanda del Nord, Medio Oriente, Perù, Messico, Sri Lanka, ecc...) al top per la presenza di forze terroristiche e di malavita organizzata.
Una grossa differenza con Condition Zero è rappresentata dai personaggi, che hanno abilità uniche in base alla classe scelta. Ce ne sono di sei tipi (cecchino, recon, medico, armi pesanti, demolizioni e commando) ed ognuna di loro è preposta ad innalzare abilità di combattimento specifiche. Inoltre ogni classe avrà il suo "modello" di personaggio (il medico ed il cecchino ad esempio saranno magri, mentre il commando sarà più massiccio corporalmente) ed il dettaglio può raggiungere i 1200 poligoni per singolo personaggio! Ci saranno la bellezza di trentadue armi "reali" e l'acquisto potrà essere effettuato soltanto in base alla classe di appartenenza (ad esempio il fucile di precisione lo compra il "cecchino" e l'M-60 lo compra il personaggio "armi pesanti") ma niente vieta di raccattare quelle che si trovano per terra nelle mappe, gettate dagli altri giocatori. Ovviamente se un medico dovesse fare uso di un fucile di precisione, la sua mancanza di abilità in tale genere di armi influenzerà la mira e l'efficienza dell'arma.
Una settima abilità sarà inserita nel gioco, ma è separata dalle altre sei: il ruolo di comandante.
Il comandante (che può essere un solo giocatore per team, ma che può appartenere a qualsiasi classe) coordina ed organizza tramite un interfaccia a finestre tutti i componenti del gruppo. Ogni componente del team ha una telecamera inserita sulla spalla sinistra e anche da "morto" rimane in funzione. L'ausilio di queste telecamerine (che si possono colpire e rendere inservibili) aiuterà il comandante a meglio organizzare ed osservare il prosieguo della partita, dando la possibilità di impartire ordini a ciascun giocatore o a tutto il team insieme, in tempo reale.
Un altra fondamentale differenza da CZ è il metodo di respawn. Non dovremo più attendere la fine della partita per rientrare in gioco: basterà attendere due minuti "ciclici" e ritorneremo nel punto del primo contatto (che solitamente è limitrofo al mezzo che ci ha portati nella mappa, ad esempio l'elicottero o la jeep). Questo ciclo si ripeterà finchè non saranno portati a termine (o saranno falliti) tutti gli obiettivi preposti.
I tecnicismi di gioco raggiungono valori elevati con l'ausilio di attrezzature "speciali": occhiali ad infrarossi, mirini laser e tre tipi di armature: leggera, media e pesante. Da ricordare che possiamo portare soltanto tre armi alla volta (primaria, secondaria ed opzionale) e che ognuna di loro è riprodotta fedelmente sul modello 3D del personaggio. Implementato anche il supporto dei bot, che secondo le stime saranno astuti e ligi al dovere come la contro-parte umana.
Quale mi compro?
La mia scelta, visti i presupposti e le aspettative, cadrebbe senz'altro su Global Operation, dato che presenta un summa del materiale migliore presente in Rainbow Six, Swat, Counter-Strike e Team Fortress. Bisognerà pazientare ancora qualche mesetto e vedere se i programmatori della Barking Dog Studios rispetteranno tutte le promesse fatte sinora. Confido, comunque, in un prodotto qualitativo superiore alla media.
Condition Zero, dal canto suo, sembra troppo "legato" al passato e non presenta alcuna innovazione particolare, anzi la sua estrema somiglianza a Counter-Strike ne decanterà anche la sua morte prematura per obsolescenza precoce. Non basta un nome a fare di un titolo un successo. Ci vogliono anche idee innovative e così come si presenta Condition Zero sulla carta non mi sembra ne abbiano avute tante alla GearBox.
Missione mortale
Sono appiattito sulla duna e la sabbia mi copre parte della bocca, ma la ignoro completamente per concentrarmi sul bersaglio a circa cento metri di distanza. E' una notte senza luna e con il binocolo ad infrarossi riesco a contare davanti alla baracca dodici elementi umani da eliminare. Dentro allo stabile ci saranno non più di tre persone, a guardia del nostro bersaglio principale, uno scienziato bulgaro passato nelle file nemiche per scopi di lucro. I miei cinque compagni sono disposti ai fianchi aspettando il segnale d'attacco. Posso sentire la tensione dal loro respiro affannoso che raspa la sabbia vicina al loro volto, alzando continui rivoli di polvere del deserto. Sono uomini pronti a morire, allenati da anni a prove durissime, che farebbero impallidire anche i terroristi medio-orientali presi di mira stanotte. Ricevo il segnale dal QG e guardo la disposizione attuale dei nemici. Mi giro per osservare negli occhi i miei commilitoni e accendo il microfono per dare il segnale di inizio alla festa: in un attimo metà dei terroristi di guardia si ritrova con la testa spappolata da colpi precisi di sniper rifle. Gli altri rimasti, consapevoli dell'attacco, si tuffano nelle trincea antestante la baracca e rispondono al fuoco, sparando con cieca rabbia a 360 gradi. Il gruppo B, come da piano prestabilito, entra in gioco allo scoccare del loro contrattacco, colpendo da ovest con raffiche brevi e mirate di M4A1. Adesso sono rimasti soltanto in due dentro la trincea, rintanati come topi in una fogna. Inondiamo di granate il loro buco, obbligandoli a venire allo scoperto. Senza via di scampo, si avventano contro di noi coperti di esplosivo da capo a piedi, sbraitando a squarciagola il loro grido di guerra. Ma la nostra risposta non si fa attendere, e spariamo all'unisono contro i kamikaze, innescando a colpi di shotgun le loro granate che esplodono spargendo i pezzi maciullati e sanguinolenti dei loro corpi contro le lamiere della baracca. Trasmetto il segnale di copertura al Gruppo B, facendolo avanzare verso lo stabile, ora al buio, grazie al taglio precedente dei fili della cabina elettrica. Davanti alla baracca il gruppo si divide in due parti: una sale sul tetto e l'altra sfonda la porta, gettando una serie di granate fumogene all'interno. I medio-orientali, in preda alla furia e annebbiati dal fumo, sparano all'impazzata contro l'apertura, cercando di contrastare l'assalto; in quel preciso istante gli uomini sul tetto, muniti di maschera antigas e di occhiali ad infrarossi a gradazione termica, sfondano il lucernaio ed entrano sparando con mortale precisione ai nemici in trappola, azzittendoli per sempre. Lo scienziato è riverso davanti ad un braciere improvvisato, dove documenti segreti sono stati eliminati anzitempo. E' morto dopo aver preso una pillola di cianuro, già consapevole in anteprima della sconfitta dei suoi nuovi "datori di lavoro".
Questo è un racconto di una ipotetica e futura partita fatta a CS-Condition Zero o Global Operation, giochi ispirati al mitico (e sinora insuperato) team-based & tactical/action game che risponde al nome di Counter-Strike.